Periodicamente viene diffusa la notizia del rilancio del Santuario, senza dire, però, quale sia la progettazione in corso e la programmazione di tale rilancio, in parole povere in cosa consiste. Dal libro Véi åncö, dumàn’ reperibile dalla libreria Paoline di Savona.
di Carlo Cerva
Credo che i principali e più urgenti problemi risiedano nella strada, nel torrente, nel ponte che immette sulla piazza, nella storica Locanda.
La strada, che corre parallela al torrente Letimbro da Lavagnola a Santuario, ultimata nel 1544, è legata alla storia del torrente ed ha seguito continue modifiche nel corso degli anni, anche per le numerose inondazioni che si sono susseguite ed il ripetersi delle piene, ha reso necessarie numerose opere di contenimento del Letimbro.
È opinione comune che la strada, all’altezza della Locanda, dovrebbe correre dritta per Via dei Governanti, per poi tornare sulla Provinciale con un nuovo ponte.
Il torrente dovrebbe essere messo a regime: mantenimento corretto dell’alveo, da monte a valle, non solo ripulendolo della vegetazione spontanea, ma mantenendone sempre il giusto livello con periodiche dragature.
Il ponte: necessario avviare essenziali interventi non solo il ponte, ma per tutta la zona circostante, visto che è la causa maggiore delle rovinose esondazioni.
L’attuale situazione non è più tollerabile.
La Locanda seicentesca, che ha comunque bisogno di interventi urgenti di mantenimento, a fronte delle opere da effettuarsi alla strada, al torrente ed al ponte, sarebbe nuovamente idonea, previ lavori di ristrutturazione e restauro, a svolgere la sua antica attività. Oggi nessuno vuole investire sulla Locanda, poiché ogni esondazione la semi distrugge.
Avremmo così la ricomposizione della meravigliosa piazza, non più attraversata dalla strada provinciale 12, con maggiori disponibilità per le celebrazioni religiose, l’accoglienza dei pellegrini e le attività commerciali.
Ovviamente anche la piazza, che è proprietà privata ad uso pubblico, necessita di lavori di restauro e di adeguamento alle necessità.
Carlo Cerva