Un periodo nero per Valcona (divisa in Sottana e Soprana) di Mendatica. Valcona Sottana, orfana e incredula di fronte alla morte violenta di Antonello Pelassa. Nell’arco di un mese, un altro dramma scuote la Valle Arroscia, da Pieve di Teco alle malghe di montagna. Una pensionata di Mendatica è precipitata, col buio delle tenebre, da un muro. Lei è originaria di Pornassio, uno zio era un arciprete esemplare, è stato anche parroco di Ceriale. La sorella della donna ferita gestisce un noto ed apprezzato bar- ristorante sotto il portici di Pieve di Teco.
Sabato, 21 giugno, alle 23, è successa una disgrazia, a Valcona, ad una pornassina moglie di un mendaighino . Una coppia ben voluta e stimata, molto conosciuta nell’Alta Valle Arroscia da residenti e villeggianti. Si tratta di Lucia Bertora, il marito Mario Giordano, ex ferroviere in pensione. La donna è sorella della contitolare del noto ristorante il Borgo di Pieve di Teco.
Lucia è caduta, non si sa bene in quali circostanze, da un muro riportando trauma cranico e trauma alla spina dorsale. E’ ricoverata a Santa Corona di Pietra Ligure, in rianimazione. Pare tuttavia non sia in pericolo di vita e forse potrà riprendere l’uso degli arti, in assenza sembrerebbe di gravi lesioni. I due ematomi alla testa sono in fase di evoluzione positiva, mentre per la schiena la prognosi rimane riservata in via prudenziale. Mendatica e Pieve di Teco si sono stretti idealmente all’infortunata e ai famigliari augurando, di tutto il cuore, la completa guarigione. A prestare i soccorsi i militi della Croce Bianca di Nava, un presidio quanto mai strategico e vitale.
Intanto tutto tace, anzi neppure un bisbiglio sulla sorte di Antonello Pelassa. Strappato alla vita e alla mamma, a soli 43 anni. Oltre un migliaio di persone hanno letto l’articolo di trucioli.it della settimana scorsa. Eppure nessuno, finora, ha ritenuto corretto e civile farsi vivo per spiegare il suo ruolo. Parliamo del medico curante e dello psichiatra che lo avevano in cura. Abbiamo posto interrogativi, in particolare sul perchè non si sia provveduto a segnalare l’opportunità di revocare il porto d’armi e la detenzione del fucile da caccia. E se Antonello nella sua ‘tragica solitudine’ avesse compiuto una strage di innocenti? Facile darsi una risposta alla luce di tanti altri episodi. Per giorni Pieve di Teco e Mendatica sarebbero finiti sotto i riflettori dei mass media e delle televisioni nazionali. Insomma, in Italia se non accade la grande tragedia si finisce subito nel dimenticatoio.
Invece….pare che una giornalista dell’alta valle (forse con casa a Mendatica) abbia consigliato di non dare risalto al suicidio e indicato quali strade percorrere per ‘nascondere’ , mettere la sordina alla notizia. Non crediamo a questa storiella, anche se le voci o fantasie circolano ed è giusto non ignorarle. Chi ha sulla coscienza la morte di Antonello non può dormire sonni tranquilli. Avrà pure un rimorso ! Un peso sullo stomaco ! E’ giusto sia fatta giustizia affinché non debba più accadere, anche alla luce dell’impressionante sequenza di suicidi che da un decennio colpisce questo angolo di Liguria, l’imperiese appunto, nell’indifferenza colposa e nella sottovalutazione del fenomeno. Non serve accorrere ai funerali, affollare le chiese, né lacrime da coccodrillo.