Nella sala Marexiano, al primo appuntamento del WWF e Assoutenti, c’erano 34 sedie occupate, tra cui amministratori comunali: tre di Ceriale, quattro di Borghetto. Eppure Il Secolo XIX e la Stampa hanno scritto di ‘cittadini accorsi in massa alla riunione organizzata lunedì sera, con in testa gli stabilimenti balneari…”. Peccato che una insignificante rappresentanza di Bagnini abbia annunciato desolata: “Non esiste più l’Associazione Bagni Marini di Borghetto”. E la stessa cosa, hanno ricordato altri, accade per l’Associazione commercianti ed esercenti. Una conferma, se ce ne fosse bisogno, dello sgretolamento del tessuto socio-economico che intacca anche coloro che, per anni, erano considerati a torto o a ragione tra i privilegiati, in grado di pilotare le maggiori scelte del Comune. E l’unica voce ‘forte’ della serata, micidiale per analsi e proposte, è stata quella di Davide Michelini, giovane titolare di un’azienda floricola.
Per il resto efficace e franco l’intervento del consigliere di opposizione per eccellenza di Ceriale, Luigi Giordano: “L’economia commerciale cerialese, soprattutto nel centro storico e a levante, è moribonda, incassi azzerati e attività che chiudono. Il porto lo vedono una risorsa in grado di fare da propulsore…alla gente di Ceriale hanno fatto credere così….”. E il portavoce di Assoutenti, Gianluigi Taboga : ” Quando ho avuto gli incontri con il sindaco di Ceriale mi ha detto che oltre al porto e alla zona commerciale, sarebbe sorta una discoteca capace di rilanciare l’economia…io dico che i giovani prima di tutto hanno bisogno di lavoro, di certezze per il loro futuro, il loro avvenire. Altro che disco music ! Questa è la mentalità distorta di chi ci amministra….”.
L’altra notizia l’ha data il presidente ormai storico dei WWF Liguri, Marco Piombo, varazzino, diventato archivio vivente del dramma ambientale della provincia. Ha ricordato che nel 2005 il WWF aveva già presentato ricorso contro la realizzazione del porto a Borghetto, tenendo conto che questo lembo è rimasto l’unico della costa savonese scampato allo scempio (Castello Borelli ed il litorale sottostante). Un titolare di Bagni ha aggiunto: “Sotto il Castello anni fa era previsto un maxi porto da 1550 posti barca ed eravamo riusciti a bloccare il progetto…”.
Ma chi tira le file di questa operazione che parte da lontano ed ora è giunta alla fase cruciale ? “Signori – ha detto uno degli intervenuti – non giriamoci tanto attorno, si tratta dei soliti furbi che da tempo fanno il bello e cattivo tempo a Loano, Borghetto, Ceriale…“. La direzione dell’orchestra si sta muovendo con astuzia, avvedutezza. Piombo ha ricordato un paio di date, il 17 ed il 22 agosto, con i tempi fissati della Conferenza dei Servizi deliberante. In piena estate, con le ferie. Ha messo in risalto, ma non c’è da stupirsi, il “comportamento contraddittorio della Regione Liguria che in passato, nero su bianco, “aveva indicato il fenomeno erosivo della costa proprio in quel tratto, ed ora il voltafaccia…”. Domanda ingenua del cronista: Loano, Borghetto, Ceriale, il comprensorio, hanno la ‘fortuna’ di essere rappresentati, di aver eletto in Regione, diventato capogruppo della maggioranza di sinistra al potere, Nino Miceli. Va aggiunto che l’architetto Marco Melgrati, cementiere dichiarato, capogruppo Forza Italia, aveva elogiato la scelta della giunta Burlando, approvata all’unanimità, nel maggio scorso, di modificare il piano territoriale di coordinamento per l’approdo turistico di Ceriale. E la sinistra, senza fare lotte ideologiche o estremiste, massimaliste ambientali, come pensa di tutelare , di scongiurare altri danni al litorale a levante del futuro nuovo porto ? Zona di Borghetto, e prime spiagge di Loano .
Finora si è consentito di fare danni (vedi Pietra Ligure – Loano) correndo ai ripari con ripascimenti, spesso inutili, che pagano tutti i cittadini contribuenti. E che dire dell’amministrazione destra-sinistra di Pietra Ligure favorevole ad una nuova colata nell’area dell’ex cantiere navale dove tanto per non perdere il vizio è previsto un ‘approdo? Nel suo incisivo intervento, senza fronzoli, Davide Michelini ha ricordato che Ceriale ha bisogno di acqua per rifornire il nuovo porto, avrebbe dovuto usufruire delle acque reflue del depuratore che a quanto pare non ‘torneranno indietro’. Causa allaccio al depuratore del comprensorio di Albenga. Gli ingegneri progettisti del porto non ci avevano pensato ? E cosa dire che anzichè una politica concreta di scelte comprensoriali ogni paese sceglie di costruirsi un porto, magari con il nomignolo di approdo. Forse qualcuno ha in mente di utilizzare, per i ripascimenti, il giacimento di sabbia trovato al largo di Alassio, da trasferire con barconi nelle zone depauperate. Che dire della viabilità nel levante di Ceriale, in presenza di un passaggio a livello, già problematico ? Che dire dei camion utilizzati durante i lavori, impegnati a fare la spola nel cantiere ? Che dire del palazzo a sei piani sotto il Monte Piccaro, area di pregio ambientale ? Che dire dell’albergo iniziale, ora diventato residence e domani chissà. Ceriale già vittima per i danni causati dal quartiere fantasma della T 1, e Borghetto che si ritrova con la beffa della passerella incompiuta verso Ceriale. Succederà che la finiscono solo dopo il completamento del porto…come annuncia il sindaco Fazio ? Non bisogna ignorare che l’imprenditore Murialdo era disposto a far spazio alla passerella nella sua proprietà….”Non si può dimenticare i disagi che abbiamo già subito durante la posa delle tubature sull’Aurelia, i lavori della passerella, le auto incolonnate per ore…il tempo non ha costi ?”
Piombo ha aggiunto che il WWF si era opposto invano alla realizzazione della passerella, così come è avvenuto, un’opera dissennata. Taboga ha incalzato: “Uno dei monumenti più mostruosi…è l’uso della menzogna come metodo di amministrare la cosa pubblica…”.
Tutti si sono chiesti dove stia di casa la società civile. Risposta: contano ormai più gli interessi che i valori etici e l’ambiente. Ne sa qualcosa l’anima del WWF del ponente, Anna Fedi, albergatrice alassina che alle parole ha sempre preferito i fatti, l’impegno costante, coerente. Ha invitato a far presto perchè gli avvocati che devono predisporre il ricorso al Tar hanno bisogno dei tempi di studio e tecnici, tipo la raccolta di firme. Poi c’è il problema di trovare subito cinque mila euro per le spese legali.
Il consigliere comunale leghista di opposizione Paolo Villa ha rimarcato che”Borghetto S. Spirito non si è mai opposto al progetto di Ceriale...qui siamo in pochi, sono preoccupato, sono d’accordo a stilare un documento da discutere in consiglio comunale...”. Infine parole, vuote, di circostanza e di maniera, del vice sindaco di Borghetto, Emanuele Parrinello, esponente del Pd, unica professione a tempo pieno: Comune e partito, ma non è il solo.
Domani sera (venerdì) nuovo incontro a sostegno di una petizione popolare e del ricorso al Tar. Gli imprenditori interessati all’opera (Murialdo e Dellepiane) hanno dimostrato, nella loro attività, di non essere sprovveduti. Il primo da sempre dominus incontrastato a Ceriale. Ma pesano gli anni e la salute. Dellepiane, considerato colui che in futuro sarà l’azionista di maggioranza, è improbabile vederlo perdente nelle sue strategie a medio e lungo termine. E’ una fortuna avere un imprenditore di stazza che investe e rischia i soldi propri. In questo contesto difficile credere che chi è interessato (altro gruppo) alla riqualificazione dell’area di Castello Borelli, con un albergo a 4 stelle (?) ed un lotto di seconde case, si metta di traverso all’iniziativa Murialdo- Dellepiane. Non solo, si corre il rischio serio, in presenza di una diffusa disinformazione o se volete di assuefazione popolare, di uno scontro e litigiosità infinita tra due comunità confinanti. La speranza è di non finire nella spirale degli estremismi ambientalisti e illudere per l’ennesima volta una popolazione ormai disintegrata, con la corsa alla sopravvivenza di reciproci, legittimi, interessi. Che tristezza !