Sul finire di questo mandato elettorale ci ha “punto vaghezza“, fare delle ricerche su questioni che l’Amministrazione uscente ha trattato gestendo i soldi pubblici. Questioni che riguardano “maneggi” di ingenti somme di danaro pubblico.
GRUPPO CONSILIARE
INDIPENDENTE
Consigliere Mario Carrara
“Dolcissima”? No! “CARISSIMA PIETRA”!
1ª Puntata
Ci hanno incuriosito, in particolare, due questioni o aspetti che l’Amministrazione De Vincenzi ha gestito e continua tuttora a gestire; la prima delle quali è la sagra, la festa, o che dir si voglia, la “mangeria” (nel senso di “gran mangiata ininterrotta“) di dolci & affini che ogni anno si tiene a metà Settembre, cioè: “Dolcissima Pietra“, manifestazione dolciculinaria, proposta nel 2004 dal Sindaco De Vincenzi e, a quanto lui disse alla Giunta di allora, di cui chi scrive faceva parte, con questo stesso nome da lui medesimo “battezzata“. Questa kermesse dolciaria, che dura, di solito, due giorni all’anno, vede la partecipazione di standisti che vengono da ognidove e che, per parteciparvi, devono, ovviamente, pagare una quota. Quota che, tuttavia, non viene corrisposta al Comune, che, quindi, neanche ne determina l’entità, bensì alla società privata alla quale il Comune stesso affida l’organizzazione della manifestazione. Questa quota non siamo riusciti a sapere a quanto corrisponda, ma risulterebbe “non irrisoria“.
Quello che, invece, dall’indagine fatta, risulta chiaro, è costituito dagli elementi tratti dagli atti comunali che sono pubblici, a disposizione di tutti e, a maggior ragione, dei consiglieri comunali eletti dai cittadini che, da loro, ricevono un potere di “controllo” sugli atti pubblici stessi.
Il primo dato macroscopico che emerge è che dalla prima edizione della manifestazione nel 2004, quest’ultima è stata sempre “affidata” allo stesso pool di persone, come pure, in questi ultimi cinque anni, sempre alla stessa società privata.
Nell’anno 2019, per €. 30.000.
Nell’anno 2020, per €. 35.000.
Nell’anno 2021, per €. 45.000 complessive.
Nell’anno 2022, per €. 40.000 complessive
In questi anni sopraccitati, “l’affidamento” è stato effettuato in forma “diretta“, a trattativa privata.
Non c’è mai stata gara d’appalto. Nè, a quanto abbiamo potuto apprendere, risulterebbe nessun bando pubblico, affinché chi fosse interessato manifestasse, appunto, il proprio “interesse” ad essere interpellato per partecipare ad un’eventuale gara per esprimere una migliore offerta.
L’affidamento diretto, senza gara, va detto, era effettuato, come si legge da una determina: “Considerato che l’evento proposto conserva caratteri di esclusività ed unicità, per le quali si può procedere mediante affidamento diretto” ed anche per il fatto che, stando “sotto” una determinata somma, l’affidamento diretto, senza gara d’appalto, secondo le determine visionate, era possibile.
Tuttavia, nell’ultimo anno 2023, l’affidamento, in ogni caso sempre effettuato alla stessa società privata, lo è stato non più tramite una “trattativa diretta” tra il Comune e la società privata stessa, ma, questa volta, tramite la “Centrale unica di committenza“. Cosa che ha avuto effetti benefici per le casse comunali perché siamo passati dai 40/45.000 delle somme precedenti, agli ultimi €.17.800 complessivi. Una tale drastica diminuzione nei costi dell’affidamento, sarà stata dovuta ad una altrettanto forte diminuzione generale dei costi e dei prezzi? Oppure, perché le diverse procedure della “Centrale unica di committenza” hanno consentito questi notevoli risparmi? Non lo sappiamo. Ma ci poniamo e poniamo l’interrogativo, che in primis, dovrebbe essere posto al Sindaco De Vincenzi, visto che “Dolcissima Pietra” sarebbe una “sua creatura“, per la quale, è notorio, che seguirebbe ogni dettaglio del suo allestimento. E poi, all’assessore al Turismo Daniele Rembado, che da dieci anni segue il settore del “turismo
e spettacolo” e dovrebbe anche controllarne svolgimento e procedure.
C’è anche da dire, …ed il dettaglio non è da poco, che, sempre la stessa società privata organizzatrice di “Dolcissima Pietra”, come apprendiamo dal contenuto di una determina, ne ha, addirittura, registrato il marchio, facendola diventare, così, una manifestazione “sua propria”. Ci chiediamo come sia stato possibile che il Comune, che nel 2004, avviò questa manifestazione, se ne sia stato fatto spossessare in questo modo, senza reagire? Oppure, contrariamente a quanto si è sempre creduto, nello stesso 2004, quando De Vincenzi inserì nel calendario delle manifestazioni turistiche “Dolcissima Pietra“, il suo marchio era già stato registrato dalla stessa società che poi l’avrebbe sempre materialmente organizzata? Non lo sappiamo e non possiamo rispondere.
Tuttavia a questa stessa domanda potrebbe proprio rispondere lui, Luigi De Vincenzi, che della questione dovrebbe essere bene addentro, anche perché, ci sembra proprio di ricordare che, nel 2019, quando annunciò la sua “ridiscesa in campo” per partecipare alle elezioni comunali, scelse proprio la sede pietrese della stessa società privata che organizza “Dolcissima Pietra” per annunciare in una conferenza stampa la sua candidatura a Sindaco.
“Qualcosa”… lui dovrebbe sapere.
Alle determine dell‘affidamento dell’organizzazione della manifestazione, se ne devono aggiungere, per ogni edizione della stessa, altre che comportano impegni finanziari del Comune per eventi diversi come canori, musicali, sportivi, conferenze, convegni, ecc., che, a differenza della società organizzatrice che non cambia mai, invece, per quanto riguarda gli autori ed esecutori, cambiano continuamente di edizione in edizione della stessa.
Perciò, dai dati che siamo riusciti a reperire, risulterebbero queste somme complessive, anno per anno…:
Nel 2019, “Dolcissima Pietra” è costata €.52.000.
Nel 2020, è costata €.37.500.
Nel 2021, è costata (la bellezza di) €.80.681.
Nel 2022, è costata €.50.137.
Nel 2023, i costi sono scesi a €.37.666 complessivi.
In totale in questi ultimi 5 anni, “Dolcissima Pietra“, che si è svolta in una dozzina di giorni complessivi (due e a volte tre per anno), al contribuente pietrese, che paga tutte le tasse al massimo, è costata non meno di €.260.984.
Di cui €. 170.300 alla sola società privata che da sempre la gestisce e, fino al 2022, in “affidamento diretto”.
Se teniamo conto che quest’ultima, inoltre, riscuote i ticket degli standisti dolciari partecipanti, non possiamo che dire che questa manifestazione rappresenti un bel “business“.
Tuttavia, visti i costi che questa stessa manifestazione comporta per il Comune ed i contribuenti pietresi, più che “Dolcissima“, essa dovrebbe chiamarsi “CARISSIMA PIETRA”. Sarebbe più appropriato.
Ovviamente, la manifestazione, visti i costi, si potrebbe ben ragionare se riproporla ancora, oppure, visti i “lacci e lacciuoli” cui è vincolata, come il nome “registrato”, si potrebbe riproporre con un altro nome.
Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione
23 Maggio 2024
PS. Tutti i dati esposti sono facilmente reperibili sul sito del Comune di Pietra Ligure andando su “amministrazione trasparente” e cliccando su determine “turismo”.