Leggo quanto pubblicato su Trucioli.it (vedi……) in merito alla strage di pecore fatta dai lupi a Bastia d’Albenga, e non mi meraviglio.
di Franco Zunino*

Anzi lo trovo normale, ovviamente quale conseguenza della scellerata politica dei lupofili di aver voluto introdurre il lupo senza aver prima creato il consenso civico, ma non solo, anche senza aver ottenuto l’autorizzazione a farlo. E questo solo per la fretta di avere il lupo ad ogni costo! E, purtroppo, come da anni vado sostenendo quale, se non esperto, almeno conoscitore del lupo abruzzese, per il desiderio di… avere un lupo qualsiasi pur che ci sia il lupo!
Una scelta il cui costo oggi lo stanno pagando solo i pastori e gli allevatori! I lupofili sono bravi a disinformare l’opinione pubblica, a indire “osservatori” e convegni, facendosi passare tutti per grandi esperti solo per aver letto i sacri testi dei lupofili universitari (spesso a loro volta così “imparatisi” dai veri primi esperti stranieri!). E allora, eccoli a cercare di convincere la gente che in fondo il lupo è buono e bravo, e che tutto quanto narrato di negativo su di lui è una favola (mentre, purtroppo per loro, che si abbeverano ai suddetti “sacri” testi, la verità è un’altra):
Oggi finalmente testimoniata da ben 19 aggressioni all’uomo nei soli ultimi otto anni, come recentemente riportato dall’autorevole Corriere della Sera!
Per quanto riguarda la Liguria occidentale e il Piemonte, ignorando il fatto che questi lupi provengono in gran parte dal ceppo creato tra Francia e Italia oltre due decenni or sono con inopinate (illegali!) liberazioni, e non già per crescita della popolazione centro-meridionale d’Italia (sebbene anch’essa sia poi cresciuta a dismisura), come fanno credere. Per quanto riguarda le Alpi, quindi, un lupo che del lupo italico ha ben poco.
Tanto che solo quando cesseranno i sostenitori della prova inconfutabile del DNA (per anni interpretato a “comodo”, fino al punto di sostenere, arrampicandosi sugli specchi, che in fondo non si può distinguere il lupo dal cane e che geneticamente sono la stessa cosa!), e questo giungerà a livelli interpretativi che oggi negano, si potranno assegnare a ceppi genetici corretti. Forse allora ci saranno studiosi veramente super-partes che troveranno la prova provata di quanto sopra.
Per cui, se va difeso il lupo italico (Canis lupus italicus), sottospecie meridionale, non è il caso di applicare le stesse regole per i cosiddetti “lupi alpini“, quasi tutti di provenienza straniera. Va poi sfatata la vulgata, purtroppo “certificata” anche dalle autorità, che i lupi in Italia siano solo circa tremila, perché oggi sono forse anche superiori ai 10.000! A meno che non si voglia negare la biologia riproduttiva di quest’animale e, cosa anche peggio, la matematica!
II lupo, pur protetto in tutto il mondo, in tutto il mondo ne viene tenuta a bada la crescita con l’abbattimento degli esemplari in soprannumero sulla base della sopportabilità ambientale e, soprattutto, eliminando gli esemplari che si dimostrano predatori preferenziali per le specie domestiche (peraltro, quelle da loro più facilmente predabili!). In Liguria i lupi non “cercano un’area in cui insediarsi“, come hanno scritto i lupofili liguri, perché si sono ormai, e da decenni, insediati in tutta la Regione!
Quindi, c’è un unico modo per tenere sotto controllo la popolazione lupina italiana, ovvero, fare quello che in TUTTO il mondo fanno i Paesi con presenza del Lupo: mantenerne basso il numero in base alla sopportabilità ambientale e alle situazioni rurali (leggasi, presenza di pastorizia e allevatori). D’altronde, se, ripetiamo, in TUTTO il mondo solo in Italia non si abbattono i lupi, deve pur esserci una ragione. O ci vogliamo presuntuosamente arrogare il vanto di essere i più saggi? Quelli che hanno capito tutto? … non avendo capito nulla, visto che gli studiosi del lupo italiano in fondo hanno imparato tutto dai primi veri studiosi dei lupi di TUTTI quei paesi!
O, per risolvere il problema creato da un’eccessiva presenza di lupi, vogliamo di fatto trasformare in “diritto” le illegalità che oggi alcuni cittadini commettono, col tacito silenzio/assenso delle autorità che fingono di non sapere che ci sono cittadini che provvedono a ridurne il numero senza il loro consenso? Ma, così facendo, rischiando (essi) condanne penali severissime; un metodo, se così lo vogliamo chiamare, che non è né giusto né democratico, perché segno del fatto che le autorità, timorose dell’opinione pubblica animalista, si nascondono dietro a questa palese tacita illegalità per risolvere un problema che non vogliono risolvere con provvedimenti legittimi giustificandosi con regole europee che stranamente in altri paesi europei non valgono! Non sarà che è solo perché si teme l’impopolarità da parte di una certa categoria di cittadini, che peraltro sono portati a votare forse anche più degli assenteisti?
Franco Zunino
(Segretario Generale AIW)
