Mi riempie di malinconia la notizia che a Noli il canottaggio non si pratichi più, vedi Trucioli del 17 ottobre 2024.
Certo, nel diluvio di tristezze e di miserie che ci assillano la cosa non fa notizia, ma chi pensa che il futuro è nei giovani non può non preoccuparsi di ciò.
Allora, parlo degli anni cinquanta e sessanta dello scorso secolo, il canottaggio a Noli c’era, e come! Era praticato da nolesi e turisti in allegria, gare tra barche, mosconi e pedalò, tra bagni e bagni, più spesso tra semplici compagnie di amici che si sfidavano a chi arrivava primo al Capo. Non si limitava alle competizioni importanti, gareggiavamo tra canotti, avessimo avuto delle vasche da bagno ci saremmo sfidati con quelle.
Ne parlo con mia moglie, rievochiamo il passato. Com’erano belli quei tempi! Sospira, si alza e va a frugare tra le sue cose. Torna con una fotografia, c’è lei e c’è un amico di allora che non riconosco, e tra loro una coppa. Incuriosito le chiedo chi è. Sorridendo mi dice: “Ma è Bruno!, non ricordi?”
Bruno. Le faccio presente che oggi è un poco cambiato, ricordo l’ultima volta che l’ho incontrato, facevamo a Noli la spesa insieme, c’eravamo riconosciuti a fatica. “Guardati te!” mi dice allegro, e inizia a raccontare. Era il 1961, e ad una delle tante gare che allora si organizzavano aveva partecipato un equipaggio di sole ragazze. Bruno era il timoniere, e loro quattro incitate dalle sue urla remavano ridendo a più non posso, lei faceva da capovoga.
Il premio a cui la foto fa riferimento fu consegnato al ristorante “El Fuego“, dalle parti del Capo Noli, oggi non c’è più.
Telefono a Bruno, si mette a ridere e ricorda tanti altri episodi di regate del tempo, ce ne sarebbe da raccontare per un anno. Mi confida che a quella regata le ragazze arrivarono per ultime, ma c’erano coppe per tutti, e questo mia moglie non me l’aveva detto.
Mentre Bruno racconta ripenso a quegli anni, avevamo poco ma eravamo felici.
Massimo Germano