Loano, uno scrigno di valori da custodire, per essere, e non solo per avere!
di Gian Luigi Taboga
Non solo turismo, cemento e affari, ma anche una diffusa spiritualità, con soggetti ed istituzioni di grande valore che hanno diffuso il nome di Loano nel mondo, con onore e rispetto straordinari.
Basta ricordare il convento ed il seminario degli Agostiniani e i loro padri missionari, il monastero dei Carmelitani e la loro opera di evangelizzazione, il convento dei padri Cappuccini e l’Istituto scolastico delle Suore Rossello e tutte le altre istituzioni dedite alla cura dell’infanzia e degli anziani; erano tempi in cui la solidarietà si identificava con intere generazioni; straordinari esempi di abnegazione hanno avuto infatti in Loano terreno fertile per germogliare e crescere oltre i confini cittadini, in un mondo che allora era ancora ricco di valori semplici, ma efficaci e atti ad aiutare i più bisognosi.
Rovistando in libreria ho ritrovato due libri che trattano della vita e delle opere di due figure straordinarie che a Loano hanno lasciato un segno indelebile ed esemplare della loro vita: Madre Francesca Rubatto da Carmagnola e Fra Ginepro da Pompeiana.
Madre Francesca, fondatrice in Loano del convento delle suore Cappuccine Francescane, compì la sua professione perpetua il 16 gennaio 1899 e svolse la sua missione di carità ed assistenza verso i più derelitti in Uruguay e Argentina. Spogliandosi di ogni avere, forte nella sua fede e con la sua tenacia esercitò la sua missione terrena di carità tra i più poveri dei poveri. Morì il 6 agosto 1904 , il giorno 10 ottobre 1993 venne proclamata beata per poi essere santificata da Papa Francesco il 15 maggio 2023.
La vita di Madre Francesca (Marietta per gli amici) è stata un inno alla fede e di piena dedizione alla regola francescana, con al centro la carità verso i più poveri e diseredati.
Il tutto è nato in una famiglia di umili origini, ma custode di grandi valori che si sono diffusi in ogni direzione, secondo una logica oggi scarsamente condivisa e applicata.
Un mondo, come quello odierno, che scorge nel piacere e nell’edonismo il vero traguardo da raggiungere, avrebbe bisogno di rivedere le proprie aspirazioni, condizionandole alle necessità di chi soffre e si aspetta la nostra solidarietà.
Un patrimonio di valori etici, morali e religiosi di tale portata, come quello lasciatoci da Madre Francesca, non può essere barattato con “un pugno di lenticchie” ma deve essere frutto di una attenta valutazione contemporanea per ridare valore all’essere piuttosto che all’avere.
Nella prossima puntata sarà interessante riscoprire la figura di Fra Ginepro da Pompeiana e i valori che hanno qualificato la sua vita tra contrasti, sacrifici e ideali!
Gian Luigi Taboga
VEDI SERVIZIO RAI TGR LIGURIA DEL 15 MAGGIO 2022-
Loano ha la sua santa, madre Rubatto proclamata dal Papa.Piemontese, ha compiuto in Liguria il gesto di carità che ha impresso la svolta alla sua vita. Fondatrice delle Suore Terziarie Cappuccine, fu missionaria in Uruguay.
Grazie alla sua intercessione sarebbero avvenuti due miracoli, inspiegabili per la scienza: la guarigione di un bimbo da uno shock settico dopo l’asportazione delle tonsille e quella di un ragazzo finito in coma, dopo un trauma cranico con emorragia, in seguito a un incidente; per questo motivo madre Francesca Rubatto (1844 – 1904) è stata proclamata santa dal Papa, durante la cerimonia di canonizzazione in piazza San Pietro, a Roma, domenica 15 maggio.
Nata a Carmagnola, in Piemonte, Anna Maria Rubatto ha preso l’abito religioso in Liguria, il 23 gennaio 1885, dove ha fondato le Suore Terziarie Cappuccine di Loano. Dopo gli anni di volontariato, in gioventù, presso l’ospedale Cottolengo di Torino, il Don Bosco e la confraternita delle Dame di carità di S. Vincenzo, è stato un gesto di carità compiuto nella riviera ligure di ponente ad aver impresso la svolta nella sua vita: il soccorso a un operaio ferito in un cantiere edile, a Loano. Il gesto, narra la sua biografia, non passò inosservato a un padre cappuccino che affidò a lei la gestione della comunità femminile di un convento, che ancora oggi è noto come le Suore cappuccine di madre Rubatto. E durante il noviziato assunse il nome di Maria Francesca di Gesù.
Sotto il suo impulso, la congregazione si è diffusa in America latina e in particolare in Uruguay, dove la religiosa missionaria è morta il 6 agosto del 1904. Madre Francesca Rubatto era già beata dal 10 ottobre 1993, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II°.
Loano la ricorda con una mostra, dal 19 al 22 maggio 2022 e in particolare, venerdì 20 maggio, nella sala consiliare di palazzo Doria, con la conferenza: “Madre Francesca Rubatto: un cuore senza illusi confini”.