FESTA DEL PAPA’ ED EDUCAZIONE: NUOVE INIZIATIVE DELLA” LUNA DEI PAPA’ . Non c’è mai un perché ai ricordi. Essi sono probabilmente l’unico contatto che abbiamo e che ci unisce esattamente con chi ci ha preceduto. Sembrano a volte tristi e a volte gioiosi, forse sono semplicemente lontani e la mente diventa un archivio con tutto ciò che è successo entro i suoi confini. Probabilmente molti figli, diventando vecchi, cominciano terribilmente ad assomigliare al proprio padre. Può emergere così in loro il ricordo delle Feste del Papà trascorse insieme, prima con il proprio padre, poi con i propri figli, con il senso nostalgico di tante dediche e regalini consegnati o ricevuti ….
La festa del papà, come la intendiamo oggi, è nata nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma, per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo. Nei Paesi di tradizione cattolica, viene generalmente festeggiata il giorno di san Giuseppe, padre putativo di Gesù, ovvero in corrispondenza con la Festa di San Giuseppe. Negli ultimi anni, l’appuntamento, come amorevole inno alla paternità, è stato inserito in un’atmosfera di rivalutazione e valorizzazione della figura paterna, al pari di quella materna, nell’accudimento e nella crescita dei figli, anche, e soprattutto, dopo la separazione dei genitori.
In occasione della festa del papà, il Direttivo dell’Associazione savonese “La Luna dei Papà” ha valutato l’idea di lanciare alcune nuove iniziative, attraverso le quali rivendicare principi di eguaglianza e pari dignità nella crescita dei figli da parte delle due figure genitoriali e il riconoscimento dell’importanza del Padre come valore per la Famiglia e della Famiglia come valore per il Paese.
E’ imminente la realizzazione di un progetto intitolato: “I Papà dedicano ai figli…“, che trae ispirazione da una celebre frase di Gabriel Garcia Marquez:
“A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo“.
Si tratta di un “book” online, il quale verrà messo in rete in vista del prossimo 19 marzo sul sito dell’Associazione: www.lalunadeipapa.it, sul quale gli interessati potranno inserire poesie, racconti, pensieri, foto, ricordi… che intendono dedicare ai figli.
Chiunque potrà al più presto fare pervenire materiale per posta elettronica scrivendo all’indirizzo email: m.rossello@libero.it.
Ulteriormente, come già nel passato, il Sodalizio savonese, avvalendosi di tecnici competenti in materia, si farà nuovamente promotore fra la cittadinanza di alcune istanze inerenti il tema educativo, la cui primaria possibilità di soluzione è insita nella famiglia, intesa fonte di valore nella società odierna, riconoscendole un ruolo fondamentale sia per quanto riguarda l’educazione e la formazione delle nuove generazioni, sia per la costruzione del bene comune.
Il manifesto: “Buone maniere, ricordo di altri tempi“, che sottende i propositi dell’Associazione è riportato in calce.
In tal senso, La Luna dei papà estende un invito ad ampio raggio alle Istituzioni e ai diversi soggetti presenti sul territorio, come anche ai singoli, a collaborare “in rete” e partecipare a questa importanti campagne. Le modalità ed i dettagli potranno essere preventivamente concordati.
Gli interessati possono riferirsi: a Mauro Rossello (presidente) 3280062253, email: m.rossello@libero.it; www.lalunadeipapa.it, oppure presso la Sede provvisoria di Via Crispi 20 – 17100 Savona.
Per il direttivo
Antonio Rossello (V. Presidente)
Manifesto
“Buone maniere, ricordo di altri tempi”
Insegnare l’educazione ai figli, una sfida antica o una necessità per crescere bene i nostri figli.?..L’associazione La Luna dei papà,dopo l’iniziativa presentata a Savona,”Aiutare le famiglie separate nel difficile mestiere di educare i figli” sta lavorando a un progetto di percorso educativo a sostegno delle famiglie,come primo passo “ricerca delle buone maniere”.
La nostra vita è inquinata da sgarberie, furberie, maleducazione; bisogna iniziare da piccoli ad apprendere le buone maniere ma non è mai troppo tardi rendersi conto di come regole equilibrate e rispetto per gli altri siano necessari per vivere meglio.
Una volta si insegnava la buona educazione, le persone avevano rispetto degli adulti e anche dei più piccoli, si dava persino del “Voi” o del “Lei”, a parenti, nonni, genitori. Non si rispondeva mai scortesemente ai genitori. Ma a poco a poco, con il passare degli anni, qualcosa è cambiato, la buona educazione e il vivere comune, sono andati persi. Oggi sembra che non ci sia più educazione e rispetto per le persone, si è diventati più egoisti e si pensa solo a se stessi. La maleducazione rende la vita più arida, l’indifferenza verso e dagli altri toglie il piccolo aiuto quotidiano della gentilezza e dell’armonia.
Sembra allora che le buone maniere siano un ricordo di altri tempi; al volante, a tavola, in ufficio, a scuola, la cattiva educazione ha preso il sopravvento.
Tutti i giorni siamo in presenza di episodi di cattiva educazione, dall’automobilista che ignora totalmente la presenza di pedoni che cercano invano di attraversare la strada, il signore che porta a spasso il cane evitando di raccogliere i suoi bisogni, chi grida al cellulare pensando che il mondo intero debba essere interessato ai fatti suoi, chi getta dal finestrino carte e cartacce, chi parcheggia sulle strisce o sul marciapiede impedendo ai pedoni il passaggio, chi camminando sul marciapiede tra il viavai della folla ti viene addosso e non chiede neanche scusa perché evidentemente pensa che lo spazio sia solo suo, o peggio chi non lascia il passaggio ai più anziani costringendoli a fermarsi in un angolino…l’elenco potrebbe essere molto lungo.
La buona educazione è qualcosa di interiore, una grammatica, trasmessa dalla famiglia e illimitata, non si finisce mai di imparare.
“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra” (Mandela)
Educare a vivere meglio
La parola “educazione” non deve essere ritenuta una cosa medievale; essere educati non vuol dire essere deboli e subire sempre la volontà degli altri, bensì, accantonare ogni forma di prevaricazione e di arroganza nei confronti degli altri.
L’educazione è lo strumento che ci fa ricordare che esistono anche gli altri e ci fa apprezzare la libertà individuale. Spesso significa semplicemente prestare attenzione agli altri e solo imparando il rispetto per gli altri si può capire se anche gli altri ci rispettano. La persona educata, dunque, è una persona migliore per gli altri e per se stessa, sa vivere bene e gustarsi la vita, contrariamente, a coloro che sono scontrosi e arrabbiati con il mondo. Solo sforzandoci ad adottare queste norme di buona educazione, riusciremo a vivere in armonia ed elevare il livello di civiltà della nostra società.
Mauro Rossello
(Presidente)