Alla fine Belfagor, l’unico vero diavolo dell’inferno che brucia ancora in questo millennio, ha accettato la sfida. Per 50 mila euro devo demolire la contea Garlenda. Intanto solo in questo paese della Liguria miliardaria – l’ex patron della prima banca della Regione è finito agli arresti per beneficenza e lo ricordo dagli anni ’80 quando varcava le soglie del palazzo di giustizia di Savona, io l’ho scritto mesi fa, gli altri dimenticano – ci sono in lista due donne. Di ferro? In ordine alfabetico la prima, per l’anagrafe, è Cinzia Pittoli, avvocato libero professionista con studio ad Albenga (Picasso &….). Il 12 agosto compie 35 anni. Ho provveduto per tempo ad invitarla. Pranzo o cena, tavoli liberi permettendo, a La Meridiana nel firmamento dei 36 Ralais Chateaux d’Italia. Saremo serviti a tavola, con cortesia, charme, carattere, calma dalla signora Alessandra Zunino, coniugata Segre. Ho deciso tutto questo dopo aver letto quattro bellissime pagine dei miei amici (ovunque si trovino) della Cooperativa Il Ponte, sede in via Lerrone 4.
Al diavolo che arriva dal lontano inferno appassionano i dati. Società Cooperativa Edilizia – Cooperativa Il Ponte a.r.l. – nata l’8 gennaio 2007. Onori ai componenti fondatori: Ginetto Pastorelli, ha un negozio di alimentari, ex vice sindaco; Silvano Gagliolo, architetto con qualifica di consigliere comunale; Giuseppe Cappato, cugino dell’assessore Giorgio Cappato; la mia gradita ospite al Meridiana, avvocato Silvia Pittoli, vice sindaco; Giovanni Barbera, cognato dell’assessore Giorgio Cappato. Quattro giorni dopo la costituzione è stato presentato al pubblico, come meritava, il progetto della Borgata Nuova redatto dallo Studio G.C.S., piazza del Popolo 6/5, Albenga. Leggi Silvano e Claudio Gagliolo. Piccola pausa, arriviamo al 28 marzo 2007. La benemerita cooperativa (per me sociale) presenta richiesta di adesione per la formazione del Consorzio di attuazione del Piano particolareggiato Zona C 1 Borgata Ponte, del piano regolatore vigente a Garlenda. Sia noto a tutti, solo Belfagor, pur essendo il diavolo, è in grado di prevedere il futuro. Nei miei cassetti blindati sono racchiusi decine, centinaia di operazioni edilizie Doc. Nomi, cognomi, regolarissimi atti notarili, costi e ricavi veri, manco a dirlo veritieri anche per il fisco e dintorni.
Il 4 maggio, tre giorni dopo il mio compleanno, anche Belfagor invecchia, pur restando battitore eterno, annoto l’adesione di massima del Consiglio Comunale. E il 24 settembre il parlamentino delibera di condividere e valutare positivamente la soluzione progettuale da ultimo presentata dalla amica (mia, non di loro) cooperativa, con l’attuazione del piano particolareggiato. Dando mandato alla Giunta comunale e all’Ufficio tecnico del Comune per tutti gli adempimenti.
LA CONFESSIONE DELLE PIE DONNE – Non ho un diavolo per capello, ma mi vogliono far credere, io dominus dell’inferno dei peccatori, che si occulta una vera e propria operazione immobiliare senza rispetto delle norme riservate alle Cooperative edilizie a mutualità prevalente. Falso. Mi metono sotto il naso l’articolo 7 dello statuto che prevede di ammettere tra i soci persone giuridiche, come è possibile assegnare una prima casa ad una persona giuridica ? Si può eccome, me lo ha assicurato il mio procuratore generale della contea Garlenda. L’articolo 3 , sempre dello statuto, conferma che la cooperativa non ha scopo di lucro. Signori i 12 mila mc di edificazione sono stati comprati e venduti ? Che c’è di male, nessuno dei lor signori ha speculato. Ci avranno rimesso quattrini in vista delle elezioni e per farsi ben volere dai concittadini. Io posso testimoniare, senza timore di essere denunciato per diffamazione (dicono che tale Angelo Fresia, un ottimo ragazzo, oltre che figlio di un eccellente costruttore di Ceriale, sia stato denunciato dal sindaco Mediolanum per diffamazione). Non ho rapporti con il querelato, ma conosco alti dirigenti, fratelli massoni del prestigioso istituto, posso mettere in campo tutto il potere che deriva dall’inferno. Ho già salvato, in più occasioni, il più indiavolato del Bel Paese, l’invidiato Silvio, ex cavalier Berlusconi.
Non ho difficoltà a controfirmare che i fondatori – lo sappia l’amico procuratore della Repubblica, Francantonio Granero – sono direttamente cointeressati nella graziosa operazione immobiliare. C’è il progettista, allora consigliere comunale, il vice sindaco che da valente avvocato civilista ha consultato tutte le norme in tema di legalità e trasparenza, ci sono i parenti dell’assessore.
PRIMA DI TUTTO TUTELARE GLI INTERESSI DEI CITTADINI – Nessun mistero, il Comune delibera di assegnare alla nota Cooperativa l’intervento del comparto C 1 che comprende 8500 mq di proprietà pubblica, dunque dei Garlendesi, vero vecchio amico Domenico Romano che si chiamano cosi ! Approfitto per salutarlo, ci incontravamo nell’Alassio by night dei tempi d’oro. Lui aitante e professionale, io facevo il becchino e poi come vedete ho acquistato il potere del forno più caldo del Creato. Magari avrebbero dovuto chiederlo a lui che è stato sindaco e presidente delle ‘500’ se era regolare, per me regolarissima, l’individuazione del soggetto attuatore senza esperire gara pubblica per trovare il migliore offerente. Possono testimoniare che sono tutti congrui, perizia canta e fischia. Altrettanto tutelati i garlendesi – per favore ricordatevolo ora che siete chiamati alle urne. Il nostro Palazzo Comunale ha sottoscritto una convenzione con la Cooperativa accettando la realizzazione dell’immobile destinato a palestra, consegnato grezzo (il liscio va solo bene per il ballo), con le finiture a carico dell’amministrazione civica, alle stregua di altre opere pubbliche correlate.
Ho citato il fraterno amico Domenico Romano, per non offendere vorrei ricordare anche Eugenio Navone, il figlio Alessandro che è rimasto un gradino sotto, vice. Vorrei ricordare che giustamente si è proceduto a più inaugurazioni con la presenza della massime autorità, tra cui Sua eccellenza il prefetto. Ricordo il fraterno Antonio Pincin, la Raffaella Bonfiglio, la perla della convenzione con l’esimio notaio Luciano Basso che è approdato pure a Loano nel più bel immobile sul mare della cittadina. In origine ospitava un orrendo albergo, poi mitigato in residence, infine in ridenti alloggi destinati a residenti e seconde case. Proprietario ? Un fuoriserie di Loano, Renzo Vaccarezza, zio prediletto del più scajolano guerriero della provincia di Savona, Vaccarezza, detto l’Angelo. Un altro nome meritevole a Garlenda è la star dei legali- consulenti urbanistici- dei comuni savonesi, il Mauro Vallerga di Varazze, con studio anche a Genova, che avevamo incoronato in tutte le classifiche degli incarichi e dei compensi. Peccato per quell’aviso di reato, reso pubblico, per via della piccola T 1 di Ceriale, con un sindaco ed un assessore sempre inquisiti (altro che giustizia rapida) per associazione a delinquere ed affini, insieme al ‘re savonese’ dei latitanti d’oro, l’architetto Andrea Nucera, Dio lo mantenga in salute, lo aspettiamo con trepidazione libero cittadino, unico che saprà rilanciare quel quartiere, oggi pugno nello stomaco e frutto del sudore di tanta gente. Lui è sulla bocca di tutti, anche se si è difeso con esposti al presidente della Repubblica, denunciando la persecuzione giudiziaria e quel giornale che riportava tutte le notizie il giorno dopo i blitz.
L’unico rimprovero che muovo agli amici de Il Ponte, è di aver scritto nel loro atto ufficiale: “...Il gruppo promotore dell’iniziativa ha pensato alla Cooperativa quale strumento che consente ai Garlendini di partecipare direttamente, dettandone gli indirizzi di qualità e di risparmio, onde evitare di ricorrere ad operazioni immobiliari tradizionali che porterebbero a costi più elevati….”. Tutto condivisibile, abbasso i miei vecchi nemici speculatori edili della Riviera o dell’entroterra, della ville agricole fasulle, dei sottotetti taroccati, ma io che scrivo libri, esperto di storia locale, li ho sempre definiti Garlendesi e Wikipedia certifica. Perchè li storpiate in Gerlendini ? Visto che il Garlendesi, merito anche dei turisti delle seconde case, hanno conquistato il primato ligure della differenziata (Solo questo dato dovrebbe bastare per dichiarare i vincitori delle elezioni) con l’81,23 %, a ruota gli amici di Vendone dove da lunedì si insedierà il novello, Piero Revetria, già amato sindaco di queste vallate, giò presidente della Comunità Montana, mai un po’ di libertà per il proprio lavoro e la famiglia. E poi quel berlusconaccio straparla dei ‘mestieranti’ della politica che vivono solo con stipendi pubblici.
Ce ne fossero di Miele che più miele non si può. Ce ne fossero di candidati con la vittoria in tasca alla vigilia del voto come Silvia Pittoli (stavo scrivendo Piccoli, personaggio Dc, di cui eravamo compagni di bisbocce). Forse non tutti sanno che Silvia ha studiato per un anno anche da notaio, nello studio fraterno di Savastano di Andora. Lei era una brillante studente al liceo classico Giordano Bruno di Albenga. Per l’esercizio di abilitazione della professione di avvocato non ha fatto come altre ‘politichesse’ della Regione, ovvero prendere la residenza a Reggio Calabria, magari nella casa messa a disposizione dal comandante della stazione della Benemerita. Certo, io Belfagor, sono poliglotta, ho imparato l’aramaico dall’indimenticabile monsignor Nicolò Palmarini. In comune avevamo la passione dei canarini.
Gentilissima signora ALESSANDRA SEGRE ZUNINO, tutto maiuscolo, spiace doverle anticipare che al pranzo mi presenterò col sindaco Silvia Pittoli, in compagnia di due merli addomesticati. A Garlenda 1213 residenti so che i merli non hanno ancora imparato a riconoscerli. Mi raccomando, gentile albergatrice con 35 anni di passione alle spalle, mi faccia fare BELLA FIGURA. Io sono Belfagor il diavolo che non dice mai la verità. Ma a Garlenda ogni scherzo vale !?
Belfagor
LETTERA APERTA AI GARLENDESI: NON CREDETE A QUESTE BUFALE : PAROLA DI BELFAGOR CHE ADORA LE DAME DI FERRO
LA PALESTRA: problemi non rivelati…..
Sull’albo pretorio odierno del Comune di Garlenda, troviamo pubblicata una delibera di giunta comunale nella quale i tre partecipanti Giuliano Miele, Dario Urselli e Simone Emanuela, unitamente al segretario comunale Francesca Stella, sottoscrivono:
1) si constata che non è possibile procedere con l’inizio dei lavori per la finitura della palestra, se la Cooperativa il Ponte non completa le opere promesse in convenzione. ( La palestra deve essere consegnata “a grezzo”, cioè con il tamponamento finito e le parti esterne intonacate e colorate )
2) si evidenzia che il ritardo dell’esecuzione delle opere finanziate con fondi FAS potrebbe determinare la loro restituzione. ( sono stati ottenuti dalla Regione Liguria €uro 132.000 nel Febbraio 2013 )
3) si attiva la procedura di messa in mora della Coop.il Ponte da parte del Comune di Garlenda, e si procede alla realizzazione delle opere propedeutiche ai lavori di finitura e completamento dell’edificio in modo da non incorrere in decadenze, fatta salva l’adozione di ogni ulteriore provvedimento o strumento a tutela dei diritti dell’Amministrazione.
Ora noi ci domandiamo:
se il Comune fa i lavori per conto della Cooperativa il Ponte – come ben si legge nella delibera – chi è che vigila su tutto, visto che controllato e controllore sono la stessa persona?
Non trovate che sia anomalo tale accordo, visto che il vice-sindaco Pittoli è pure socio della Cooperativa il Ponte e l’assessore Navone è a libro paga di tale Cooperativa, essendone assunto come segretario amministrativo?
Voi che ne pensate?
Per saperne di più: www. comune. garlenda. sv. it > albo pretorio on line > delibera 22 del 01.04.2014
QUESTI SE LI VOTATE AUMENTANO LE TASSE E CI PORTANO VIA BORGATA NUOVA ORGOGLIO DI GARLENDA