In data 9 maggio 2024 la Consigliera di minoranza Monica Patrone presenta al Sindaco Ambrogio Repetto una interrogazione, con richiesta di risposta scritta, su presunti accordi illegittimi nella realizzazione di opere pubbliche – box di Via Belvedere.
di Carlo Gambetta
Il comma 4 quater dell’art. 7 del Regolmento Comunale recita: “Quando i Consiglieri proponenti richiedono risposta scritta, la stessa viene data dal Sindaco entro trenta giorni dalla richiesta e l’interrogazione od interpellanza non viene iscritta all’ordine del giorno del Consiglio”. Dichiarazione perentoria senza possibilità di interpretazione alcuna.
Passa oltre un mese senza che la risposta dovuta entro l’8 giugno abbia riscontro; neppure gli inviti da parte della Segretaria Comunale e Difensore Civico inducono il Sindaco a rispettare la regola (intanto l’abuso d’ufficio non sarà più reato grazie al governo Meloni-Salvini-Tajani)
L’interrogazione viene arbitrariamente iscritta al punto 5 dell’O.d.G. del Consiglio del 25 giugno.
CRONACA DI UN CONSIGLIO DELLA EX REPUBBLICA
La Consigliera di minoranza Monica Patrone, al punto 5 chiede di poter leggere un comunicato. (vedi……)
Il Sindaco e la Segretaria Comunale glielo impediscono e il documento non viene, di conseguenza, messo agli atti.
Motivazione: non è previsto dal Regolamento (lo stesso che però il Sindaco ha deciso di non rispettare).
La Consigliera Patrone insiste nel voler ricevere solo la risposta scritta alla propria interrogazione, come suo diritto e ci ripetiamo da regolamento comunale.
Inizia un monologo da parte di un alterato Sindaco che punta il dito accusatorio contro chi rema, a parer suo, contro la soluzione richiesta di accertamento tecnico preventivo relativo alle opere di urbanizzazione…di Via Belvedere da parte della Soc. Levy.
Trucioli.it ultimamente ha scritto molto su quanto è successo in questi due ultimi anni; i fatti descritti non hanno ricevuto riscontri, né rettifiche o querele, ovvero ignorati dal palazzo dai vetri oscurati. Ignorati, purtroppo, da media e social locali. A chi giova? Ai cittadini (di)informati?
“La soluzione è nel rispetto della Convenzione firmata nell’ottobre 2018 tra Comune e Soc. Levy”, afferma la Patrone, che ha sempre sostenuto che se ci sono stati maggiori costi (rispetto a quelli inseriti nel computo metrico allegato al progetto oggetto della convenzione n.d.r.) questi devono essere addebitati alla ditta che le ha realizzate (le opere) in difformità e non farli pagare alla comunità nolese, ai contribuenti incolpevoli.
Tutto ciò non sarebbe accaduto se i capo area degli uffici tecnici si fossero accorti che la Levy stava realizzando lavori difformi al progetto approvato in assenza di un progetto esecutivo, ancora oggi inesistente. Questo è il palese criterio di gestire il bene pubblico da parte di queste ultime amministrazioni.
Ricapitolando:
— è stato iscritto all’O.d.G. il punto 5, non dovuto;
— non è stata letta, di conseguenza, l’interrogazione;
— è stata letta, arbitrariamente, la risposta.
Interrogazione con relativa risposta saranno oggetto del prossimo numero. Un Consiglio Comunale da annoverare come uno dei pochissimi di “putiniana” memoria. Auguri!
Carlo Gambetta