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Liguria e Basso Piemonte

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Finale Ligure. Il personaggio a papa Francesco: ‘Sua Santità non in nome mio’


Guido Viglietti personaggio di spicco. Non solo a Finale Ligure. Trucioli.it del 15 ottobre 2015 ha riportato una lunga intervista (vedi con 3729 visualizzazioni). Titolo: C’era una volta la Riviera della ‘dolce vita’. Un testimone – protagonista racconta.

Guido Viglietti, citava l’articolo di Luciano Corrado, da 23 anni segretario – volontario del Centro tutela diritti del malato al S. Carona, da 9 del Comitato etico. Per 15 anni presidente della Pro Loco di Vezzi Portio, per 5 consigliere alla Comunità Montana del Pollupice. Amico personale di decani del Partito Liberale, ex ministri – parlamentari: Alfredo Biondi e Raffaele Costa, genovese il primo, cuneese il secondo. Tra i compagni di classe, leva 1943, Gustavo Zagrebelsky, insigne giurista, giudice costituzionale dal 1995 al 2004, presidente della stessa Corte nel 2004 e Roberto Faenza, regista, sceneggiatore, saggista. Per 21 anni, Viglietti ‘re’ dei locali notturni a Finale Ligure (nel periodo d’oro erano 21) e a Sauze d’Oulx (To).

SIAMO NELL’ANNO DEL SIGNORE 2025. MESE DI GENNAIO. GUIDO VIGLIETTI E PAPA FRANCESCO

Guido Viglietti e Angelo Vaccarezza (da politico di lungo corso che non ha mai nascosto il sostegno ai governanti e al popolo di Israele). Foto dalla pagina facebook del 26 gennaio 2020

Santità sono un cattolico credente che fa del suo meglio per essere praticante. Sono piemontese con radici Monferrine proprio come Lei, ho studiato dai gesuiti e Lei è un gesuita, ho accolto il Suo ingresso al soglio di Pietro con gioia e ho ammirato i primi tempi del suo apostolato, ma ora alla luce delle sue posizioni contro Israele, mi permetta di dirle:”SUA SANTITÀ NON IN MIO NOME”.

COMMENTI – Daniele Negro, ex sindaco e consigliere di minoranza a Pietra Ligure: Hai ragione Guido. Vuoi sapere come la penso io? (per quel poco che conta!)….secondo me  Netanyahu (detto Bibi, primo ministro di Israele dal 29 dicembre 2022 e precedentemente dal 2009 al 2021 e tra il 1996 e il 1999 e oggi al governo del paese ndt) è vero che forse adesso sta esagerando. Ma lui si comporta esattamente come farei io se fossi da solo in casa e venissi aggredito da più persone che mi vogliono morto. Cercherei di menare fendenti a desta e a manca senza pensare, in quei momenti, se posso fare male a qualcuno…..”mors tua…vita mea” !!!!.

Ivano Rozzi già sindaco di Giustenice a Negro: Netanyahu è uno dei pochi che ha capito che se dai la mano ti prendono braccio e tutto il resto. Da tempo mi sono convinto che la religione è purtroppo un mezzo e non un fine. Guardo quindi con diffidenza una chiesa romana che agisce da Stato in uno Stato e che si nutre di ciò che i cittadini dello Stato ospitante producono , senza riconoscere quando gli conviene che anch’essa di questo è comunque parte.

Maddalena Chivino- Bravissimo Guido, ho provato la stessa delusione…e mi fan paura certe prediche che portano divisioni e odio,soprattutto tra i giovani, platealmente schierate.

Maria Elena Elia- Come Pastore non può che invocare la Pace.

Guido Viglietti- Si Maria, ma lui dimenticando l’aggressione di Hamas il rapimento degli ostaggi, gli stupri le torture vaneggia su un “genocidio” che non esiste.

Papa Francesco con i suoi ospiti, il rabbino Funaro, il segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia Redouane, e gli ambasciatori presso la Santa Sede di Israele e Palestina, intorno all’ulivo piantato nei Giardini Vaticani

DA VATICANNEWS- …. “Sotto i nostri occhi muoiono tanti innocenti. La guerra fallimento di politica e umanità, lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato”. Dal Pontefice nuovo appello per il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi israeliani, l’accesso agli aiuti umanitari per i palestinesi. Sangue versato dagli innocenti. In Terra Santa “assistiamo a una crescente scia di ostilità e vediamo morire sotto i nostri occhi tanti innocenti” ripete papa Francesco. “Tutta questa sofferenza, la brutalità della guerra, le violenze che essa scatena, l’odio che semina anche nelle generazioni future dovrebbero convincerci che ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male.

Non bisogna illudersi allora “che la guerra possa risolvere i problemi”, piuttosto, ammonisce il Papa, “dobbiamo essere critici e vigilanti verso un’ideologia oggi purtroppo dominante, secondo cui il conflitto, la violenza e le fratture fanno parte del funzionamento normale di una società”. In gioco ci sono sempre “lotte di potere tra i diversi gruppi sociali”, “interessi economici di parte”, “equilibrismi politici internazionali che mirano a una pace apparente, fuggendo dai problemi reali”.

C’è bisogno pertanto di “un rinnovato impegno per edificare un mondo pacifico” da parte di tutti: credenti, non credenti, persone di buona volontà. “Non smettiamo di sognare la pace e di costruire relazioni di pace!”, dice il Papa. Confida  al pubblico nei Giardini Vaticani di pregare “ogni giorno” perché “questa guerra volga finalmente al termine”: “Penso a tutti coloro che soffrono, in Israele e Palestina: ai cristiani, agli ebrei e ai musulmani”.

Il papa “Penso a quanto sia urgente che dalle macerie di Gaza si levi finalmente la decisione di fermare le armi e, perciò, chiedo che ci sia un cessate-il-fuoco; penso ai familiari e agli ostaggi israeliani e chiedo che siano liberati il prima possibile; penso alla popolazione palestinese e chiedo che sia protetta e riceva tutti gli aiuti umanitari necessari; penso ai tanti sfollati a causa dei combattimenti, e chiedo che presto le loro case vengano ricostruite perché possano ritornarvi in pace.

Il pensiero del Papa va pure a tutti i palestinesi e israeliani che, “tra le lacrime e le sofferenze”, si adoperano ad “anticipare l’alba di un mondo pacifico”. “Tutti dobbiamo lavorare e impegnarci affinché si raggiunga una pace duratura”, abbattendo “i muri dell’inimicizia e dell’odio”, insiste Francesco. “Tutti dobbiamo avere a cuore Gerusalemme, affinché diventi la città dell’incontro fraterno tra cristiani, ebrei e musulmani, tutelata da uno statuto speciale garantito a livello internazionale”.

 


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