Noi socialisti, con la bandiera della storia malconcia ma ancora orgogliosamente tenuta alta con il coraggio della disperazione. Relegati in una riserva indiana, umiliati e poco considerati, stupidamente dimentichi di quando una volta eravamo considerati i più abili nel ‘fottere politicamente’.
Sottrazioni ed addizioni, ma senza resti, o in forte passivo dopo Tangentopoli, a litigare l’un l’altro, a dividersi come e più dell’atomo, la speranza come illusione, l’illusione come coperta al freddo della notte
Il passato, prima o poi, necessita affrontarlo per togliersi questo cilicio volutamente e stupidamente indossato, già abbiamo abdicato a un lungo presente, abbiamo ora il coraggio di ritrovare il nostro futuro: che nell’ attuale cloaca politica, a buon ragione solo il socialismo può, è in grado, di erigersi come faro gigantesco ad illuminare questa Italia al buio con un fascio di luce rigeneratrice, con la forza della nostra storica vocazione di libertà di pensiero, cioè essere voce e megafano della società civile: la quale è sempre meno rassegnata di quanto appaia, nella realtà ogni giorno di più incazzata, la corda è tesa e può spezzarsi da un momento all’altro con conseguenze terribili.
Le ferite sono ormai rimarginate, mai più essere fragili o passivi, tantomeno considerarsi maggiordomi al servizio di altri, basta con le domande retoriche e le risposte puerili con la logica dei tempi d’oggi, basta ripetere bugie pensando che alla lunga possano apparire come verità.
Solo un socialismo, nel senso nobile della parola, riscostruito in un partito nuovo senza lacci e tagliole, anagraficamente giovane senza residui del Jurassic Park, può aspirare a un futuro legittimo, cancellando una volta per sempre questa masturbazione maniacale oltretutto priva di virilità.
PD = PASSATO DEFUNTO?
‘Pareva’, perchè a questo punto qualche dubbio è lecito, che la ‘sinistra italiana’, dal dopoguerra in avanti (ma non più di tanto ‘avanti‘, solamente fino a Berliguer) avesse, a ragione, da rivendicare una storia di coerenza, di partigiani, di democrazia, una storia straordinaria della quale essere orgogliosi e da tutelare nel nome della libertà e del sociale.
Ora con l’avvento del ‘salvatore’, del ‘rottamatore’, dell’‘asfaltatore’ ( e a seguire, molto probabilmente dell’‘affondatore’), la ‘sinistra’ si è sgravata di ogni identità, ha ibernato i vecchi protagonisti, da Bersani a Bindy, da Dalema a Veltroni, pronti comunque a scongelarsi al momento opportuno per saltare sul carro del vincitore: che in Italia funziona così, siamo famosi nel mondo come voltagabbani e infingardi.
Tutti allora sul carro di Renzi, sicuro probabile vincitore, ad personam, e non importa se perderà ‘la sinistra’, defintivamente e malamente, senza alcuna possibilità di riscatto: l’orgoglio svenduto per trenta danari, la tangente pagata alla propria cultura politica.
E come esempio, una prova di tale incoerenza, è questo Governo delle ‘larghe intese’: cosa sarebbe accaduto se nell’immediato dopoguerra comunisti e fascisti, con qualche camaleonte stransfugo, si fossero messi insieme con l’ipocrita scusa per il ‘bene dell’Italia?’.
IL RICATTO E LA VERGOGNA
Non si smentisce mai l’Italia e a nulla più serve la foglia di fico di soccorso di ‘italiani brava gente’.
Che di intrighi e ricatti, politici, fiscali, morali, culturali, l’Italia è sempre stata esempio eclatante, da Giulio Cesare ai Borgia e, saltando a destra e manca, oggi, con la minaccia al Governo di ‘schiantarlo’ con le dimissioni im massa dei Parlamentari PdL qualora Berlusconi dovesse decadere da Senatore.
Qualsiasi commento è tanto superfluo quanto mortificante: ‘il ricatto e la vergogna’ per una Italia ormai allo sbando e priva di stima nel mondo..
A UN PASSO DAL MIRACOLO
Papa Francesco si ritrova, Suo malgrado, come promotore economico di straordinario successo.
Dalla Sua elezione è stato calcolato, su base annua, rispetto a Papa Ratzinger, un incremento di oltre il 20% di presenze di pellegrini giunti a Roma da tutto il mondo: con un indotto che oltre a rallegrare i cuori, significatamentee ancor più rallegra le tasche degli operatori commerciali di Roma e del Vaticano in particolare.
Insomma, a un passo dal miracolo considerata la crisi in atto.
PAROLA DI MATTEO, IL ‘TOSTAPANE’
‘Il partito non sbaglia più rigori a porta vuota’.
‘Se si vota asfalteremo il PdlL.
‘Voglio un partito più cool’.
‘Io non tramo ma neppure tremo’
‘Se vuoi una garanzia comprati un tostapane’.