COMUNICATO STAMPA – Su proposta dell’assessore al Commercio e all’Urbanistica del Comune di Alassio, Franca Giannotta, la Giunta Comunale ha approvato nei giorni scorsi la delibera con oggetto “Predisposizione Intesa” e “Piano commerciale comunale”, a seguito della quale può ora essere avviata la procedura per l’adozione dell’Intesa con la Regione Liguria prevista dalla legge regionale 7 del 3 maggio 2024, che ha modificato art. 26 del Testo Unico del Commercio. Contestualmente, si provvederà ad aggiornare il piano commerciale in concomitanza con il P.U.C.
“Questa delibera – sottolinea l’assessore Franca Giannotta – rappresenta un impegno concreto dell’assessorato al Commercio e all’Urbanistica e dell’intera Amministrazione Comunale per valorizzare sempre di più la nostra città, partendo dalle sue eccellenze, armoniosamente inserite nel tessuto urbano. Le attività commerciali della nostra città costituiscono un vero e proprio patrimonio e incarnano l’immagine stessa di Alassio, riconosciuta ovunque, a partire dal suo celebre Budello, come meta privilegiata per lo shopping. È dunque essenziale tutelare il commercio di qualità, capace di generare valore e indotto. Il nuovo piano commerciale comunale che stiamo per realizzare segnerà un nuovo capitolo per Alassio, sempre di più nel segno dell’eccellenza. Questo piano valorizzerà, infatti, le attività che meglio rappresentano la nostra tradizione locale e l’immagine distintiva che Alassio ha costruito nel tempo, limitando al contempo l’insediamento di attività che offrono prodotti di scarsa qualità e non in linea con le caratteristiche tipiche del nostro territorio.”
2/La firma del Prefetto Franco Gabrielli sul Muretto di Alassio
15 MARZO 2022 – LA STAMPA/ Spese pazze, la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Genova contro la sentenza di assoluzione di Marco Melgrati. Il sindaco di Alassio: “E’ finita una lunga odissea. Ora chiederò i danni allo Stato e alla magistratura”.
di GIÒ BARBERA-Finalmente è finita una lunga odissea. Esco da questa vicenda pulito. Ma non finisce qui. Sono pronto a chiedere i danni allo Stato per l’ingiustificata sospensione per 18 mesi da sindaco e anche contro la magistratura». Non trattiene la commozione Marco Melgrati, sindaco di Alassio dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Genova contro la sentenza di assoluzione arrivata a marzo dello scorso anno per il cosiddetto caso delle spese pazze in Regione. La Procura infatti si era opposta all’assoluzione di 19 ex consiglieri regionali della Liguria, tra cui appunto Melgrati, imputati per i reati di peculato e falso. La Cassazione ha rigettato, considerandolo inammissibile il ricorso della Procura generale di Genova. In questo modo le assoluzioni sono diventate definitive.
Tra gli altri imputati figuravano anche Edoardo Rixi, viceministro della Lega nel primo governo Conte che si era dimesso dopo la condanna in primo grado, quindi Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale (Pd), Antonino Miceli (Pd), Marco Melgrati (Fi), Luigi Morgillo (Fi), Matteo Rosso (Fi), Gino Garibaldi (Fi) , Franco Rocca (Fi), Alessio Saso (Ncd), Francesco Bruzzone, senatore della Lega, allora presidente del Consiglio regionale, Marco Limoncini (Udc), Armando Ezio Capurro (Noi con Burlando), Aldo Siri (Lista Biasotti), Raffaella Della Bianca (Fi), Roberta Gasco (Udeur), Marilyn Fusco (Idv), Giacomo Conti (Federazione della Sinistra), Matteo Rossi e Alessandro Benzi, entrambi in Sel.
Per loro le pene in primo grado andavano da 3 anni e due mesi a 2 anni e un mese. Erano già stati assolti in primo grado Massimo Donzella (Udc), Ezio Chiesa (Pd) e Stefano Quaini, ex Idv e Sel.