“Le Alpi Occidendatali si stanno spopolando solamente sul versante italiano, non sul versante francese o svizzero dove alla montagna è data più autonomia; è necessario una legislazione per la montagna che si accorga e disciplini le sue peculiarità “. Non è tema inedito, anzi risaputo. E’ la dichiarazione del sindaco di Ormea, dr. Gianfranco Benzo, nell’ultimo consiglio comunale. Il richiamo fortissimo a un reale punto di svolta per il rilancio dell’economia. Basta declino! La fiducia, oggi più che mai, si nutre di scelte coraggiose e si alimenta con la coerenza dei comportamenti. Nessuno escluso. Il ‘popolo laborioso e onesto’ di Ormea, dalle prossime elezioni comunali del 2014, darà buon esempio di unità di intenti, superando vecchi steccati e divisioni? Volti nuovi, giovani e meritocratici onorino i sacrifici degli avi, i loro tesori rimasti a testimonianza nelle pagine più gloriose dell’Alta Val Tanaro.
Ormea dove spesso emergono notizie che non fanno più notizia; nascoste da una sistema di comunicazione che segue la ‘moda del clamore’, anziché della sostanza, dei contenuti veri. Dare voce non casualmente alla vita di una montagna ligure-piemontese che mentre a Roma, a Torino, a Genova, si polemizza e volano gli stracci, qui subisce e consuma il lumicino dello sradicamento delle origini. Anche per colpa di lacerazioni e personalismi locali, provinciali. La malattia del provincialismo senza sbocchi.
Utile avere idee contrastanti, ma chi raccoglie la maggioranza dei consensi – purché non siano infettati dalla lebbra del malaffare e mala-politica – abbia l’appoggio almeno della gente perbene che sono i più.
Nel 2014 Ormea sarà matura per una lista civica che si preoccupi del futuro, piuttosto che degli schieramenti partitici? E non restino muti, passivi spettatori i tanti ‘forestieri’ che ad Ormea hanno comprato casa o la scelgano per soggiorni e week end. E’ la prediletta. Tra questi la cronaca ci offre l’esempio, lo spirito del ‘fare’, del ‘proporre’, di uno tra gli ultimi ‘arrivati’, l’ingegner Filippo Bonfiglietti affida il suo amore per Ormea, per il suo glorioso passato, per le occasioni mancate e future, a libri ed articoli. E non è il solo, seppure meriti la palma di ‘scrittore e coscienza critica’. Un ruolo certamente scomodo nella ‘cultura degli applausi’.
Dall’albo on line del Comune abbiamo estrapolato il verbale di una seduta consiliare (leggi….) . E’ ancora in ballo lo scontro dialettico e di forma, più che sostanza, sul ‘caso delle cittadinanza onorarie ad Antonio Ricci e Lorenzo Beccati (Il Gabibbo). Certo si sono fatti errori, ma nulla centra con le priorità strategiche dei bisogni e dello sviluppo di Ormea. Un territorio, baciata da madre natura, dapprima lanciato ed in parte deturpato irrazionalmente sul piano urbanistico, sia con le destre, sia con le sinistre (sindaci, giunte, consiglieri provinciali, regionale, parlamentari, Comunità, Gal).
Gli anni della vacca grasse, come spesso succede. Con speculazioni immobiliari e di aree edificabili. Con qualche dissesto e strascico. In assenza di una saggia politica proiettata nel futuro, piuttosto miope, anche Ormea ha pagato la crisi italiana e mondiale. La classe politica nazionale ci ha rilegato agli ultimi posti nel pianeta in molte classifiche. Non per tutte che comunità montane. Abbiamo ricordato l’Alto Adige, i Pirenei, le stesse Alpi Marittime Francesi (i paesini fiorenti di attività, dove convive turismo e pastorizia, l la stagione turistica persino ai nostri si protrae per non meno di 8 mesi all’anno). Parliamo di ex territori dove si parla italiano e non hanno nostalgia del passato.
Eppure non hanno la fortuna di trovarsi a poco più di mezzora dal mare, non hanno il tessuto di antico di richiamo che rende uniche le nostre montagne come testimoniano decine di ruderi abbandono. A Ormea le chiese, i dipinti, i piloti votivi (oltre 300), forse unico caso in Italia.
La prova del nove ? Le comunità tedesche che hanno scelto i borghi di Ormea. La loro certosina opera di restauro e valorizzazione del patrimonio abitativo. Abbiamo avuto la possibilità di parlare e confrontarci più di una volta con cittadini germanici, anche di spessore culturale e sociale. Pensiamo a chi abita in frazione Barchi. Rai uno mattina qualche anno fa aveva realizzato un servizio, documentato, raccontato il loro percorso, le loro voci. Quante volte i nostri pubblici amministratori, i sindaci di ieri e forse di oggi, si sono pubblicamente confrontati con loro? Alcuni hanno la residenza, altri pagano per ‘seconda casa’. Tutti benemeriti per aver valorizzato ciò che stava andando in rovina; beneficiando chi ha venduto, chi ha realizzato lavori, lo stesso commercio, la ristorazione, l’artigianato locali.
Siamo sicuri che questi cittadini capaci di mantenere la barra dritta dell’educazione alla buona amministrazione della locomotiva d’Europa (Germania docet) non siano stati lasciati troppo in disparte? Quali proposte, per il loro coinvolgimento, sono state praticate dagli esponenti della maggioranza e dell’opposizione al governo di Ormea?
Vogliamo raccontarvi un episodio forse significativo di una certa mentalità. In un precedente articolo, sulla polemica estiva Ricci si, Ricci no, avevamo coinvolto una giovane promettente promessa della società ormeasca, la plurilaureata Alessia Castagnino (nella foto a sn) moglie del segretario del circolo Pd Alta Val Tanaro. Anche lui aveva risposto alle nostre domande seppure soprattutto in politichese, ma corretto e disponibile. Avevamo ipotizzato che la giovane moglie potesse diventare una risorsa nelle future scelte. Primo cittadino?
Non sappiamo cosa sia successo, è l’unica ormeese che qualche giorno dopo, come è suo pieno diritto, ha chiesto di essere cancellarla dalla mailing list di chi riceve questo blog realizzato da volontari, senza pubblicità e senza ‘direttori d’orchestra’. Del resto non aveva mai chiesto l’iscrizione. Poteva anche aggiungere due righe di motivazione visto che l’avevamo cercata per una breve dichiarazione. Siamo entrambi montanari, io ho sofferto la povertà del dopoguerra, dei pastori poveri, ricchi solo della forza del sacrificio e la parola data era sigillata alla stregua di atto notarile. Lei, più giovane, più colta, è cresciuta probabilmente col pragmatismo (dogmatico?) della sinistra massimalista italiana. Un ‘faro’ importante, se ben utilizzato, per la comunità locale.
ECCO IL VERBALE DEL CONSIGLIO NEL LINGUAGGIO BUROCRATESE. IMPOSSIBILE ALLEGARE LA LETTERA CHE LA MINORANZA AVEVA SCRITTO
“Il Sindaco fa constare come la minoranza consiliare contesti l’iter seguito per il conferimento della cittadinanza onoraria ai Signori Ricci e Beccati ed in particolare il fatto che sia stato addirittura convocato un consiglio comunale in seconda convocazione. Con riferimento a quest’ultima affermazione il Sindaco rileva che comunque è seduta di seconda convocazione per ogni oggetto iscritto all’ordine del giorno, quella che succede ad una precedente dichiarata deserta per mancanza del numero legale, asserendo trattarsi di una prassi normale, quando ricorra il caso specifico.
Il Sindaco mostra la propria contrarietà alle affermazioni contenute nella nota di che trattasi, in particolare, al poco interesse mostrato dall’Amministrazione Comunale da lui presieduta per i temi che toccano più da vicino i cittadini quali ad esempio i tagli al trasporto pubblico, alla sanità ed in particolar modo all’eliminazione del servizio di Guardia Medica, alla chiusura di attività produttive, al futuro della Scuola Forestale, al depotenziamento dell’Ospedale di Ceva, alla chiusura del Tribunale di Mondovì. (Ci sia permesso far presente che alcune delle rivendicazioni sono in contrasto con i più elementari criteri della riorganizzazione dei servizi ai cittadini, non lo diciamo noi, mai recenti studi di organismi indipendenti nazionale ed europei n.d. r.).
Il Sindaco informa che quotidianamente partecipa ad incontri sul trasporto pubblico locale, ove vengono annunciati tagli ai servizi in conseguenza della riduzione dei trasferimenti regionali e così per il problema ai tagli della sanità, seguito con particolare assiduità dal Consigliere Elena Baldo. Il Sindaco garantisce l’impegno e l’interesse dell’Amministrazione in relazione a tutte le problematiche sollevate, tuttavia, rileva, che i risultati sono deludenti per fatti sui quali è impossibile influire non rientrando nella sfera di competenza comunale.
Interviene il Consigliere Vinai Italo che asserisce trattarsi dell’ennesimo taglio dei servizi alla Montagna. Il Sindaco concorda con l’affermazione del Consigliere Vinai e ritiene tuttavia che la soluzione a tutto questo non può che essere un sistema in cui viene attribuita più autonomia alla montagna, specificando altresì però che “montagna” vuol dire Briga Alta, Viozene e che la montagna non può scendere a valle.
Il Sindaco invita il Consiglio Comunale alla seguente riflessione: le Alpi si stanno spopolando solamente sul versante italiano, non sul versante francese o svizzero dove alla montagna è data più autonomia; conclude pertanto ribadendo sulla necessità di una legislazione per la montagna che si accorga e disciplini le sue peculiarità .
Nessuno chiede più la parola ed il Sindaco chiude pertanto la seduta consiliare.”
LA NOMINA DEL NUOVO DIRETTORE SANITARIO ALLA CASA DI RIPOSO
Il Consiglio di amministrazione della casa di riposo Renzo Morlino – una struttura nuova e razionale – presieduto da Paolo Somero, consiglieri Federico Fossati, Sara Colombo, Alessio Mao (Pierluigi Monetto è dimissionario) ha affidato l’incarico provvisorio di direttore sanitario fino al 31 dicembre al dr. Giuseppe Piacenza, anche alla luce degli indirizzi di modello integrato della Regione Piemonte nell’assistenza ai non autosufficienti.
Al medico, per un impegno di 2 ore settimanali, viene riconosciuto un compenso pari a 50 euro l’ora, oltre al 2% di contributi previdenziali, non soggetto a ritenute d’acconto.