Una strada da Finale Ligure verso le Langhe fu costruita nel 1666 in occasione del passaggio per queste montagne della principessa Margherita di Spagna che il 25 aprile di quell’anno aveva sposato per procura Leopoldo I, imperatore d’Austria.
Partita da Madrid, con tutto il suo superbo e immenso corteggio, arrivò in venti giorni a Valenza, ove il 30 maggio si imbarcò. A Barcellona dovette fermarsi, colpita da febbre terzana. Il 9 agosto riprese il viaggio e il 24 del mese venne a sbarcare a Finale Ligure con grandissima pompa magna, su di un ponte avanzato nel mare di 168 passi e largo 12, mirabilmente adorno di verdure, frutta, quadri, statue e altri addobbi.
Ivi fu accolta da don Luigi Ponce de Leon, governatore di Milano, dal vescovo di Savona, Stefano Spinola e da innumerabile popolo festante, accorso da tutti i paesi vicini. A Finale si celebrarono feste grandiose.
Il 1° settembre l’imperatrice ripartì percorrendo quella nuova strada, ordinata dal governatore di Milano e, diretta dall’ingegnere militare Giuseppe Giacomo Berretta che la fece terminare in grande fretta.
“Era questa strada scarpellata tra scogli e duri sassi per il corso di dieci miglia; passava per la Madonna della Neve e finiva in Bormia; di lì entrava poi nelle Langhe per lo spazio di cinque miglia. Desinò Sua maestà in Bormia, villaggio ben povero e mendico, con alcune sole capanne; ma dall’attività del signor Governatore, con frondi, verdure e apparati rurali si rese una deliziosa Arcadia. La sera cenò al Cairo, sette miglia distante, e di lì continuò alla volta di Vienna”.
Da Bormida venne a Mallare, di lì a Carcare e a Cairo dove fu ospite del marchese Scarampi e della sua dilettissima moglie che ne lascia un bel ricordo in una sua lettera dove descrive molto bene i preparativi domestici e l’incontro con la giovanissima Imperatrice.
Bruno Chiarlone Debenedetti