Era rimasto l’ultimo elettrauto di Alassio. E ora la sua autofficina, aperta dal papà 69 anni or sono, è chiusa causa burocrazia. Lorenzo (Renzo) Barbero ha 75 anni e lavora da 53 anni versando regolarmente i contributi. Ha la pensione ma non vorrebbe ancora staccare la spina. La salute lo assiste. Cosa succede di paradossale?
di Luciano Corrado
“Non voglio lavorare in nero e tenere aperto con il timore di un controllo. Ho sempre rispettato le leggi. Purtroppo ho dimenticato di rispondere ad una lettera della Confartigianato di Savona; informava che erano aperti i corsi obbligatori di meccatronica (teorie e tecniche afferenti alla meccanica, all’elettronica ndr) senza i quali non si può più esercitare il mio mestiere. Ho chiesto alla mia commercialista di potermi iscrivere al prossimo corso e trovare una soluzione. Mi ha risposto che non ce ne sono altri in programma (di corsi) e dunque chiusura forzata”.
Proprio così! Renzo Barbero ogni mattina e ogni pomeriggio torna nel posto di lavoro di una vita e deve rifiutare chi ha bisogno dell’elettrauto. “Quando ho iniziato, ragazzino, e fino a qualche anno fa, ad Alassio eravamo tre officine- ricorda -. Da quattro mesi la città è senza elettrauto, bisogna recarsi ad Albenga e non ci sono solo residenti, abbiamo tanto turismo e i proprietari di seconde case soprattutto.
Barbero, alassino d’adozione, nato a Torino. Papà Luigi e la mamma lavoravano in fabbrica, alla Fimet. Poi lui si è messo in proprio e ha preso un locale a Dogliani dove riavvolgeva i motori e ne assemblava dei nuovi. Motori elettrici, una bravo ‘avvolgitore’. Infine ha scelto Alassio. Era il 1955 ed ha rilevato i locali di una carrozzeria, comprato casa.
“Quando avevo 18 anni mi ha messo in regola come coadiuvante ma da quattordicenne già imparavo il mestiere. Papà è stato militare in Russia durante la guerra, dal 1942 al 1944. E’ morto nel 1985. Suo fratello vive ad Alassio ed ha lavorato da cameriere anche in Inghilterra. La mamma è mancata nel 1983. Io ho la quinta elementare e ho sempre e solo fatto l’elettrauto. L’unico mio vero hobby”.
Come sono cambiati i tempi, ad Alassio, nei suoi ricordi ? “Non ci sono dubbi, all’epoca era un fiore all’occhiello in Liguria. Ricordo che Loano e Bordighera potevano vantare il turismo invernale dei pensionati, Alassio li ha seguiti. Alassio primeggiava per i suoi concerti e concertini, da un dehors all’altro. Molti esercenti allietavano serata e anche pomeriggi estivi con i complessi musicali. Gli alassini veri ? Credo che ora non siano più di due mila”.
E la storia del famoso ‘Budello’? “La ricordo eccome! Un tempo nessuno o quasi era interessato a quei locali-garage, prima ancora stalle e magazzini per pescatori. Poi chi ha avuto l’opportunità di comprare i muri ha fatto un grosso affare, basti pensare agli affitti e al valore attuale degli immobili. Penso che in maggioranza siano ancora di proprietà di famiglie alassine”.
Alassio ieri e oggi… Barbero: ” C’erano 13 distributori di benzina, ora tre. Meccanici: sono rimasti il mitico Piero Rocca ex assessore, con il figlio e Bonaccino. Ricordo la figura del vecchio Fossati e la figlia, vendevano Fiat, erano tre fratelli e iniziarono l’attività nel 1922, poi l’ampliamento ad Albenga, la triste conclusione….”
Non ha vagliato alternative alla chiusura per non aver seguito il corso ? “Non è una barzelletta, mi è stato detto che l’unica soluzione percorribile è lavorare per un anno sotto padrone, proprio così da dipendente….Magari da uno dei due elettrauto in attività ad Albenga. Se lo immagina….”.
Quanti illustri alassini ha avuto tra i clienti….”Tanti, tanti, figure che non si dimenticano. Penso ai papà dei sindaci Melgrati e Avogadro che vendeva gelati, ai Canepa, ai fratelli Berrino con la ‘500 rossa, ai Galleani, l’indimenticato sindaco Sisto Pelle, ma per citarli tutti ci vuole mezzora.”
Lavoro, lavoro e gli hobby? “Alassio e la dolce vita notturna di altri tempi, io non ha mai frequentato un locale da ballo. Ho una figlia, Luisa, che non è sposata e vive con me. L’unico mio svago le bocce. Conservo un Trofeo dedicato a papà Luigi. Conservo la pagina de L’Alassino con gli auguri. Penso a quando si lavorava pure per l’Aeronautica militare di Andora, per i carabinieri di Alassio; con papà ci occupavamo inoltre di riparazioni a natanti nel porto turistico, al Cnam, nel cantiere di rimessaggio. Oggi per stare al passo con i tempi servono attrezzature di ultima generazione, sulle auto e moto elettronica e tecnologia hanno fatto passi da gigante. Sono rimasto una persona umile e mi pare di essere rispettato da tutti e di lasciare, il giorno che il padreterno mi chiama, un buon ricordo”.
E come dimenticare quel “Premio progresso regioni. Conferito a Lorenzo Barbero per i meriti acquisiti attraverso il significativo contributo dato al Paese con la propria opera nel settore elettrauto. Genova, 18 dicembre 1988″. Ora per lavorare dovrebbe tornare ‘garzone’. Siamo nel Bel Paese dove la Tv (generalista) si occupa anche i ‘nani e ballerine’.
Luciano Corrado