Deve essere una caratteristica del ponente ligure quella di non valorizzare i grandi talenti, quelli che come Gaetano Adiletta hanno iniziato davvero con pochissimi mezzi economici e che ancora oggi per campare devono lavorare.
di Willy Olivero
La storia di Gaetano (vedi…..) è davvero un tonico, una boccata d’ossigeno in questi tempi avvolti dalle tenebre. Lui che carrozziere a Sarno si trasferisce ad Albenga per continuare il mestiere e con i risparmi riesce a portare avanti il grande sogno, portare il ricordo di Massimo Troisi sul palco.
Racconta Gaetano con occhi lucidi che commuovono lo scriba,”Fin da ragazzo amavo il teatro e mi dilettano a raccontare barzelette per chi aveva smarrito il sorriso. Ma la mia icona è sempre stata Massimo Troisi, lo adoravo e lo adoro ancora. Conosco ogni suo film, ogni sua opera. Davvero non doveva lasciarci così presto”.
I sogni non sono soltanto desideri e a volte si realizzano. E così dopo aver frequentato per sei anni l’Accademia teatrale di Roberto Bani a Genova incontra un giorno, ironia della vita, Roberto Marta, il suo fornitore di vernici. E guarda caso anche lui innamorato di un grande artista, anche lui venuto a mancare troppo presto: Pino Daniele.
I due, con la passione che li anima, mettono così in scena uno spettacolo di grande bellezza, intriso di risate e malinconia che alterna i momenti più intensi dei due grandi artisti. Sono accompagnati sul palco da Cianci Sainato, chitarrista professionale. Arrivano i primi successi, con il pubblico che apprezza mentre ancora una volta chi si occupa a livello amministrativo di cultura latita, non sa.
Intanto, come una freccia che dall’arco scocca, come direbbe un altro grande, la voce gira tanto che per la stagione estiva fioccano le richieste e non solo a Ponente. “Siamo davvero contenti soprattutto per il ricordo dei due grandi artisti “. Da applausi l’ultima scena con Gaetano che in bicicletta interpreta il Troisi ormai sofferente de Il Postino: “Ricordatemi sempre di me‘ afferma scomparendo nel buio della sala. E noi, lo chiediamo come supplica, ricordiamoci ogni tanto di chi onora i nostri luoghi.
Willy Olivero