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Liguria e Basso Piemonte

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Dopo 3 anni di governo Meloni siamo più ricchi o cresce la povertà? 2 / Liguria: in 14 anni sono emigrati 15 mila giovani


Non sono articoli di quotidiani targati ‘comunisti’. La Stampa e Il Secolo XIX, due editori miliardari, si distinguono dai quotidiani (Il Giornale, Libero, Il Tempo)  di proprietà di un senatore leghista che detiene la nomea di ‘re delle cliniche private’ convenzionate. E ancora, la RAI ( tv e radio) con i vertici e direttori nominati dai governi in carica. Schierate a destra le televisioni della famiglia Berlusconi. L’ex presidente del consiglio Conte a La 7 (DiMartedì di Giovanni Floris): “Questo governo occupa 80 per cento dell’informazione”

Dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio

Non si tratta di commenti o di opinioni. Sono numeri di bilancio e statistiche che hanno come fonte ufficiale la ‘Banca d’Italia’ e l’Istat che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la vigilanza, ma ha autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile.

Sarebbe ingenuo sostenere che ora l’economia è in discesa, il divario sociale accentua le disuguaglianze, solo per colpa del governo di centro-destra destra. Mentre con il centro sinistra e governi tecnici era il contrario. Un dato di fatto statistico è tuttavia certo. I media tifosi della maggioranza, premiata dagli elettori, mettono la sordina all’emergenza povertà che avanza, l’evasione fiscale che cresce, il ministro Salvini elogia e promotore di due principali sanatorie fiscali: la Rottamazione-quater, attiva a partire dal 2022/2023, e la Rottamazione-quinquies, approvata con la manovra per il 2026. Oltre a queste, ha introdotto anche lo Stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro e il Ravvedimento operoso speciale con sanzioni ridotte e pagamento dilazionato per debiti fino al 2021. E non è finita, invoca ulteriori provvedimenti di cui beneficerebbero, sostiene il leader leghista, 18 milioni di contribuenti. E’ lo stesso leader che vedeva la lega all’apice del 34 per cento ed ora all’8%.

Alle ultime elezioni politiche del 25 settembre 2022, la percentuale dei votanti è stata del 63,91%, il dato più basso nella storia repubblicana. L’affluenza è stata inferiore di quasi 9 punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti.

Il governo Meloni ha tuttavia il merito della stabilità grazie anche al nuovo sistema elettorale. I seggi elettorali previsti dal rosatellum regione per regione. La legge elettorale rosatellum prevede che sia alla camera che al senato 3/8 dei seggi sono attribuiti con il sistema maggioritario uninominale e i rimanenti con il sistema proporzionale. La differenza principale è il passaggio da un sistema basato prevalentemente sulla proporzionale pura o maggioritaria pura, a sistemi misti che combinano i due meccanismi. La principale novità è l’introduzione di una ripartizione ibrida dei seggi, dove una parte è assegnata tramite il maggioritario uninominale (un seggio per collegio), e l’altra tramite un proporzionale corretto, che tiene conto sia dei voti dei partiti che della distribuzione territoriale dei seggi. Questo cambia la logica della competizione, che diventa più duale, poiché per i collegi uninominali vige la regola del “chi vince prende tutto”, a differenza di una maggiore rappresentanza proporzionale del passato.

Purtroppo la disinformazione mediatica non consente agli italiani di conoscere la verità. La Rai da sempre ‘preda dei governi in carica’, le televisioni della famiglia Berlusconi sempre schierate a destra, finiscono per non rendere un servizio al cittadino. Renderlo edotto dello stato di salute del nostro paese e quale futuro ci attende andando avanti di questo passo. Con una piaga che si allarga e alla quale solo un pochi partiti denunciano, ad iniziare dal Pd che quando era al governo non ha mai avuto la forza o forse l’interesse elettorale di imporre  un’equità fiscale, mettendo a ferro e fuoco l’evasione stimata in 100 miliardi di €. Accade così che solo chi è a reddito fisso da dipendente e chi percepisce la pensione, finisce per contribuire al bilancio dello Stato per l’80 per cento. Una percentuale che non ha rivali in Europa.  E consente  ai ‘partiti degli evasori’, più che nelle promesse, nell’azione concreta di chi governo e del parlamento.

A questo si aggiunga che la pressione fiscale generale (al 42,8%), che penalizza cittadini e famiglie meno abbienti  in costante crescite, nonostante gli annunci che “con il governo Meloni è diminuita la tassazione  e non devono trarre in inganno l’incremento dovuto ad un milione di nuovi posti di lavoro“. Anche in quest’ultimo caso le cifre tradiscono chi nasconde la realtà (VEDI A FONDO PAGINA….).

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 3 NOVEMBRE 2025

LA STAMPA DEL 7 NOVEMBRE 2025

IL SECOLO XIX DEL 10 NOVEMBRE 2025 – Centro destra o centro sinistra continua la fuga dei giovani liguri alla ricerca di lavoro. 

LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIA E IN EUROPA 

 


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