Dove va l’Ospedale San Paolo? Quale futuro per l’assistenza ospedaliera a Savona e provincia ora e in prospettiva del massiccio afflusso turistico? L’allarme, forte e chiaro, arriva con l’addio del Comitato Amici del San Paolo annunciato dal presidente Storti.
Una inquietante battuta d’arresto per l’insieme dell’impegno civile e morale dimostrato dal Comitato e dai suoi sostenitori, cui vanno riconosciuti, come dimostrato più avanti, importanti risultati ottenuti nel corso di sette anni di attività. Perché si è arrivati a tutto questo? La risposta arriva con la relazione del presidente Storti, inequivocabile j’accuse in cui denuncia indifferenza e distacco da più parti, dalle istituzioni così come dall’interno dello stesso mondo della sanità, e richiama tutti ad assolvere i propri compiti per risolvere i gravi problemi che prima ancora del San Paolo affliggono l’intera sanità pubblica, bene primario per la collettività sottoposto da tempo ad un durissimo attacco da parte dei fautori della privatizzazione speculativo-affaristica della salute.
Tutto questo, e non solo, mentre il presidente-governatore (perché non doge o zar?) Toti si trastulla con il maxi mortaio della “promozione al pesto” della Regione Liguria, costo complessivo oltre 500 milioni. C’è da sperare che Storti, certo amareggiato, deluso e stanco di non intravedere prospettive, di non ottenere risposte serie e una partecipazione consapevole e attiva ad affrontare il problema, abbia lanciato una provocazione. Chi frequenta gli ospedali, San Paolo in particolare, ma al Santa Corona non è che le cose vadano meglio, conosce bene il crescente disagio di chi ci lavora (medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici) e soprattutto di chi ne avrebbe bisogno. La parola d’ordine è una sola: salviamo il San Paolo. Un appello e un dovere.
LA LETTERA-DENUNCIA DI STORTI
Cari soci e sostenitori, comunico che l’assemblea degli iscritti al Comitato Amici dell’Ospedale San Paolo ha deciso con amarezza, dopo ampio dibattito, di chiudere il comitato pur ritenendo raggiunti in gran parte gli obiettivi che 7 anni fa si era prefissato. A seguire potrete leggere la relazione del Presidente uscente con le motivazioni a supporto della decisione di chiusura.Alleghiamo altresì la gradita lettera del Sindaco di Savona. Il direttivo si presenta all’assemblea dimissionario con la proposta di chiudere il Comitato.
Nonostante l’attività svolta sopra descritta, rimane un forte senso di impotenza per i problemi irrisolti benché rappresentati.
La mission del Comitato si è mossa nel perimetro della rappresentanza a tutti i livelli possibili evidenziando le necessità della popolazione e dell’ospedale San Paolo in particolare nei casi dell’emergenza /urgenza.
Il compito di portare a compimento le istanze della popolazione è dei Sindaci e della politica savonese.
Ciò accade nel vicino ponente con Sindaci e consiglieri che vediamo giornalmente impegnati a salvaguardare “giustamente” ciò che hanno e vorrebbero avere nel campo sanitario secondo il mandato dei cittadini.
Stupisce l’insensibilità della popolazione verso la difesa del proprio ospedale nonostante i benefici che giornalmente tanti hanno.
Un comitato non può surrogare le funzioni di altri.
Un comitato non può essere un alibi. A questo punto riteniamo che dopo 7 anni il Comitato abbia esaurito il suo compito. Ai rappresentanti istituzionali l’onere di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Il Presidente, Giampiero Storti, Savona 31 gennaio 2024
IL BILANCIO DELL’ATTIVITA’ 2018-2024
Nell’aprile del 2016 le Associazioni “Amici della cardiologia”, CRESCI, UNMS, vista la situazione del San Paolo che si presentava precaria nella fase della prima applicazione del decreto Balduzzi (che detta norme e criteri per il riordino del servizio ospedaliero Nazionale e Regionale) si unirono per difendere l’ospedale da possibili gravi ridimensionamenti, nonostante fosse l’ospedale del Capoluogo di Provincia cui afferisce la maggior parte della popolazione provinciale.
Le tre associazioni, dopo accurato studio del decreto e del cosiddetto “Libro bianco” che era un report della Regione sulle attività degli Ospedali liguri, formularono una proposta organizzativa che fu inviata all’Assessore Regionale alla Sanità.
Sulla base di questi studi e proposte, iniziò un’opera di sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni con incontri e manifestazioni pubbliche. In particolare nelle varie tornate elettorali di questi anni si ebbe sempre attenta cura di esporre ai candidati di ogni partito la carente situazione ospedaliera savonese e i bisogni della cittadinanza.
Dopo la fase di avvio e sulla base dell’esperienza compiuta le tre associazioni decisero nel febbraio 2017 di costituire formalmente dinanzi a un notaio il “Comitato amici del San Paolo” che proseguisse in maniera autonoma il percorso avviato.
Punti salienti dell’operato: le delibere dei Comuni e la raccolta firme
Ventisei Comuni su 33 dei distretti di Savona e della Valbormida nel corso del 2017 assunsero una delibera contenente gli obiettivi proposti dal Comitato e discussi coi Sindaci. Le delibere furono consegnate dai Sindaci in Consiglio Regionale all’Assessore Sonia Viale in data 25 luglio 2017 alla presenza di numerosi Consiglieri regionali.
Parallelamente il Comitato si fece promotore, insieme ai Comuni del levante, ad Associazioni e a singoli cittadini, di una raccolta di firme su un documento che ricalcava le delibere comunali.
Furono raccolte oltre 14.000 firme a sostegno della proposta e consegnate all’Assessore Viale nel corso di un convegno sul futuro del San Paolo il 25 settembre 2017 presso la sala mostre della provincia di Savona, presenti i sindaci del savonese.
Gli obiettivi
Gli obiettivi dei Comuni e della raccolta firme erano i seguenti:
– la salvaguardia della struttura complessa Cardiologia con l’emodinamica interventistica per gli infartuati;
– un vero efficace centro ictus;
– una radiologia interventistica attiva nelle 24 ore per la cura delle emergenze/urgenze (angiografo multidisciplinare);
– un servizio di chirurgia vascolare per le urgenze/emergenze;
– il mantenimento delle specialità presenti;
– équipes mobili di specialisti fra gli ospedali per sopperire alle specialità mancanti, al fine di limitare il trasferimento di pazienti gravi da un ospedale all’altro;
– un miglior collegamento stradale al San Paolo.
Le attività
Nel quadro della sensibilizzazione si sono succeduti numerosi incontri pubblici, convegni, partecipazione a Consigli comunali o Commissioni consiliari comunali e del consiglio regionale. Fra i più significativi ci pare opportuno ricordare:
– 23 maggio 2016: in occasione delle elezioni del Comune di Savona, pubblica assemblea presso la sala mostre della Provincia con la partecipazione dei candidati Sindaci sul tema del futuro dell’ospedale San Paolo.
– 14 febbraio 2017: Commissione consiliare terza – sanita’ del Comune di Savona. Presidente Francesco Versace, presente il sindaco Ilaria Caprioglio e Consiglieri comunali. Audizione di numerosi Primari invitati.
– 10 marzo 2017: Sala Libreria Ubik – Convegno “Giù le mani dal San Paolo”.
– 5 aprile 2017: Sala Rossa Comune Savona – Convegno organizzato da “Savona è” con tema “Le risposte nell’emergenza: angiografo”, con la partecipazione del prof. Carlo Ferro che negli anni ’80 fondò al San Paolo fra i primi in Italia la radiologia interventistica.
– 25 luglio 2017: Incontro in Consiglio regionale dei Sindaci del distretto savonese guidati dal Sindaco di Savona avv. Ilaria Caprioglio con l’assessore alla sanità avv. Sonia Viale e numerosi consiglieri regionali. I sindaci hanno consegnato le loro delibere con le richieste per il San Paolo.
– 12 agosto 2017: Partecipazione al dibattito pubblico sulla sanità nella festa di Rifondazione comunista su invito di Marco Ravera Segretario Regionale.
– 25 settembre 2017: Sala della Provincia – pubblico dibattito sul futuro del San Paolo nel piano sociosanitario 2017/2019 con la partecipazione dell’Assessore Regionale alla Sanita’ Sonia Viale, del Sindaco di Savona Ilaria Caprioglio e dei Sindaci del Levante e della Val Bormida.
– 2 dicembre 2018: Lions host :Presidente Giovanni Grossi Bianchi – Le emergenze del San Paolo.
– 17 gennaio 2019: Lions Torretta: Presidente Rosario Tuvè – Le emergenze del San Paolo.
– 22 febbraio 2019: Sala della Sibilla con il patrocinio del comune di Savona: Convegno “Problematiche dell’urgenza/emergenza al San Paolo”, organizzato da: ‘A Campanassa; Rotary Club Savona; Rotaract Club Savona; Rotary Club Varazze Riviera del Beigua; Lions Club International distretto 108-Ia3 zona 3 Savona.
– 10 aprile 2019: Lions Vado ligure, Quiliano e Vada Sabazia: Presidente Giorgio De Maestri-Le emergenze del San Paolo.
– 12 aprile 2019: Linea Condivisa –Officine Solimano: convegno-Intervento su Le emergenze del San Paolo.
– 16 aprile 2019: FIDAPA : Presidente Marcella Desalvo – Le emergenze del San Paolo.
– 29 maggio 2019: SOROPTIMIST : Presidente Irene Schiavetta- Le emergenze del San Paolo.
– 20 febbraio 2020: ROTARY : Presidente Giovanni Toso – Le emergenze del San Paolo.
– 27 maggio 2020: ROTARY VARAZZE: Presidente Alessandra Bonanni- COVID19 –Sarà la pandemia del XXI secolo?
– 18 giugno 2020: UCID Savona :Presidente Gianfranco Ricci-Turismo in provincia di SV al tempo del COVID19
– 24 marzo 2022: Comune di Savona: audizione del Comitato nella Commissione sanità.
– 19 novembre 2022: Comune di Savona: Intervento all’assemblea dei sindaci dei distretti Savona e Valbormida in difesa del punto nascita al San Paolo.
– 19 novembre 2022: piazza Pertini, manifestazione dei Comuni in difesa del punto nascita.
– 6 febbraio 2023: II Commissione Sanità del Comune di Savona – audizione del Comitato
– 10 febbraio 2023: Lyons Varazze – incontro sul S. Paolo
– 12 aprile 2023: II Commissione Sanità del Comune di Savona – audizione del Comitato
– 18 luglio 2023: Partecipazione alla manifestazione della CGIL a difesa del 118.
– 30 ottobre 2023: audizione seconda Commissione sanità regionale in merito alla bozza di “piano socio sanitario regionale 2023-2025”.
RISULTATI DELLA PRIMA FASE
Tutte le forze rappresentate nei consigli comunali sono state unanimi nel difendere l’Ospedale San Paolo
Anni 2016-2021
Applicazione legge Balduzzi DM 70: Piano sociosanitario anno 2017-2019
Dopo il gravoso impegno sopra sintetizzato, con la collaborazione dei Sindaci del levante e in particolare del Sindaco del capoluogo Ilaria Caprioglio, di Primari, di Consiglieri e Associazioni, nella prima applicazione del decreto Balduzzi si è raggiunto quanto segue:
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Il Piano Regionale Sanitario 2017-2019 qualifica il San Paolo come Ospedale di riferimento del territorio dell’Asl 2
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Salvataggio della Cardiologia interventistica
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Breast Unit al San Paolo (cioè il Centro senologico costituito dalle
unità operative e dai servizi che concorrono alla diagnosi e al trattamento del tumore alla mammella.)
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Salvataggio della chirurgia della mano fondata da Renzo Mantero
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Salvataggio delle malattie infettive
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Salvataggio nefrologia e dialisi, radioterapia
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Istituzione al San Paolo del Centro unico regionale screening cervico-vaginale per la prevenzione del tumore del collo dell’utero
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Copertura posti di direttore vacanti: cardiologia, ostetricia e ginecologia, pediatria, radioterapia medica
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Acquisizione dell’angiografo multidisciplinare
Per l’angiografo multidisciplinare non possiamo certo dire che sia stato un successo pieno.
L’angiografo è uno strumento salvavita di primaria importanza perché permette di entrare nei vasi sanguigni e intervenire quando ci sono emorragie interne per incidenti, per interventi chirurgici, ostruzioni, e serve non solo al radiologo interventista, ma anche ai cardiologi, ai neuroradiologi in caso di ictus grave e ai chirurghi: per questo si chiama multidisciplinare.
Acquistato dopo le battaglie sopra descritte nel 2021, purtroppo è ancora a mezzo servizio: infatti è attivo dalle 8 alle 15. Perciò non può ad oggi venire utilizzato per le emergenze nelle 24 ore, vale a dire per lo scopo principale per cui era stato richiesto: evitare ai pazienti a rischio di vita un trasporto ad altro ospedale. Inoltre può essere ad oggi usato dai cardiologi solo una volta alla settimana per importanti interventi programmati.
L’ottenimento di questo risultato è un compito superiore alle forze di un comitato.
Coloro che rappresentano istituzionalmente gli interessi dei cittadini dovranno farsene carico affinché i pazienti abbiano il servizio salvavita che un ospedale, che serve 160.000 persone, deve assicurare tutti i giorni in ogni ora e affinché l’investimento fatto non venga sprecato.
Risultati della seconda fase
Nuovo Consiglio regionale – Istruttoria nuovo Piano sociosanitario
Con il dilagare dal febbraio 2020 della pandemia tutte le attività hanno avuto un rallentamento e tutti gli sforzi anche del Comitato sono stati rivolti al COVID19, come ben descritto nel sito www.comitatoamicidelsanpaolo.it., dove si vede quanti enti e privati individuarono il nostro Comitato per le loro donazioni a favore dell’Ospedale e dei bisognosi.
A settembre 2020 è stato rinnovato il Consiglio regionale e in ottobre 2021 il Consiglio comunale di Savona.
Nel contempo il quadro nazionale del Servizio sanitario è profondamente cambiato in peggio con il pensionamento o le dimissioni del personale medico senza la possibilità della sostituzione a causa del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina attivato nel 2000 e del contingentamento del numero degli specializzandi. Viene anche rilevata una carenza di personale infermieristico e una preoccupante mancanza di vocazioni per la difficile e mal remunerata professione sanitaria.
In questa più difficile situazione è avvenuta l’istruttoria per il nuovo piano sociosanitario regionale ovviamente nel rispetto del Decreto Balduzzi e del recente PNRR sanità.
Il San Paolo ha rischiato di essere nuovamente depotenziato.
Anni 2021 – 2023
Consiglio comunale di Savona, Sindaco Marco Russo. Consiglieri regionali Roberto Arboscello e Gianni Pastorino
Nuova Applicazione legge Balduzzi DM 70: Piano sociosanitario anno 2023-2025
- Salvataggio punto nascita
- Parto indolore
- Secondo salvataggio chirurgia mano con copertura posto di direttore
- Salvataggio specialità esistenti (chirurgia mano, oculistica, otorinolaringoiatria, radioterapia, malattie infettive, nefrologia, ecc.)
- Delibera di inizio lavori ampliamento Pronto Soccorso e passaggio coperto al padiglione Astengo
- Programma di rinnovo di importanti strumentazioni
- Istituzione centro ictus (2 novembre 2022) e copertura posto di direttore
Anche per il centro ictus non possiamo certo dire che sia stato un successo pieno.
Il Centro Ictus o Stroke Unit è una unità del reparto di neurologia costituita da alcuni letti attrezzati e dedicati esclusivamente all’ictus con un team multidisciplinare formato da medici, infermieri, tecnici della riabilitazione e personale di supporto. Il nostro Capoluogo era stato finora l’unico della Liguria, e probabilmente dell’Italia, a esserne privo.
Dopo sette anni di costante giornaliero impegno abbiamo ottenuto nel novembre del 2022 la sua istituzione formale nell’ospedale del capoluogo. Ma non è stato un successo pieno. Per disposizione dell’ASL2, infatti, colui che venga soccorso con l’ambulanza e che il 118 ritenga sia colpito da ictus, viene trasportato non al San Paolo in quanto ospedale più vicino, ma al Santa Corona ritardando pericolosamente la trombolisi (trattamento farmacologico tempo dipendente) a causa della distanza e del traffico autostradale, con la giustificazione che il paziente potrebbe aver bisogno della neuroradiologia assente a Savona. Tale eventualità tuttavia si manifesta solo in un quarto dei casi ed un trasferimento disposto dopo la vera diagnosi medica e dopo la trombolisi non inficerebbe la prognosi finale!
Inoltre tale trasferimento in un ospedale a 40 km di distanza, ingiustificato nei tre quarti dei pazienti, crea alle famiglie e ai pazienti spesso anziani grossi problemi di assistenza e cura.
Criticità del San Paolo
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Con il passaggio della pediatria al Gaslini con il conseguente rischio di chiusura del Pronto Soccorso pediatrico, grave sarebbe il danno per le famiglie e per i bimbi sballottati o nel Pronto Soccorso generale o al Gaslini. Chiunque di normale intelligenza comprende la gravità della distruzione di vent’anni di lavoro del Primario Amnon Cohen e dei suoi collaboratori riportando l’assistenza dei bimbi savonesi a oltre vent’anni fa.
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blocco delle attività chirurgiche ad esclusione delle oncologiche e delle emergenza (liste di attesa interminabili, insufficiente disponibilità di sale, mancanza di anestesisti, personale e posti letto)
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diagnostica endoscopia digestiva (liste di attesa interminabili)
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diagnostica pneumologica (liste di attesa interminabili)
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diagnostica radiologica (liste di attesa interminabili)
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day surgery: bloccata dall’inizio del COVID19
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chirurgia vascolare nelle 24 ore mai standardizzata tranne rare eccezioni
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trasmissione immagini radiologiche fra un ospedale e l’altro per i casi gravi che richiedono consulenze immediate e complesse (incredibile in oggi quando le immagini fotografiche passano da un telefonino all’altro in un attimo)
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elisuperficie non a norma per gli atterraggi notturni
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viabilità di accesso al San Paolo sollecitata da anni
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popolazione costretta, non avendo la possibilità di scelta prevista dalla Costituzione, a rivolgersi a pagamento all’istituto intra moenia o al convenzionato fuori regione.
Conclusione
Il direttivo si presenta all’assemblea dimissionario con la proposta di chiudere il Comitato.
Nonostante l’attività svolta sopra descritta, rimane un forte senso di impotenza per i problemi irrisolti benché rappresentati.
La mission del Comitato si è mossa nel perimetro della rappresentanza a tutti i livelli possibili evidenziando le necessità della popolazione e dell’ospedale San Paolo in particolare nei casi dell’emergenza /urgenza.
Il compito di portare a compimento le istanze della popolazione è dei Sindaci e della politica savonese. ciò accade nel vicino ponente con Sindaci e consiglieri che vediamo giornalmente impegnati a salvaguardare “giustamente” ciò che hanno e vorrebbero avere nel campo sanitario secondo il mandato dei cittadini.
Stupisce l’insensibilità della popolazione verso la difesa del proprio ospedale nonostante i benefici che giornalmente tanti hanno.
Un comitato non può surrogare le funzioni di altri.
Un comitato non può essere un alibi.
A questo punto riteniamo che dopo 7 anni il Comitato abbia esaurito il suo compito.
Ai rappresentanti istituzionali l’onere di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Il presidente Giampiero Storti
Savona 31 gennaio 2024