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Liguria e Basso Piemonte

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Auguri! La Cooperativa Viticoltori Ingauni: 50 anni di storia festeggiati con l’ultimo nato e già ‘Re Tuè76’ abbinato a sua ‘Eccellenza Ostriche Palmaria’ di La Spezia


La parola d’ordine, con i giornalisti, è ottimismo da rilanciare sui media. E’ una lunga stagione difficile anche per i viticoltori liguri dopo l’entrata in vigore della Legge Salvini (nuovo codice della strada del 14 dicembre 2024) che ha introdotto una severa stretta sulla guida in stato di ebbrezza. Il consumo di vino nei ristoranti è sceso -stimano i ristoratori- di oltre il 30%. E pare non abbia precedenti il quantitativo di invenduto nelle cantine con qualche eccezione. Ma evitare la psicosi che è ancora più dannosa.

Come se non bastasse con la presidenza Trump i dazi di importazione del vino dall’UE  sono passati dal 15 al 20%. E ancora, c’è stato un generale incremento dei costi alla produzione. Non ultimo il fatto che la Liguria ha sempre più una produzione di qualità e produttori di nicchia. Lo documentano, ce ne fosse bisogno, i prezzi praticati dalle catene commerciali (supermercati ecc) dove i tre vini più diffusi e venduti (Pigato, Vermentino, Rossese) non si acquistano a meno di 9,50 €, mentre sugli scaffali i vini di altre regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia) hanno anche prezzi, a bottiglia (750 cl) che partono da 3,50 a 6 euro, poi ci sono sempre state  le eccezioni. Al ristorante una bottiglia ‘pregiata’ di cantine liguri varia dai 35 ai 45-50 €. Prezzi che non sono alla portata di tutti, si aggiunga che molti ristoratori non offrono ‘mezze bottiglie’, semmai a calice.

Forse mai come in questo momento si può apprezzare il ruolo delle Cooperative Vitivinicole che, ad esempio, in Alto Adige sono assai diffuse e possono contare su ‘eccellenze’ riconosciute dalle più quotate Guide del settore. In Liguria non conosciamo il numero delle cooperative vitivinicole, ma si sa che l’agricoltura ligure comprende complessivamente 3976 aziende di produzione, di cui oltre 1800 sono  sul mercato con proprie etichette. E la più importante è proprio quella con sede ad Ortovero (“Vite in Riviera“), con circa 200 conferitori.

Un altro aspetto, forse meno noto tra i non addetti ai lavori, è la forte presenza ed espansione, nel ponente savonese e in Valle Arroscia, di Peq Agri.  Marco Luzzati e Giorgio Guastalla, definiti “imprenditori dalla visione lungimirante e fuori dagli schemi”, in pochi anni hanno creato una realtà importante mettendo insieme un’idea imprenditoriale di integrazione di attività agricole, ricettive e di ristorazione che si concretizza in un nome: PEQ Agri con sede ad Andora. L’acronimo sta per Passione, Eccellenza e Qualità che si traduce in 200 ettari di terra (destinati a crescere), un’azienda agricola, un laboratorio artigianale per la trasformazione dei prodotti e tre ristoranti. Tra l’altro hanno acquisito importanti marchi storici (Cantina Lupi, Azienda Vitivinicola Eredi Guglierame) ma soprattutto  ripristinato e ridato vita a terreni un tempo coltivati a vite ma in seguito abbandonati e lasciati all’incuria.

Ecco l’importanza di valorizzare come merita l’attività e la ‘mission’ della Cooperativa Viticoltori Ingauni che ha saputo rinnovarsi, ampliare il mercati di produzione e vendita, adeguarsi ai tempi e alla concorrenza.

L’assessore all’Agricoltura, Alessandro Piana, il presidente della Cooperativa Viticoltori Ingaunim,, Massimo Enrico e il giornalista Paolo Massobrio

COMUNICATO STAMPA -Primo atto ad Ortovero per i festeggiamenti che portano al Cinquantennale di attività della storica cooperativa, costituita nel 1976. Davanti a una folta e qualificata platea, è stata inaugurata la rinnovata sede ed è stato degustato in anteprima, alla presenza del noto giornalista Paolo Massobrio, il nuovo “Metodo Classico” Tuè76.

Numerose autorità, in rappresentanza di Regione, Provincia e Comuni del comprensorio, e poi produttori, esponenti delle associazioni di categoria, operatori horeca, chef, soci, clienti, fornitori, sommelier, liberi professionisti, commercianti e addetti ai lavori.

Un centinaio di persone all’inaugurazione del rinnovato punto vendita della Società Agricola Cooperativa Viticoltori Ingauni e alla degustazione-presentazione, ospitata presso la sede dell’Enoteca Regionale e splendidamente guidata dal noto critico enogastronomico Paolo Massobrio e dall’enologo Gianluca Scaglione (con la collaborazione dei sommelier Fisar), di Tuè76, il nuovo “Metodo Classico” della cantina presieduta da Massimo Enrico. L’appuntamento odierno ha di fatto rappresentato il punto di partenza dei festeggiamenti per il Cinquantennale della Cooperativa, costituita con atto notarile ad Albenga l’ormai lontano 30 giugno 1976. Non a caso passione e tradizione sono i punti di forza dell’azienda, che si caratterizza per uno sguardo sempre rivolto al futuro.

Prima delle cerimonie, aperte dalla benedizione di don Cesare Donati, parroco di Ortovero, tutti i presenti hanno potuto effettuare una visita alla cantina e alla sede dei Viticoltori Ingauni. In un clima molto conviviale, trasversali sono stati gli attestati di stima rivolti alla cooperativa per l’importante ruolo svolto sul territorio e per la qualità dei risultati conseguiti negli anni.
Apprezzamenti convinti sono arrivati anche per la nuova “bollicina”, il Tuè76, da uve Pigato, vendemmia 2023, 12 gradi, destinata a guadagnarsi un ruolo da protagonista tra le etichette rappresentative della Liguria. Un vino, ideale per un occasioni importanti, che può essere servito come aperitivo e che, altrettanto bene, si abbina a primi piatti di magro, carni bianche e cucina di pesce.

Tra i presenti, il vicepresidente della Regione Alessandro Piana con l’assessore Paolo Ripamonti e i consiglieri Angelo Vaccarezza, Sara Foscolo, Jan Casella, il presidente della Provoncia di Savona Pierangelo Olivieri, il sindaco di Ortovero Osvaldo Geddo e sindaci o rappresentanti delle amministrazioni comunali di Garlenda, Vendone, Pieve di Teco, Ranzo, Aquila d’Arroscia, Alassio e Albenga.

“Il prossimo raggiungimento dei cinquant’anni di attività dei Viticoltori Ingauni rappresenta un traguardo storico e anche la dimostrazione concreta di ciò che la cooperazione può generare quando un territorio sceglie di crescere insieme – afferma Alessandro Piana, vicepresidente di Regione Liguria, con delega all’agricoltura -. Dal 1976 questa realtà ha saputo valorizzare le nostre varietà identitarie, innovare senza perdere il legame con le radici e diventare un punto di riferimento per tutta la filiera vitivinicola ligure. Continueremo a investire e supportare questo percorso, perché ogni investimento nelle nostre aziende è un investimento nel futuro dell’agricoltura ligure, nella sua qualità e nella sua identità”.

Le ostriche sono da sempre considerate una prelibatezza del mare, e poche varietà possono vantare una qualità superiore come quella delle ostriche Palmaria, provenienti direttamente dalle acque cristalline del Golfo di La Spezia.

La giornata si è chiusa all’ora di pranzo con un ricco buffet a base di prodotti tipici liguri, tra le pregiate ostriche di La Spezia, abbinati al Tuè76 e ai vini dei Viticoltori Ingauni. Le iniziative per il Cinquantennale proseguiranno da qui ai prossimi sette mesi, per culminare nella “fatidica” giornata del 30 giugno 2026.

2/Era il 10 novembre 2016. Trucioli.it-  Ortovero 120 operatori vinicoli ai festeggiamenti di fine vendemmia

3/Era il 7 aprile 2016. Trucioli.it- Enoteca di Ortovero: novità per i viticoltori

 


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