Il ministro della Giustizia del governo Meloni-Tajani-Salvini è Claudio Nordio esponente di Fratelli d’Italia, una vita da magistrato pubblico ministero. Il procuratore capo di Napoli Gratteri l’ha definito ‘onesto, persona molto colta quale storico, non altrettanto si può dire per come sta amministrando la giustizia…..”.

Un sottosegretario alla Giustizia è Andrea Delmastro Delle Vedove di Fratelli d’Italia; ha la delega sul Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP). E’ stato condannato (caso Cospito) in primo grado a 8 mesi per rivelazione di segreto d’ufficio. Un altro sottosegretario alla Giustizia è Andrea Ostellari (Lega Salvini Premier). Entrambi si sono occupati, con promesse e visite in loco, del nuovo e sempre atteso carcere di Savona.
Paolo Ripamonti assessore non eletto della giunta Bucci (destra) è stato nominato commissario straordinario con delega alla sicurezza e spesso ha affrontato il tema ‘carceri in Liguria’. E’ un ex agente immobiliare ad Alassio, ex consigliere comunale con la Lega Nord a Laigueglia. Poi eletto nella lista dell’Ulivo alle provinciali, presidente Angelo Vaccarezza. A Ripamonti assessore vengono assegnati Caccia, Pesca, Polizia locale e Patti per la sicurezza. E ancora assessore comunale del Comune di Savona, con delega alla Sicurezza dal 2016 al 2018. Sindaco Ilaria Caprioglio eletta nella coalizione LN-FI-FdI-NCD-L. civiche. Nel 2018 eletto senatore della Repubblica.
Trucioli.it ha pubblicato diversi articoli ed approfondimenti sulla situazione delle carceri, soprattutto di Imperia e Sanremo, oltre che Genova e il levante ligure. Le denunce ed i dati inconfutabili ad opera di esponenti del partito radicale ligure. In particolare l’avv. Stefano Petrella, savonese d’origine, militante.
LA PROVINCIA DI SAVONA DA 9 ANNI SENZA CARCERE UNICO CASO IN ITALIA
IL SECOLO XIX – 25 GENNAIO 2025- CAIRO MONTENOTTE- «Ora abbiamo un commissario straordinario incaricato, milioni di euro di risorse e l’assoluta necessità di dotare il Savonese di un carcere. Questi tre tasselli sono le basi per arrivare alla costruzione della nuova struttura». Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, riaccende l’attenzione sul nuovo carcere che il territorio aspetta ormai da nove anni, da quando, in seguito alla chiusura del Sant’Agostino (era il gennaio 2016), Savona è rimasta l’unica provincia italiana senza casa circondariale.
Del Mastro ne ha parlato a Cairo, in occasione del giuramento di 180 nuovi agenti di polizia penitenziaria, nella città che oltretutto non solo è candidata ad accogliere il carcere, ma è anche quella dove ricadono le aree del Tecchio, la località che più volte il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha individuato come più idonea. L’ultimo sopralluogo è dell’ottobre scorso, quando l’altro sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, aveva visitato le aree del Tecchio – oltre centomila metri quadri di terreno pianeggiante, nell’Oltrebormida cairese e vicino al parco urbano di Villa De Mari – promettendo una svolta. Da allora il consigliere regionale Paolo Ripamonti è stato nominato commissario straordinario con delega alla sicurezza e ieri ha chiarito: «Sto lavorando per creare le condizioni affinchè nel Savonese ci sia un’area idonea e pronta per il ministero. Arriveranno risposte».

E Delmastro non si è sottratto alle domande su tempi e modi di realizzazione del nuovo carcere: «La nomina del commissario Ripamonti serve proprio per accelerare la pratica, superare lacci e lacciuoli che finora hanno fermato il progetto. Noi ci impegniamo per realizzare il nuovo carcere, sappiamo che questa è una necessità del territorio».
Località Tecchio non solo è vicina alla Scuola agenti di polizia penitenziaria e alla caserma dei vigili del fuoco, ma, siccome gode di ampissime metrature, da qualche giorno è anche l’area limitrofa a quella dove dovrebbe sorgere la nuova caserma della compagnia dei carabinieri di Cairo e dei carabinieri forestali. Di recente la giunta del sindaco Paolo Lambertini ha deliberato un atto di indirizzo per concedere all’Arma il diritto di superficie di un terreno di via Tecchio, non lontano dall’area “osservata speciale” per il carcere. Un dettaglio che ha destato curiosità in valle, tanto che da giorni si rincorre la voce rispetto a un’accelerata dell’iter burocratico, che ormai è al palo da tempo.
Il primo progetto prevedeva un carcere cosiddetto leggero, da 200 posti, con ampi spazi ricreativi. Ma negli anni si è ipotizzato di tutto. Da una struttura più grande in grado di ospitare da 300 a 400 detenuti, a varie location: non solo Cairo, ma anche l’ex Acna di Cengio, Passeggi a Savona, persino un’area terreno accanto al tribunale della Città della Torretta per creare una sorta di “quartiere della sicurezza”. (Progetto sostenuto dalla maggioranza dei magistrati del Tribunale di Savona e dall’Ordine provinciale degli avvocati ndt).
Varie idee, alcune smentite dagli stessi Comuni, per poi tornare sempre in Valbormida. Nel maggio 2021 l’area del Tecchio era stata giudicata idonea dal Comitato paritetico del Ministero, che l’aveva preferito all’ex Acna di Cengio. Unico problema: il Tecchio è frazionato tra più proprietari e ora si cerca l’accordo.