Il tramonto, in una fresca giornata di Primavera, sta arrivando e tra poco saluterò il Borgo Coscia, luogo ricco di ricordi conservati nel patrimonio dell’infanzia.
di Willy Olivero
Ho il tempo di fare un’ultima passeggiata per questo luogo dove però devi chiudere gli occhi per rivedere i negozi storici o sentire l’odore dei cibi provenienti dalle finestre aperte. E con la mente, rivedo il negozio di alimentari di Camillo e Foffo, padre e figlio con il secondo rapito dalle sirene del mare e sempre a bordo di navi commerciali. Che negozio quello di Camillo dove trovavi il meglio dei prosciutti e formaggi, con tutte le donne del Borgo a fare la fila.
E poi accanto il negozio di tabaccheria di Domenica e Pierina, le due sorelle che stravedevano per il nipote Antonello, compagno di scuola dalle medie. E sulla destra la latteria e l ‘edicola dove i ragazzini si riversarono ogni giorno per le figurine dell’album dei calciatori, e ti mancava sempre Pizzaballa per chiudere la raccolta.
La malinconia ti circonda quando passi dove una volta c’erano i barbieri Lazzaro e Vittorio, il primo famoso perché una mattina voleva radere a zero Adriano Calentano che si trovava in Riviera per il Cantagiro. In quel negozio, a pensarci bene nacque il talk show perché politica e sport venivano prima di capelli e basette. Quante liti e voci che si sentivamo in tutto il borgo dove dopo la piazzetta c’era un’altra latteria, quella della famiglia Fortunato. Il figlio Roberto diventò un grande campione delle due ruote cogliendo titoli a livello mondiale nell’inseguimento a squadre e tante volte si seguivano in diretta nella nascente Rai3.
E a proposito poco più avanti abitavano due francesi Maddalena e Gin che furono i promotori dell’installazione dei ripetitori di Antenne2 sul monte Pisciavino.
Passo, per congedarmi, dal lungomare e mi sembra di rivedere i gozzi dei pescatori custoditi da Settimio, uomo poco colto e di scarso udito ma che bagnando il dito e guardando il cielo ti forniva le previsioni del tempo delle prossime 72 ore. Non a caso Settimio era conteso dai velisti liguri nelle regate ospitate dalla Liguria e chi si affidava a lui non sbagliava mai direzione.
Apro gli occhi e vedo ragazzini incollati a smartfhone, tablet, cuffie e comprendo che quel mondo, quel borgo è andato via per sempre. Seduto su una panchina mi viene incontro un gatto che osserva il mare illudendosi forse di vedere in lontananza la barca dei pescatori e le loro reti. Pure lui illuso che un giorno quel mondo possa ritornare mettendo fine ad una nostalgia canaglia che ti assale e non ti molla mai.
Solo la trasmissione della memoria ci renderà un Paese migliore!
Willy Olivero