Ilan Pappè è nato ad Haifa nel 1954 ed appartiene al gruppo dei ‘nuovi storici’, Avi Shlaim, Tom Segev, Benny Morris, che sulla base di documenti desecretati e ricerche, dagli anni 90, hanno cambiato la narrativa del conflitto israelo-palestinese.
di Ireo Bono*

In questo video (1h 4m.), tratto da ‘frontezero’ , Ilan Pappé spiega come l’ideologia sionista, nata con l’idea di proteggere gli Ebrei dall’antisemitismo europeo con la costruzione di uno Stato ebraico in Palestina, era sbagliata alla radice, perché là c’era già un popolo, gli Arabi palestinesi, con la sua storia e la sua cultura.
Era evidente fin dall’inizio che il progetto sionista si sarebbe potuto realizzare solo con la forza, con una violenza permanente, col l’apartheid e la pulizia etnica, fino al genocidio, se i Palestinesi, com’era naturale e come hanno fatto, avessero rifiutato di andarsene. La creazione dello Stato ebraico é avvenuta con l’aiuto dei governi occidentali e con un’educazione dei giovani ebrei israeliani fondata sulla paura, identificando gli arabi palestinesi con i nazisti, intenzionati ad attuare un nuovo Olocausto.
Arafat come Hitler. Il genocidio palestinese conferma la previsioni di Ilan Pappé che però è ottimista per il futuro e consiglia cosa si può fare per smantellare il sionismo e giungere ad una convivenza tra Ebrei israeliani e Arabi palestinesi in un Paese comune, democratico, con uguali diritti per tutti i cittadini.
Ireo Bono – medico oncologo