Con 57 anni di professione giornalistica non ci era mai capitato di leggere, quando mancavano oltre 3 mesi dal voto, chi sarebbe stato il nuovo sindaco di un unico schieramento e senza ‘avversari’. Chi è stato il/la mandante così poco accorto? Se non altro per rispetto verso tutti gli elettori. E non siamo tra i tifosi di più liste nei piccoli paesi dove semmai l’unione fa la forza, un detto sempre più attuale.
di Luciano Corrado
Accade a Mendatica, Comune dell’Alta Valle Arroscia un tempo ‘primo della classe’ ed ora privo di un bar, di una pizzeria, di un ristorante, di un agriturismo, di un albergo. Sette chiusure negli ultimo 20 anni compreso quella (una vera bomboniera per pochi commensali) della famiglia del sindaco in carica. E per un periodo, si aggiunga, la gestione del bar Pro Loco. Senza dimenticare la struttura ricettiva che era stata appena inaugurata e ‘inghiottita’ dalla macro frana di Monesi di Mendatica. Molte le concause taciute.
Proprio per queste e tante altre ragioni, al di là di certi metodi carbonari e l’accentuarsi di divisioni, l’augurio è che il prossimo primo cittadino si impegni anche a far da collante. Non vogliamo credere che nella comunità locale sia all’opera una ‘attrice’ che, dietro le quinte, semina zizzania e rivalità, approfittando della sua personalità in quel di Imperia. Una première femme che si ‘traveste’ da virtuosa ‘consigliera’? Quando trascorrevamo l’infanzia, da transumanti, nel teccio di Monesi -unico rimasto di proprietà mendaighina- i nonni mettevano in guardia dalla presenza di vipere. Ora a Mendatica servono colombe e ben vengano le giovani leve nella pubblica amministrazione.
Mendatica che merita reale solidarietà e unità, soprattutto sostegno economico-finanziario dalle istituzioni (Stato, Regione, Provincia, Parco Alpi Liguri) e dalla politica. Così come si faceva ai tempi delle ‘aree depresse’ e regnava la Democrazia Cristiana. Rinunciando, è il caso di dirlo, a quel messaggio evangelico “gli ultimi saranno i primi…” (in paradiso). Parabola della Bibbia.
Leggiamo per non dimenticare. Dalla costa a Mendatica, nel parco delle Alpi liguri, ci sono appena 50 chilometri. Eppure è un altro mondo. Il mare lo si intuisce appena, all’orizzonte, dai vicoli del paese che ha sempre guardato in su alle montagne, quelle che davano da vivere. Dove in primavera si portavano a pascolare le pecore, perché si viveva di pastorizia, legname, boschi, agricoltura. Attività quasi scomparse. Il paese si è spopolato e oggi Mendatica è un tipico esempio di area interna marginale. Eppure è qui che vogliono inventarsi un futuro Maria Ramella e gli altri giovani che nel 2015 hanno creato la cooperativa di comunità Brigì. Un nome che li lega alla tradizione, le pecore di razza brigasca. Premiata nel 2022 con la bandiera verde di Legambiente. Brigì è un interessante esempio di questa nuova forma di impresa sociale che vuole portare benefici alla intera comunità in cui nasce. Brigì che ha puntato sul rilancio dell’economia con proposte di turismo sostenibile e di tutela del territorio. Passeggiate a piedi e con gli asini per famiglie e scuole, laboratori e visite guidate alla scoperta e riscoperta delle tradizioni. Come ad esempio la cucina bianca (non inserita di recente dalla regione tra gli ‘eventi autentici’ al contrario della festa delle erbe di Cosio d’Arroscia e Festa dell’Uva a Pornassio ndr) base di patate, farina, formaggio fresco, gli alimenti che i pastori avevano a disposizione anche quando andavano in alpeggio. Attività sviluppate d’intesa con gli attori locali, il Comune e la Pro Loco.
Brigì è stata sostenuta da Coop Fond Liguria con un aiuto economico iniziale e un affiancamento nella gestione. Ma ha dovuto affrontare problemi imprevisti. L’alluvione del 2019 si è portata via la principale via di collegamento verso Imperia, il capoluogo; la pandemia che ha fermato tutte le forme di turismo. E poi la chiusura per verifiche tecniche, di una risorsa importante, il parco avventura, che il Comune aveva dato in gestione alla cooperativa. Ma al di là della sfortuna, Brigì deve fare i conti con norme e contratti di lavoro che, per la presidente Maria Ramella, non sono sostenibili in aree marginali come quella di Mendatica…..
Era il 28 marzo 2024. Trucioli.it è stato l’unico a darne notizia (vedi…….) con 1328 visualizzazioni. Ignorare certa cronaca, che fa male al potere di turno sulla plancia di comando, pare sia la parola d’ordine. Ignorare. C’è un’altra spiegazione? Una scuola di giornalismo che, ormai da decani, abbiamo sempre combattuto con le nostre modeste forze. Il politico che comanda è riconoscente verso la stampa amica dei leccaculisti in servizio permanente effettivo. Nessuno è infallibile, noi per primi, ma censurare la notizia/e anche quando si ‘buca’ (ovvero è anticipata da altri) è una forma becera nei confronti dei propri lettori.
A Monesi di Mendatica la ‘gigantesca ferita’, con tutte le obiettive difficoltà che comporta, si potrà sanare solo con una tempistica prioritaria e certa, una iniezione di soldi pubblici, non meno di 10 milioni. Sono tanti, ma pur sempre pochi tenendo presente le difficoltà di investimenti privati di cui c’è bisogno; se si pensa alla manica larga che la Regione usa verso le città rivierasche a ‘tutela della spiaggia’, persino accollandosi spese milionarie dell’asfalto della via Aurelia che attraversa il centro abitato, oppure elargendo in 5 anni, per opere pubbliche, 14 milioni di euro. Vedi Pietra Ligure governata da ‘amici del cemento‘ e con 8 mila seconde case, Imu alle stelle, ed un bilancio comunale mega-attivo. Solo uno dei tanti esempi che nelle ‘passerelle montanare’ si nascondono. Milioni a pioggia nella popolosa e rampante Riviera, cioccolatini per dimostrare che la montagna con i suoi enormi bisogni non viene dimenticata. Incolpando i predecessori di aver fatto poco o nulla. Il solito ‘spettacolo’ che si ripete da decenni, mentre prosegue l’agonia di decine di piccoli comuni montani. È normale che Rai3 Liguria non abbia mai, diciamo mai, intervistato i cittadi di Mendatica sulle reali difficoltà in cui è finito il paese? È normale che non si siano trovati ad oggi i soldi per il ripristino della nuova seggiovia di Monesi? Che non si riesca, solo per motivi economici, a trovare un accordo per l’acquisto della montagna di Monesi dopo le ottimistiche previsioni del ‘club Scajola’, che a Mendatica è saldamente rappresentato.
Luciano Corrado