Al solito, tutti esperti di lupi! Ora ci si è messo anche il nuovo comandante regionale dei Carabinieri Forestali della Liguria a sostenere, certamente in buona fede, ma comunque disinformando, in merito alla pericolosità dei lupi.
di Franco Zunino*
Peccato che poi si sia dilungato (la cosa è avvenuta in una conferenza stampa) ad esaltarne la sua utilità biologica ignorando però i danni che i lupi arrecano agli allevatori e a proprietari di cani, con tutte le conseguenze economiche del caso (che quasi sempre restano a carico di chi subisce aggressioni e danni). La cosa grave è che egli ha di fatto smentito quanto 18 autorevoli esperti europei hanno riportato nel loro noto (ai soli esperti, e ben tenuto nascosto!) “The fear of wolves: A review of wolf attacks on humans” (La paura dei lupi: storiografia di attacchi di lupi agli uomini), rapporto edito nel 2002 da un istituto di difesa ambientale norvegese e edito con il contributo del Ministero dell’Ambiente.
E sì, purtroppo, il lupo in Italia continua a restare animale tabù. Peccato, perché in fondo riconoscere le problematiche esistenti nel mantenere una popolazione vitale di tale animale anche nel nostro iper-urbanizzato e popolato paese, non vuole dire volerlo sterminare, ma solo mantenerne la presenza numerica al giusto livello di sopportabilità ambientale e sociale come avviene in tutti i paesi del mondo con popolazioni di lupi.
Sempre sui lupi, recentemente, si è letto che in Italia gli studiosi da una parte abbiano conteggiato 600 lupi feriti o uccisi (cifra che è logico pensare che la si possa benissimo raddoppiare, senza tema di sbagliare!), e dall’altro sostenere che i lupi in Italia sono solo 3.300. Ecco, lasciamo perdere i dati, ed utilizziamo la logica: è mai possibile questa proporzione? Perché è ovvio pensare che se la prima cifra è basata su dati reali, significherebbe il 18% della popolazione (e se fossero il doppio, come probabilmente sono, ben il 36%)! Cosa che ci porta a ragionare che la cifra sbagliata non è questa, ma i 3.300 lupi (che peraltro, ribadiamo, numero che fa a pugni con la biologia della specie e la stessa matematica!)
Come già furono sbagliate le cifre precedenti dei 100 lupi nel 1970, dei 1.000 lupi diversi anni dopo, poi passati a 2.000 fino a pochi anni or sono; così, schioccando le dita e facendolo credere a tutti con la certificazione di verità basata sulla notorietà di chi dava questi numeri! In pratica, il lupo italiano sarebbe la popolazione a più bassa crescita riproduttiva del mondo e quella a più alta mortalità!
Poveri montanari e pastori e allevatori, rassegnatevi, in Italia, destra o sinistra, il lupo continuerà ancora a lungo a campare sulle vostre spalle (leggasi portafogli).
Franco Zunino
(segretario generale AIW)
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