Ma d’altro canto, che si pretende, quando ormai tutte le nostre “aree protette” sono viste ovunque come aree di ricreazione turistica e, proprio per questo, da sviluppare in tutti i modi possibili, compresi quelli che un tempo furono motivo per richiedere i vincoli!
di Franco Zunino*
Ovvero, se sono gli stessi organismi di gestione ad autorizzarli, ogni iniziativa che indirettamente richiami gente e faccia girare soldi, la si può consentire, anche se in contrasto con la primaria finalità di conservare i valori naturalistici, paesaggistici e ambientali in genere. In pratica, l’istituzione di “aree protette” come grimaldelli per consentire tutto quanto avrebbe dovuto proibirsi e fu motivo per costituirle!
L’ultimo esempio ci viene dallo “sputo” di isoletta di Bergeggi, Riserva Naturale Regionale ed Area Marina Protetta, nei cui ambiti vi si pratica di tutto, dalle nuotate con migliaia di partecipanti, alla disposizione di sentieri sottomarini, a prove di sopravvivenza subacquea, ad escursioni ai pochi ettari dell’isoletta (come se ci fosse da vedere chissà che cosa, quando la più emozionante visione dell’isola la si ha dalla costa!) con sentieri da realizzarvi deturpando ambiente e morfologia.
Tutte cose che si possono benissimo fare nelle migliaia di chilometri di tratti costieri e di Mar Ligure, ma che si pretende di fare proprio sull’isoletta e attorno ad essa (così come per la “sorella” Gallinara) solo per dare notorietà alle iniziative; un poco come i congressi, che non si tengono mai in sconosciuti paesi, ma a Cortina o a Taormina! Chiamano la nostra visione “integralismo”, ma è per noi un onore: unici difensori dei diritti di una natura che, purtroppo, salvo quando si scatena in eventi catastrofici, non può “parlare”!
2/Buone notizie dalla Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia. La Stampa riporta (21 luglio) la notizia di come la minoranza in Consiglio comunale di Cairo Montenotte abbia messo sotto pressione la maggioranza ed in particolare la Giunta e il Sindaco per l’avviso di garanzia ricevuto da questi a seguito della realizzazione di un progetto di “asfaltamento” della strada bianca carrabile che percorre la valle del Ferranietta (che porta al cuore della Riserva), chiedendo alla Giunta se, “in caso di dibattimento”, abbia o meno intenzione di costituirsi “parte civile” qualora, come sembrerebbe ormai imminente, si giungesse “all’udienza preliminare essendosi ormai chiuse le indagini investigative”.
La strada “era stata asfaltata e risistemata” grazie ad un contributo di “370mila Euro di finanziamento dal Piano di sviluppo rurale”. Il sindaco sarebbe stato “accusato di aver presentato lo domanda di partecipazione al bando di un progetto privo dei necessari titoli, poi prodotti successivamente; e perché il progetto sarebbe privo dell’utilità forestale ventilata al fine di rientrare nei criteri del bando, ma sarebbe sostanzialmente finalizzato alle esigenze di transito per raggiungere le abitazioni” private, presenti lungo la valle.
Un fatto che potrebbe spiegare per quale ragione (ma solo nel 2024!) l’amministrazione provinciale abbia poi autorizzato il Comune ad operare il taglio di un’area di circa 80 ettari, proprio a ridosso della suddetta strada: cosa che sembrerebbe quasi un volere con ciò giustificare (o “sanare”!) a posteriori il bando comunale per la sistemazione della strada. Sarà interessante vedere se proprio questa nuova operazione di intervento di gestione forestale – peraltro tecnicamente dimostrata per finalità indirettamente volte a migliorare economicamente i boschi sottraendogli non poco legname da cedere sulla filiera relativa (in contrasto etico con quella che dovrebbe essere la gestione di una Riserva Naturale, la quale non ha fini economici bensì di preservazione della biodiversità; tanto più essendo i boschi di in pubblica proprietà!) –, in dibattimento risulterà motivazione a posteriori per giustificare i lavori di miglioramento della strada! In ogni modo, tutti fatti sufficientemente scandalosi visto che stiamo parlando di una Riserva Naturale di pubblica proprietà! Non si abbatte un albero neppure nell’immenso Yellowstone, ma in Italia si tagliano regolarmente alberi per finalità economicistiche anche nelle più piccole aree protette!
Franco Zunino
(segretario generale AIW)