Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S.Spirito, incidente mortale, arriva l’ambulanza da Garlenda. La assurda morte dell’infermiera Antonella. Arrestato autista Mercedes. Ubriaco


Osiamo dire che non ha scosso come meritava, istituzioni e politici locali, la sconcertante tragedia di cui è rimasta incolpevole vittima Antonella Rubaldo, 57 anni, residente ad Albenga, infermiera al pronto Soccorso del Santa Corona. Morta sulla via Aurelia, tra Borghetto S.Spirito e Ceriale. Invano soccorsa dai sanitari del 118, dai militi della Croce Bianca di Garlenda (18,5 km, 28 minuti) e Borgio./2 Dopo 14 anni rivisto il regime tariffario tra Regione Liguria e Pubbliche Assistenze.

Non siamo un quotidiano on line che rincorre ed aggiorna, come impone la logica editoriale, le notizie. Nella giornata di martedì avevamo ricevuto segnalazioni di cittadini indignati che evidentemente si sono trovati a transitare nei minuti seguenti all’incidente, i quali esprimevano il forte dubbio che l’autista dell’auto investitrice fosse in preda all’alcool, ubriaco, come hanno poi rilevato gli accertamenti ed il sacrosanto provvedimento del procuratore aggiunto della Repubblica, GB Ferro e la convalida del Gip del tribunale Alessia Ceccarelli.

Non desisteremo dal denunciare, seppure solitari, la grave situazione in cui si trovano ad operare le pubbliche assistenze. E’ la seconda volta in pochi mesi che a Borghetto deve intervenire un’ambulanza da altre località non proprio vicine. Sullo svincolo autostradale era arrivata  da Arnasco. Ma l’elenco è corposo. E’ accaduto ad Alassio, ad Albenga, a Loano e Pietra Ligure. E’ solo quel poco che emerge e che si viene a sapere. Forse siamo un po’ tutti colpevoli (militi delle pubbliche assistenze esclusi) se ci troviamo in queste condizioni di gravi carenze nel servizio di urgenze. Le varie ‘croci’ hanno bisogno di più volontari e non è un mistero, ma siamo di fronte ad una missione, a sacrifici di volenterosi. C’è soprattutto urgenza, vista la continua emergenza – e il crescendo numero di ambulanze che ‘escono’ dal loro ‘territori’ per raggiungere altre località anche distanti- di aumentare i dipendenti a libro paga delle pubbliche assistenze. A Borgio Verezzi, tra le più attive, sono 6. In altre sedi sono di più ? Di meno? Perchè ?

Non abbiamo mai letto sui media a quanto ammonti lo stanziamento, a bilancio, dei Comuni a favore delle Pubbliche assistenze. Sappiamo che per ‘incrementare il turismo ed offrire divertimento gratis ai turisti’, lungo le 19 città rivierasche, si spendono tra manifestazioni e promozione molti milioni di €. Troppi in quanto senza una visione neppure comprensoriale. E sarebbe utile darne conto e mettere a confronto statisticamente le varie le località di mare.

Le pubbliche assistenze non sono un optional (un di più), rappresentano lo ‘status‘ di civiltà sociale, di servizio primario alla salvezza di vite umane, alla tempestività dei soccorsi. A volte ci chiediamo, con un pizzico di rabbia, cosa accadrebbe se un nostro congiunto dovesse aspettare, in caso di incidente e malore improvviso, preziosi minuti per l’arrivo di un’ambulanza  da fuori zona e macinare km. Quando spesso contano i minuti per salvare una vita o evitare conseguenze peggiori, come l’invalidità.

Purtroppo i giovani cronisti non sono più abituati a darne conto e ci sarebbe pure un motivo ‘inconfessabile’ non per colpa loro. Ci chiediamo se l’emergenza dovesse coinvolgere un big che occupa una poltrona politica o istituzionale di primo piano. Quali sarebbero le reazioni e il clamore mediatico.

Manco a dirlo se qualcuno delle parti in causa avesse qualcosa da obiettare o smentire porte aperte. Trucioli.it, con 57 anni di esperienza nella cronaca sul territorio provinciale può sempre sbagliare, ma non è interessato ad aizzare polemiche. Semmai a soluzioni e non dare spazio ai soliti annunci- promesse di cui non si da conto di come è finita e in quanti anni. E per concludere mentre assistiamo, con costante frequenza, a pattuglie di Polizia locale sull’Aurelia, muniti di apparecchiatura per rilevare automobili con assicurazione o collaudo scaduto (salate infrazioni per le casse dei comuni) e da condividere. Non altrettanta diligenza si pone con sistematici controlli notturni (e qui entrano in ballo Polstrada depotenziata, Polizia e Carabinieri) con alcool test che non possono limitarsi ai fine settimana. E a aride statistiche.

ARTICOLO DI SECOLO XIX E STAMPA DEL 3 LUGLIO 2024

 

ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA DEL 2 LUGLIO 2024

29 GIUGNO 2024- SANITÀ, NUOVO ACCORDO PER LA REGOLAMENTAZIONE DEI RAPPORTI TRA AZIENDE SANITARIE LOCALI E OSPEDALIERE E LE PUBBLICHE ASSISTENZE: AL VIA DAL PRIMO LUGLIO LA REVISIONE DELLE TARIFFE. GRATAROLA: «ACCORDO STORICO CHE PROMUOVE LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI»

GENOVA. È stato approvato in Giunta l’ aggiornamento dell’accordo quadro regionale per la regolamentazione dei rapporti tra aziende sanitarie locali ed ospedaliere e le pubbliche assistenze ANPAS, CIPAS e CRI del 9 febbraio 2010, comprensivo della revisione del regime tariffario, con decorrenza dal primo luglio 2024 e fino al 31 dicembre 2026. Si tratta di un aumento progressivo delle tariffe relative ai servizi di trasporto sanitario di emergenza ed ordinari con gradualità nel triennio 2024/2026. L’intesa è stata siglata tra Regione Liguria, Alisa, Croce Rossa Italiana, Anpas Liguria, Misericordie Liguria, Anas Liguria.

«Siamo di fronte ad un accordo molto atteso e necessario – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – A parte qualche integrazione nel periodo Covid, infatti, le tariffe erano ferme al 2010 e ciò non garantiva la sostenibilità dell’attività di trasporto sanitario. Si è pertanto proceduto alla revisione e all’ aggiornamento dell’accordo quadro del 2010. Il lavoro è stato lungo e laborioso all’interno della Conferenza permanente per il trasporto sanitario che vede presenti le aziende, i responsabili dei 118 e le reti associative”.

Le tariffe saranno ripartite in maniera seguente: 52,40 euro per ogni servizio disposto o autorizzato; 1,05 euro per ciascun chilometro percorso. Dal primo gennaio 2025, nella misura seguente: 53,60 euro per ogni servizio disposto o autorizzato; 1,10 euro per ciascun chilometro percorso; con decorrenza dal 1° gennaio 2026, nella misura seguente: 55,00 per ogni servizio disposto o autorizzato; 1,15 euro per ciascun chilometro percorso. Per i servizi di durata superiore a un’ora (da computarsi dalla partenza e sino alla liberazione del mezzo di soccorso, registrati dalla centrale operativa tramite sistema radio/informatico, ovvero sino al nuovo impiego del mezzo per un successivo servizio) è corrisposto, per ciascuna frazione di 30 minuti successiva alla prima ora, un rimborso ulteriore pari a euro 26,20 dal 1° luglio 2024; euro 26,80 dal 1° gennaio 2025 ed euro 27,50 dal 1° gennaio 2026.

Con il nuovo accordo è stato anche approvato l’aggiornamento del percorso formativo rivolto ai soccorritori EMS e agli istruttori EMS. «La formazione e la qualificazione del personale tecnico non sanitario appartenente alle organizzazioni di volontariato aderenti alle reti associative nazionali – aggiunge l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – sono elementi fondamentali e irrinunciabili che permettono di assicurare la presenza sugli scenari di intervento di operatori qualificati. Il percorso formativo approvato prevede il conseguimento dell’abilitazione all’uso del defibrillatore e prevede due passaggi formativi: il primo sui trasporti sanitari non urgenti e il secondo avente come tema quello del soccorritore dell’emergenza sanitaria (EMS)».

I corsi saranno tenuti da personale del sistema di soccorso e trasporto sanitario, individuati tra i volontari e i dipendenti delle reti associative nazionali accreditati sul territorio, abilitati a loro volta da un percorso formativo a cura dei servizi di emergenza sanitaria territoriale 118. I corsi sono articolati in due moduli complementari e un tirocinio qualificante, per un totale di 105 ore di formazione, che prevedono un modulo sul trasporto qualificato e un modulo sul soccorso EMS (emergenza sanitaria).


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