Caldo torrido, bagni anticipati e…politica che bolle in pentola: la Liguria tra afa e satira.
di Antonio Rossello
Sotto il sole cocente di una primavera che sa già d’estate, i liguri si tuffano nelle acque del Mar Ligure, placando il caldo con bagni rinfrescanti e, chissà, forse anche le preoccupazioni per un futuro politico incerto.
Le spiagge, affollate come non mai in questo periodo anomalo, offrono uno spettacolo di spensieratezza vacanziera che stride con le tensioni che serpeggiano nel panorama politico regionale.
Da un lato, il presidente dei balneari Enrico Schiappapietra canta vittoria, inneggiando alla bellezza del Mar Ligure e al suo status di “uno dei migliori al mondo“. Un’affermazione che non può che far sorridere, se si pensa alle numerose criticità che affliggono il settore: dalla carenza di personale alle incertezze legate alle concessioni balneari, una spada di Damocle che pende sul capo degli imprenditori.
Dall’altro lato, la Regione Liguria si affanna a mettere in atto misure per contrastare l’emergenza climatica, stanziando un milione di euro per l’efficienza energetica degli edifici pubblici. Un’iniziativa lodevole, certo, ma che appare quasi come un palliativo di fronte all’incalzare di eventi meteorologici sempre più estremi.
E mentre i cittadini liguri si godono il primo sole caldo, ignari o quasi delle tempeste che si agitano all’orizzonte, la politica locale si prepara per una nuova stagione di bagni…elettorali.
Claudio Scajola, l’eterno “mammasantissima” della politica ligure, torna a flirtare con il centrodestra, in vista delle prossime elezioni europee. Un ritorno che non stupisce più di tanto, in un panorama politico che da sempre si nutre di trasformismi e accordi di convenienza.
Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, tesse le lodi di Scajola, definendolo “capofila” di un’aggregazione di liste civiche di area popolare. Parole che suonano come un’investitura ufficiale, sancendo il riavvicinamento di ‘Sciaboletta‘ (sindaco di Imperia, presidente della Provincia, commissario ad acta per l’esercizio delle funzioni di ente di governo dell’ATO Ovest) al partito che lo ha visto cofondatore e protagonista per decenni.
Non poteva mancare il commento di Giovanni Toti, il “Doge” della Liguria, che si dice “favorevole” all’alleanza con Scajola. Un’alleanza che, a suo dire, garantirebbe “stabilità” al governo regionale e nazionale. Stabilità? Davvero? In una regione dove il clima cambia repentinamente come le alleanze politiche (vedi Angelo Vaccarezza e il divorzio da Cambiamo, seguito dal presidente della Provincia di Savona Olivieri e dall’assessore Enrica Rocca del Comune di Loano), dove il caldo torrido si alterna a improvvise tempeste, la parola “stabilità” suona quasi come un’offesa all’intelligenza.
E mentre i primi bagnanti si abbronzano sulle spiagge, ignari delle manovre di palazzo, la Liguria si prepara ad un’estate che sarà rovente, non solo per il clima, ma anche per la politica. Un’estate di bagni elettorali, in cui i cittadini saranno chiamati a scegliere tra sirene ammaliatrici e vecchi lupi di mare, in un mare di incertezze e di promesse che, come le onde, si infrangono sulla riva.
Ma una cosa è certa: in Liguria, non c’è tempo per annoiarsi. Che sia per il caldo, per il mare o per la politica, c’è sempre qualcosa che bolle in pentola. E noi, come novelli Ulisse, non possiamo che affidarci alle onde, sperando di approdare su un’isola di stabilità e di buon senso.
Ma, conoscendo la Liguria, sappiamo che la traversata sarà lunga e irta di ostacoli. Quindi, non ci resta che armarci di pazienza, crema solare e senso critico, e prepararci a vivere un’estate che sarà, senza dubbio, indimenticabile.
Sotto il sole cocente della Liguria, tra bagni rinfrescanti e intrighi politici, si dipana una commedia umana che, tra il serio e il faceto, ci ricorda che la vita è una spiaggia, e noi siamo solo piccoli granelli di sabbia. E chissà, forse, tra un tuffo e l’altro, riusciremo anche a trovare un po’ di serenità. Sempre che il mare non sia troppo agitato.
Antonio Rossello
DALL’ARCHIVIO STAMPA – Articolo del Secolo XIX del 9 luglio 2021