Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Intervista a Rinaldo Massucco/ Tra speleologia e ricerche storiche. ’50 anni di dedizione in Storia Patria. I positivi risultati per Savona. Decenni di sollecitazioni, ma quanta fatica’


Incontro Rinaldo Massucco nella vecchia via Untoria, dove i pochi resti dell’Oratorio di N. S. dell’Olmo ospitano oggi lo studio e laboratorio dell’artista Sandro Lorenzini. Una camminata nell’antico centro storico di Savona, con il racconto di Massucco come voce di sottofondo, è una nuova chiave di lettura per i monumenti che oggi vediamo e per la storia che da essi si sprigiona ancora.

di Ezio Marinoni

Iniziamo da Rinaldo Massucco, che è stato giovane speleologo: soltanto una passione o qualcosa di più, anche per le sue ricerche storiche?

L’ing. Rinaldo Massucco (archivio Trucioli.it)

Fin da ragazzo sentivo un forte interesse verso il mondo sotterraneo delle grotte e delle acque sotterranee, ma solo nel 1969 mi iscrissi al Gruppo Speleologico Savonese e da allora iniziai un’attività soprattutto di ricerca, esplorazione e documentazione, che condussi durante il tempo libero prima dallo studio e poi dal lavoro. Un’attività decisamente coinvolgente, che negli anni alternai con il mio secondo interesse per la storia e l’archeologia. L’esperienza speleologica è stata determinante anche per le successive ricerche storiche del “Priamàr Sotterraneo”, dedicate a cunicoli, sale e gallerie della Fortezza di Savona, compresa la seicentesca “galleria di contromina”.

Il Priamàr. Siamo di fronte alla fortezza savonese, costruita dai Genovesi per assoggettare a sé Savona, ristrutturata fra mille difficoltà, in un lungo percorso di lavoro e studio multidisciplinare.

Il Priamàr: un lungo studio, che Rinaldo Massucco, insieme ad altri, ha contribuito a portare alla sua rinascita. Come si è sviluppato il recupero, e in quale rapporto con la città di Savona e le sue istituzioni?

Rinaldo Massucco al TG3 Liguria

Ho iniziato a occuparmi attivamente del Priamàr, con studi, ricerche e ricognizioni, già dalla fine degli anni Sessanta, quando il Comune di Savona stava finanziando e avviando il recupero di tale complesso monumentale, dapprima con fondi propri e poi dal 1988 con finanziamenti statali e comunitari. I rapporti con le Amministrazione comunali di Savona e con i progettisti incaricati non sono mai stati semplici, ma fin dall’inizio degli Anni Settanta (insieme con altri amici e le associazioni di cui faccio parte: “Storia Patria”, “Studi Liguri”, “Campanassa”, Italia Nostra  e Gruppo Speleologico) ho cercato di far comprendere che le conoscenze acquisite con le nostre ricerche potevano costituire un valore aggiunto per i progetti di restauro del Priamàr. E’ stato così possibile recuperare un’antica galleria cinquecentesca della Fortezza, murata e interrata da tre secoli, e riutilizzarla come moderna “uscita di sicurezza” per gli spettacoli che si tengono nella “piazza del Maschio”. In questo spirito di collaborazione si è arrivati anche alla suggestiva sistemazione del Fossato esterno e delle aree archeologiche, tra la Fortezza e corso Mazzini. Determinante (fin dal 1982) è stata la costituzione della “Consulta Comunale per il Priamàr” (della quale faccio tuttora parte, a titolo gratuito, quale esperto designato da “Storia Patria”), organo comunale di consulenza “atta ad assicurare il recupero ed il riuso del Priamàr su basi scientifiche e culturali”.

La nostra camminata ha lasciato il Priamàr e il mare sulla destra, con il lungomare brulicante di auto e camion. Le due torri gemelle ci rivolgono un loro fianco, a breve distanza dalla Torre del Brandale, uno dei simboli di Savona, emblema della associazione A Campanassa. Entriamo nella sua sede sociale, dall’ingresso – lapidario e attraverso la scala che conduce alle sale interne.

Nel 2024 si festeggiano i 100 anni della Campanassa, associazione e testata e presidio a salvaguardia della storia savonese. Oggi come si può raccontare la storia ai giovani, per coinvolgerli su narrazioni che sembrano lontane dal loro tempo?

Interno dello Studio Lorenzini

Non è semplice, questo è un po’ il tasto dolente delle nostre associazioni: tra i soci, i giovani non costituiscono purtroppo la maggioranza. L’apertura delle Biblioteche sociali anche per ricerche scolastiche e tesi universitarie può essere una prima occasione di contatto, ma indubbiamente la curiosità sulle cause delle attuali delimitazioni dei territori comunali e regionali, le antiche strade di comunicazione e la presenza nella città e nel territorio provinciale di tanti edifici monumentali realizzati nel corso degli ultimi duemila anni può essere lo spunto per far comprendere ai giovani che la storia è ancora attuale ed è tuttora presente tra noi e non è solo narrata sui libri o negli incontri culturali.

Usciamo da questo locale che è la storia di Savona, oltrepassiamo le torri ed entriamo nel cuore del Medioevo. Ogni palazzo potrebbe diventare un libro, compresa la scomparsa chiesa di S. Pietro. Piazza della Maddalena, con le luci della sera, è uno sfavillio di emozioni, come la via Pia. Il palazzo che fu di proprietà di Paolo Boselli, con la lapide a memoria, che ospita per sua volontà testamentaria la sede della Società Savonese di Storia Patria. Salita la ripida scala, ci sediamo nella sala riunioni.

Parliamo della sua collaborazione con un glorioso Istituto, la Società Savonese di Storia Patria, un privilegio per la città di Savona.

Luigi Astengo Principe di Rettorica 1852

Negli anni in cui frequentavo il Liceo, conoscevo già le pubblicazioni della Società, ne avevo consultato diversi volumi presso la Biblioteca Civica di Savona, ma avevo un certo timore a prendere contatto diretto coi responsabili dell’associazione. Collaboravo saltuariamente con il settimanale “Il Letimbro”, che purtroppo nel mese di dicembre 2024 ha cessato la sua pubblicazione (1), e ne avevo conosciuto il direttore, Mons. Lorenzo Vivaldo, che era anche presidente di Storia Patria. Su suo invito nel 1970 mi iscrissi alla Società e partecipai con interesse e passione ai lavori della “Commissione Arte e Antichità”. Dal 1975 fui eletto tra i membri del Consiglio Direttivo e da allora fui sempre confermato ogni triennio, fino ad oggi, alternando periodi nei quali ne fui segretario, consigliere, tesoriere, vice-presidente e da ultimo, fino al 4 novembre scorso, presidente per un anno e mezzo, dopo le dimissioni anticipate dell’amico Furio Ciciliot. Negli oltre cinquant’anni nei quali sono stato attivo in Storia Patria, la mia attenzione è stata dedicata soprattutto alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio storico, archeologico e monumentale di Savona e Provincia e alle azioni conseguenti che è stato necessario che Storia Patria attivasse. Alla lunga i risultati ci sono stati, alla fine hanno avuto successo i decenni di sollecitazioni di Storia Patria al Comune di Savona per il recupero del centro storico, del vecchio ospedale S. Paolo, del Palazzo Della Rovere e della chiesa rinascimentale di S. Giacomo (oltre che del Priamàr), ma quale fatica!

Come si è caratterizzata la sua presidenza di questo istituto storico, per il breve periodo che va dal maggio 2023 al novembre 2024?

Mi sono ritrovato nella situazione di essere presidente (2) nella seconda metà del mandato triennale dello stesso Consiglio direttivo, buona parte del mio impegno è stato dedicato a portare a termine quanto era stato iniziato e fatto precedentemente. Ho cercato, comunque, di aprire maggiormente la Società alla collaborazione (per incontri, convegni e attività) con altre associazioni con le quali vi sono interessi comuni (“A Campanassa”, “Aemilia Scauri”, “Italia Nostra”, Istituto Internazionale di Studi Liguri” e “Amici del San Giacomo”), ho tentato di riattivare la fattiva collaborazione con il Comune di Savona per una migliore valorizzazione del complesso monumentale del Priamàr (Fortezza e aree circostanti) e ho riavviato alcune attività divulgative di visite guidate, che abbiamo condotto a luoghi e strade di interesse storico e archeologico nel circondario savonese. Non sono mancate conferenze, presentazioni di libri e parecchie occasioni di incontri.

Storia Patria e A Campanassa: si può raccontare la storia in due modi diversi?

Storia Patria” si prefigge lo scopo di favorire la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio storico, artistico, archeologico, urbanistico e naturalistico, sia mediante la pubblicazione delle fonti o di studi originali, sia promuovendo conferenze, mostre e altro.

A Campanassa” ha come campo di interesse la storia, l’arte, la cultura, l’economia e la vita sociale di Savona, al fine di tutelare le tradizioni, gli usi, i costumi e il dialetto , anche con la celebrazione dei momenti ed eventi principali di Savona, storici e attuali.

Le due associazioni hanno, quindi, scopi e attività leggermente diversi, ma del tutto complementari.

Savona si è candidata al titolo di “Città Capitale italiana della Cultura” per il 2027. La storia e cultura quale ruolo possono giocare per vincere questa sfida? Con quale diverso ruolo fra istituzioni, associazioni e cittadinanza?

Nel corso della sua storia Savona è stata in due occasioni al centro della storia europea, con l’incontro qui avvenuto nel 1507 tra il re di Francia e il re d’Aragona (per discutere la divisione dell’Italia in due sfere d’influenza) e poi con la presenza di Papa Pio VII, qui imprigionato da Napoleone tra il 1809 e il 1812. Vanno poi ricordati Francesco e Giuliano della Rovere, savonesi, assunti al Papato, Sisto IV (1471-1484) e Giulio II (1503-1513). Anche questo (unitamente alla sua storia bimillenaria) può essere significativo per sostenere la candidatura di Savona a capitale italiana della Cultura. Oltre alle opere artistiche e ai monumenti conservatici dal passato, in tempi  in cui Savona ebbe un peso politico ed economico ben maggiore che ai nostri giorni, va anche ricordato che vi furono importanti figure di naviganti (tra i quali Michele da Cuneo con Cristoforo Colombo e Leon Pancaldo con Magellano) e che importanti furono i traffici e le rotte di imprenditori savonesi nel Mediterraneo e anche nel Mare del Nord e dal porto sulle vie di terra verso il Piemonte e la Lombardia. Sono in corso i lavori di restauro e recupero di due importanti complessi rinascimentali, il Palazzo Della Rovere e la chiesa di S. Giacomo (4), pronti entro la fine del 2026. E poi le numerose e vivaci associazioni culturali presenti in città, in tutti i campi della Cultura. Tutto questo ha un ruolo importante per sostenere la candidatura di Savona. Lanciata la sfida, la risposta della cittadinanza è stata già attenta e ben presente, mentre il ruolo futuro tra istituzioni e associazioni è tutto ancora da definire e da costruire, cosa che dovrebbe avvenire nei primi mesi del prossimo anno. L’importante è che cittadini e associazioni non siano semplici fruitori di cultura, ma compartecipi e co-protagonisti della Cultura che sarà (3).

Ringrazio Rinaldo Massucco per il tempo che ci ha concesso, per la dovizia delle informazioni e la passione che traspare da ogni sua parola, a testimonianza di un amore profondo per la sua città. Savona.

Ezio Marinoni

Note

1) Il 9 dicembre 2024 è uscito l’ultimo numero. La nostra testata ha sollevato il problema della chiusura de “Il Letimbro” già dallo scorso maggio 2024:

https://trucioli.it/2024/05/09/savona-se-il-mondo-culturale-non-reagisce-la-silenziosa-sorte-della-storica-testata-il-letimbro/ di Franco Astengo;

https://trucioli.it/2024/05/16/savona-assordanti-silenzi-sulla-fine-del-letimbro-storica-voce-della-citta-snobbata-dalle-istituzioni-il-ruolo-degli-innominabili-le-scelte-del-vescovo/ di Luciano Corrado;

https://trucioli.it/2024/05/23/savona-e-il-letimbro-era-gia-morto-da-quando-e-non-scuoteva-piu-la-citta/ di Danilo Bruno.

2) Per il rinnovo del Consiglio Direttivo 2024 – 2027 della Società Savonese di Storia Patria, vedi la news del 6 novembre 2024 sul sito medesimo:  https://www.storiapatriasavona.it/notizie/progetto-toponomastica-storica/nuovo-consiglio-di-storia-patria-eletto-presidente-danilo-bruno/

3) Per la proposta e il programma di candidatura, cfr: https://www.visitsavona.com/it/savona/savona-capitale-italiana-della-cultura-2027/perche-savona-2027

4) Per la chiesa di S. Giacomo, vedi intervista a Rinaldo Massucco dal titolo “L’ombra del passato – La storia”:  https://www.youtube.com/watch?v=I4_mwisyR4U


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Ezio Marinoni

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