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Albisola, un “involucro” colmo di arte e di design


“Contenitore per l’informazione e la libera opinione sulll’arte e sul design”: così si presenta  in copertina involucro” al suo lettore.

di Federico Marzinot e  Raffaele Veneriano

“Ci proponiamo a chi desidera avere una visione inedita, un punto di vista dei contributors, lasciandosi accompagnare dal loro racconto. Una visione d’insieme più personale, ma anche specialistica sull’arte e sul design”  spiega il suo ideatore ed editore Gianluca Cutrupi, artista e designer savonese, titolare della galleria d’arte “Kelyfos”, attiva da tempo  ad Albissola Marina nei settecenteschi ambienti di via Isola, un tempo sede di fabbriche ceramiche. Progettato e realizzato  agli  inizi dello scorso anno con due numeri pilota online, “involucro” aveva allora riscontrato un preciso, crescente interesse da parte di quei suoi primi lettori. Di qui la decisione di passare alla sua versione a stampa.

Al primo numero della pubblicazione, nell’aprile dello scorso anno, hanno fatto seguito l’uscita del secondo, in ottobre, e poi del terzo, nel marzo di quest’anno; é imminente l’uscita del quarto numero. Oltre che in galleria, “involucro” é in vendita, con mirata e positiva presenza, in alcune edicole di Albisola, Savona, Cuneo, Asti. E’ stato presentato a Genova, presso lo “Spazio Unimedia”, e successivamente da “Kelyfos”. Il suo Comitato di redazione é composto da Gianluca Cutrupi, dalla studiosa e scrittrice d’arte Paola Gargiulo, dallo studioso e critico d’arte Riccardo Zelatore.

“Involucro” si va costruendo una precisa immagine oltre che con i suoi contenuti e con la sua edizione da Albisola anche con l’originalità del suo formato, di ridotte dimensioni rispetto a quelle delle tradizionali riviste d’arte; é  comunque di agevole lettura e memorizzazione della pagina. Un altro tocco di originalità deriva a “involucro” dall’impiego nei testi della prima e dell’ultima di copertina delle lettere del carattere grafico “Mazzotti”, concordato con la “Fondazione Giuseppe Mazzotti 1903” di Albissola Marina. La linea grafica drlls rivista, ricca di immagini e di colori, é curata da Gianluca Cutrupi. Di indubbio richiamo sono anche, dal secondo numero, nella parte d’apertura, le due pagine intitolate “involuco d’artista”, con la proposta d’una sua opera: qui, rispettivamente, di Marco Baricchi (La Spezia, 1970)  e di Paolo Iacchetti (Milano, 1953).

L’arte e il design costituiscono i temi centrali di “involucro”.. E il rapporto tra design ed artiginato, fra l’archetipo, l’artigianato e l’industria sono, in tale ambito, alcuni dei temi delle interviste a noti designer. Ma pure la ceramica ha un preciso spazio in “involucro:. “In ceramic we trust” é, ad esempio, il motto della copertina del suo primo numero. Numerosi sono gli argomenti sinora   affrontati dagli autori e dalle autrici dei testi della rivista (e tale ricchezza di temi e di nomi costituisce un’altro segnale dell’interese che la stessa va suscitando): si va dall’architettura alla fotografia, dalla produzione in digitale di edifici alla influenza della letteratura nell’opera di un artista; dall’attività della più piccoa casa editrice italiana al rapporto di Tolouse Lautrec con il mondo del Circo; vi sono testi di evidente intento informativo e scritti a tema, di ampio respiro, che sollecitano una divesa lettura.

Per dichiarata scelta editoriale “involucro”dà spazio ad Aòlbisola. “Made in Albissola Marina” sta scritto in ciascuna delle tre copertine. Nel primo numero Roby Giannotti ha descritto l’immagine e l’attività del “Centro Artigianale Restauri” in un ambiente del seicentesco centro storico di Albissola Marina. Dal canto suo Ricccardo Zelatore  ha illustrato la storia delle “Ceramiche Pierluca” , presenti ad Albisola Superiore nel 1953 e ritornate poi in attività dal 1989 ad Albissola Marina.

Il secondo numerto di “involucro” contiene un’ampia ed intrigante rievocaione della vicenda della “Passeggiata degli Artisti” nell’intervista di Angela Calderan alla restauratrice d’arte Elena Spadavecchia. Nel numero del marzo scorso Paola Gargiulo ha descritto la figura di Mario Rossello e l’atmosfera del suo atelier  sulla collina dei “Bruciati”. Ciascun “involucro” contiene , di volta in volta, un’ampia documentazione di grandi mostre: da quella sulla “Pop Art” al Guggenheim Museum di Bilbao a quella su Giò Ponti al Museo Internazionale della Ceramica di Fasenza, dall’omaggio a Edward Munch, con “Il grido interiore”, al Palazzo Reale di Milano, dalla mostra “Niki de Saint Phalle” al Museo della Città di Milano, alle “Impronte di luce”l di Giuseppe Penone proposte alla”Fondazione Ferrero” ad Alba.

Federico Marzinot   Raffaele Veneriano


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