Vittoria di Marco Bucci e il contributo del ponente savonese: una svolta che smaschera le bugie sulla sanità pubblica e rilancia il ruolo delle gestioni convenzionate.
di Eraldo Ciangherotti
La recente vittoria di Marco Bucci alle elezioni regionali segna un momento di svolta per la nostra provincia e, in particolare, per il ponente savonese, che ha dato un contributo decisivo al successo del centrodestra a Genova. Questa elezione non rappresenta solo un cambio di leadership che molti di noi auspicavano da tempo, ma incarna il desiderio di cambiamento e il bisogno di una visione nuova e concreta per la Liguria.
Forza Italia, ad Albenga, si è confermata come la prima forza politica del centrodestra, superando anche gli amici di Fratelli d’Italia, e questo risultato straordinario dimostra quanto i cittadini abbiano riconosciuto e apprezzato il nostro impegno. La sanità pubblica, l’inclusione della gestione privato-convenzionata e la riapertura dei servizi ospedalieri essenziali sono stati temi chiave che hanno risuonato in ogni angolo del ponente savonese, tanto da divenire pilastri di questa vittoria.
Per chi, come noi, ha seguito in prima persona le vicende sanitarie della provincia, questo successo elettorale ha un significato profondo. La sanità pubblica deve essere un diritto di tutti e deve prevedere una collaborazione con la gestione convenzionata, una risorsa insostituibile, specialmente in territori come il ponente savonese.
Marco Bucci, con la sua determinazione e visione, ha assunto un impegno concreto con i cittadini della nostra provincia, promettendo di riaprire il punto nascite dell’ospedale Santa Corona e di far ripartire l’ospedale di Albenga. Tuttavia, prima di poter discutere della riapertura del pronto soccorso chiuso nel 2012 dal Partito democratico, è fondamentale comprendere che la nostra priorità è la riapertura di quei reparti essenziali per la sussistenza di un Pronto osccorso, anch’essi chiusi nel 2012 per decisione di Burlando-Montaldo (presidente e assessore) in Regione. Reparti come la chirurgia, l’ortopedia, la cardiologia, la rianimazione, e molti altri che per altro sono fondamentali per offrire un servizio sanitario completo e accessibile a tutti i cittadini del nostro territorio.
Questa vicenda, in realtà, risale a più di un decennio fa, quando il Partito Democratico ha scelto di chiudere il pronto soccorso di Albenga, una scelta che ha scatenato un’ondata di proteste e sconforto nella comunità locale. Gli albenganesi non hanno dimenticato quel momento, e hanno ben chiaro chi fu il responsabile di quella decisione. Se è vero che Giovanni Toti, durante il suo quasi decennale mandato, ha mancato l’opportunità di riaprire quei reparti fondamentali per il Pronto soccorso, restando fermo senza ottenere risultati concreti, è altrettanto vero che il peccato mortale della soppressione del Reparto delle emergenze lo ha commesso il Partito Democratico, privando i cittadini di un servizio essenziale.
Il significato della gestione convenzionata per la sanità pubblica- Quando parliamo di Sanità pubblica, non possiamo ignorare il ruolo della gestione convenzionata. Una sanità efficace e inclusiva deve prevedere la collaborazione tra il sistema statale e le strutture in gestione convenzionata, in grado di coprire le carenze e le necessità di un sistema statale che, da solo, spesso fatica a rispondere alle esigenze di un territorio vasto e complesso come il nostro. La chiusura del Pronto soccorso di Albenga, decisa dal Partito Democratico, è solo uno degli esempi più eclatanti di una politica miope e poco sensibile alle reali necessità del territorio.
Le gestioni convenzionate, senza alcun costo per il paziente al di là del ticket, offrono servizi di qualità e permettono di ridurre i tempi di attesa, specialmente per interventi e visite che non richiedono il ricovero ospedaliero. Nonostante ciò, la sinistra e il sindaco di Albenga hanno continuato a promuovere una visione limitata e ideologica della sanità, cercando di far credere alla popolazione che il solo modello statale potesse garantire un’assistenza adeguata e gratuita, arrivando a screditare tutti quei medici della provincia di Savona che lavorano nel privato-convenzionato lomabardo e piemontese. Ma la realtà è ben diversa: i cittadini hanno bisogno di una rete sanitaria completa, che integri il pubblico e il convenzionato per garantire un’assistenza rapida ed efficiente.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a tentativi, da parte di associazioni di volontariato “mascherato” e di militanti di sinistra, di influenzare l’opinione pubblica, opponendosi con forza a ogni iniziativa che coinvolgesse la gestione convenzionata. Tuttavia, il risultato elettorale mostra chiaramente che la maggioranza della popolazione non si lascia più ingannare da queste strumentalizzazioni. La cittadinanza ha finalmente compreso che una sanità pubblica efficiente e accessibile deve includere anche la gestione convenzionata, in grado di supportare e integrare il sistema pubblico.
Il bisogno di una sanità integrata e di un pronto soccorso operativo- Uno degli impegni fondamentali presi da Marco Bucci è quello di riaprire il Pronto soccorso di Albenga, restituendo alla comunità un servizio di vitale importanza. Ma per raggiungere questo obiettivo, è necessario prima riattivare i reparti fondamentali che furono chiusi nel 2012 dal Partito Democratico. La chirurgia, l’ortopedia, la cardiologia, la medicina, la rianimazione: sono questi i pilastri di un ospedale funzionante, e senza di essi parlare di Pronto soccorso non avrebbe senso. La nostra battaglia non si ferma alla riapertura del Pronto soccorso, ma si estende a tutto l’ecosistema sanitario del nostro territorio, che deve essere ricostruito e potenziato.
Per molti anni, il Partito Democratico e il sindaco di Albenga hanno diffuso false informazioni sulla sanità pubblica, cercando di convincere la cittadinanza che la difesa del servizio pubblico potesse passare solo attraverso un modello esclusivamente statale. Ma questa visione è stata sconfessata dai fatti: senza il contributo delle gestioni convenzionate, il sistema sanitario regionale non sarebbe mai in grado di soddisfare le reali necessità del nostro territorio.
Un cambio di passo per una Liguria più forte- Oggi, grazie al supporto del ponente savonese, Forza Italia ha dimostrato di saper ascoltare i cittadini e di interpretare le loro esigenze. La vittoria elettorale di Marco Bucci è il segnale che i liguri hanno scelto una politica basata sulla concretezza e sulla trasparenza. La nostra regione ha bisogno di una sanità che guardi avanti, capace di adattarsi ai bisogni delle persone e di offrire soluzioni reali, non promesse vuote.
Come rappresentante di Forza Italia e come candidato, ho dedicato anni a questa battaglia per la sanità pubblica e per la trasparenza, e oggi il nostro impegno viene finalmente riconosciuto e premiato con la vittoria del centrodestra nel ponente savonese. Con Marco Bucci alla guida, siamo pronti a lavorare per costruire una Liguria più forte, capace di offrire a tutti i suoi cittadini una sanità di qualità, basata sulla collaborazione tra pubblico e convenzionato.
Conclusione: una sanità a misura dei cittadini- Questo risultato elettorale non è solo un traguardo, ma è l’inizio di un percorso che porterà a una Liguria in cui la sanità sia davvero al servizio di tutti. La vittoria di Marco Bucci e il sostegno del ponente savonese ci danno la forza e la motivazione per continuare a lavorare con determinazione, per una sanità che non escluda nessuno, che valorizzi tutte le risorse a disposizione e che sia veramente in grado di rispondere alle esigenze dei liguri.
La riapertura del Pronto soccorso di Albenga e la ricostruzione dei reparti chiusi nel 2012 dal Partito Democratico non sono semplicemente promesse elettorali. Sono impegni concreti, obiettivi reali, per cui lavoreremo senza sosta. E lo faremo con il supporto dei cittadini, che ci hanno dimostrato di credere nel nostro progetto di una sanità più equa, più efficiente e più vicina alle persone.
Eraldo Ciangherotti
(medico odontoiatra e vicecoordinatore di Forza Italia nella provincia di Savona)