Buon giorno Trucioli.it ho letto su Facebook un comunicato del Comune di Albenga. 2/”In una loggia di Montecarlo ho conosciuto un fratello, ho parlato con lui dicendogli che in Italia è un casino cambiare le banconote (tangenti ndt) da 50 a 500…E lui: ‘vieni qui che te le faccio cambiare io”.
1- Questo: “La Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga parteciperà a IPM 2025 in programma a Essen (Germania) e a MyPlant & Garden, la fiera che si terrà a Milano. Due importanti occasione per promuovere le eccellenze del nostro territorio!!! L’Ortofrutticola di Albenga è la più grande cooperativa agricola della Liguria con circa 600 aziende agricole associate e oltre il 60% di superficie coltivabile della Piana di Albenga”.
14 gennaio La Repubblica- Due finanzieri corrotti condannati per danno d’immagine: “Condotte odiose risarciranno 700mila euro” di Marco Preve
Le tangenti con le quali hanno infangato la divisa hanno generato «sentimenti di profonda frustrazione, scoramento e sfiducia nei loro colleghi» per le loro «condotte odiose e sprezzanti delle leggi».Sono parte delle motivazioni con cui la Corte dei Conti ha inflitto una delle più pesanti condanne per danno d’immagine al corpo di appartenenza a due finanzieri che prestavano servizio a Savona. In due dovranno risarcire il Ministero dell’Economia con 735 mila euro. E questo nonostante fossero già stati sottoposti a una pesante confisca dopo la condanna penale per concussione.
Giancarlo Perfetti, più alto in grado, dovrà pagare 435mila euro, mentre Luciano Puddu 300 mila.
Tra il 2005 e il 2009 Perfetti e Puddu (altri la fecero franca?ndt) erano in servizio presso il Nucleo di polizia tributaria e nel corso di verifiche fiscali presso imprese della provincia «prospettando la possibile o sproporzionata irrogazione di sanzioni amministrative per irregolarità in realtà insussistenti» si fecero consegnare mazzette da imprenditori e professionisti.
L’inchiesta sui due militari era partita su input dello stesso Comando provinciale di Savona. A insospettire i colleghi erano state alcune acquisizioni immobiliari che risultavano sproporzionate rispetto ai redditi personali. Le indagini porteranno a galla compravendite di numerosi appartamenti con parti dei pagamenti versati in nero. Le intercettazioni fecero emergere anche collegamenti con logge massoniche a Montecarlo. Perfetti parlando con un amico si lamentava di avere 60 mila euro in biglietti di piccolo taglio: «son capitato in una loggia in Montecarlo due volte, lì ho conosciuto un fratello, ho parlato con lui e gli ho detto in Italia è un casino cambiare le banconote da 50 a 500….gli ho prospettato ‘sto problema che avevo ‘sta somma in contante, tutta tagli 50/100 che erano voluminose…ho detto in Italia è impossibile farsi dare banconote da 500. Dice…se vuoi vieni qui che te le faccio cambiare io».
Dopo la condanna penale a Perfetti e Puddu vennero confiscati 578 mila euro. Ma per la Corte dei Conti si tratta di una cifra che non può essere ricompresa nel calcolo del danno d’immagine. «Gli importi – scrive la Corte – appaiono tutt’altro che smodati, a fronte delle condotte di reato.. tanto più esecrabili e fortemente lesive dell’immagine del corpo, quanto più si consideri che a commetterle sono stati dei tutori della legalità finanziaria la cui funzione è garantire i cittadini». Con il loro comportamento, secondo i magistrati contabili, i due finanzieri hanno «mercificato» il loro lavoro provocando «perdita di credibilità e affidabilità all’interno e all’esterno dell’istituzione pubblica per la mortificazione del senso di appartenenza all’arma».
3/SAVONA NEWS DEL 16 GENNAIO 2025 – Avevano patteggiato rispettivamente a quattro anni e due mesi e quattro anni, diventati 2 nel 2019 per l’indulto ma la Corte dei Conti li ha condannati a risarcire 735mila euro al Ministero dell’Economia.
Gli ex marescialli della Guardia di Finanza Giancarlo Perfetti e Luciano Puddu nel novembre del 2016 erano stati arrestati al termine dell’inchiesta “Fiamme Sporche” con l’accusa di concussione e ora dovranno risarcire rispettivamente 435mila e 300mila euro.
I due tra il 2005 e il 2009 erano in servizio nel nucleo di polizia tributaria e avrebbero chiesto e ottenuto soldi da alcuni imprenditori sottoposti a verifiche fiscali.
Entrambi sono stati condannati penalmente (vennero confiscati 578mila euro) e ora per danno d’immagine al Corpo dovranno pagare dal punto di vista amministrativo.
Gli accertamenti sarebbero iniziati da un’indagine interna delle Fiamme Gialle di Savona in relazione ad compravendite immobiliari.
4/16 NOVEMVRE 2016 IVG.IT di Olivia Stevanin –
Savona. Istanze rigettate. Il gip Fiorenza Giorgi, questa mattina, ha depositato la sua decisione in merito alle richieste di attenuazione delle misura cautelare avanzate dai legali di Giancarlo Perfetti e Luciano Puddu, i due finanzieri arrestati una settimana fa con l’accusa di concussione, e dell’imprenditore Giovanni Falco, coinvolto con posizione più marginale nell’indagine.
I due finanzieri, secondo la Procura, avrebbero chiesto e ottenuto soldi da alcuni imprenditori sottoposti a verifiche fiscali da parte delle Fiamme Gialle. In particolare, sempre secondo quanto contestato dagli inquirenti, Puddu e Perfetti bussavano alle porte delle aziende per svolgere accertamenti fiscali e, una volta effettuate le prime verifiche, facevano intendere che sarebbero saltate fuori delle irregolarità e che l’imprenditore in questione rischiava sanzioni salate. A quel punto suggerivano la soluzione: con una “mazzetta” sicuramente la verifica si sarebbe risolta in maniera positiva.
Accuse dalle quali i due, difesi dagli avvocati Luciano Chiarenza e Fabio Rulfi, si sono difesi. Anche Giovanni Falco, che è accusato di un solo episodio di tentata concussione (avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e Puddu), aveva categoricamente contestato di aver fatto richieste di denaro all’avvocato savonese che, nel marzo scorso, si era rivolto alla guardia di finanza per denunciare un episodio risalente al 2009 oggi finito (insieme ad altri contestati a Puddu e Perfetti) al centro dell’inchiesta.
5/22 novembre 2016 IVG.IT-Savona di Olivia Stevanin- Misura cautelare revocata. Giovanni Falco, l’imprenditore coinvolto con posizione più marginale nell’indagine per concussione che ha portato in manette i due finanzieri Giancarlo Perfetti e Luciano Puddu, non dovrà più rispettare l’obbligo di dimora ad Albisola Superiore.
A deciderlo è stato il gip Fiorenza Giorgi che, stavolta, ha accolto l’istanza di revoca della misura avanzata dall’avvocato Franco Aglietto, legale di Falco. Anche il pm Vincenzo Carusi, che proprio ieri aveva interrogato l’indagato, ha dato parere favorevole alla revoca della misura.
L’accoglimento della richiesta è stato accolto con grande soddisfazione dall’avvocato Aglietto che ha precisato: “Nel corso dell’interrogatorio davanti al pubblico ministero il mio assistito ha nuovamente chiarito la sua posizione dando la sua versione sull’unico episodio che gli viene contestato”. Falco deve rispondere di tentata concussione perchè, secondo la contestazione della Procura, avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e Puddu. Accusa che ha categoricamente contestato negando di aver fatto richieste di denaro all’avvocato savonese che, nel marzo scorso, si era rivolto alla guardia di finanza per denunciare un episodio risalente al 2009 oggi finito (insieme ad altri contestati a Puddu e Perfetti) al centro dell’inchiesta.
Per quanto riguarda i due finanzieri avrebbero – questa la tesi degli inquirenti – chiesto e ottenuto soldi da alcuni imprenditori sottoposti a verifiche fiscali da parte delle Fiamme Gialle. In particolare, sempre secondo quanto contestato dagli inquirenti, Puddu e Perfetti bussavano alle porte delle aziende per svolgere accertamenti fiscali e, una volta effettuate le prime verifiche, facevano intendere che sarebbero saltate fuori delle irregolarità e che l’imprenditore in questione rischiava sanzioni salate. A quel punto suggerivano la soluzione: con una “mazzetta” sicuramente la verifica si sarebbe risolta in maniera positiva.
Accuse dalle quali i due, difesi dagli avvocati Luciano Chiarenza e Fabio Rulfi, si sono difesi.
Sia Puddu che Perfetti (difesi dagli avvocati Rulfi e Chiarenza), che al momento restano agli arresti domiciliari, si sono anche visti confiscare denaro e beni per un importo equivalente al profitto complessivo derivato dal reato.
L’indagine “Fiamme Sporche” si era conclusa a marzo scorso: secondo quanto contestato dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi, tra il 2005 e il 2009, i due finanzieri avrebbero chiesto e ottenuto soldi da alcuni imprenditori sottoposti a verifiche fiscali da parte delle Fiamme Gialle facendo intendere che, con una “mazzetta”, l’accertamento si sarebbe risolto in maniera positiva.
A Perfetti, che era già in pensione, viene contestato di aver chiesto 300 mila e 50 mila euro per evitare la visita dei colleghi ad alcuni imprenditori, mentre i casi contestati a Puddu (tre in tutto) sarebbero di entità minore. Inoltre ad entrambi venivano contestati anche altri due episodi di concussione in concorso.