Questo è quanto devono aver, probabilmente, pensato il Presidente della Regione Liguria Toti ed il suo Assessore alla Sanità, Grattarola, se e quando hanno avuto notizia che il Consiglio comunale di Pietra Ligure aveva respinto la proposta di chiedere il trasferimento del punto nascite dal San Paolo di Savona, che è un DEA di l⁰ livello, al più attrezzato per le emergenze DEA di ll⁰ livello dell’ospedale Santa Corona.
Consigliere Mario Carrara
Se, infatti, il Consiglio comunale di Pietra Ligure avesse approvato questa proposta, essa avrebbe rappresentato il primo atto formale non di una posizione politica o di un gruppo d’opinione, ma di una “istituzione” della Repubblica, che faceva una proposta concreta ed operativa che restava “agli atti” e con la quale bisognava “fare i conti”, nel senso che la Regione avrebbe dovuto dare una risposta. Se anche l’avesse respinta, avrebbe dovuto motivarla. E “motivarla bene“. Tuttavia, questo problema Toti e la Regione non ce l’hanno nemmeno avuto, visto che De Vincenzi e la sua consorteria, formata da una giunta dove gli esponenti del PD sono maggioritari e da otto consiglieri, la proposta di trasferire il punto nascite dall’ospedale di Savona a quello di Pietra Ligure, l’hanno respinta. Una specie di “soccorso rosso“.
E “meno male che De Vincenzi c’è…” deve averlo detto anche il Sindaco del PD di Savona che, per scongiurare (legittimamente secondo il suo ruolo ed il suo punto di vista) un’ipotesi del genere avrebbe dovuto motivare anch’egli quali fossero i titoli e le benemerenze per cui un ospedale come quello della sua città dovrebbe essere preferito ad un DEA di ll⁰ livello che garantisce le cure appropriate per le emergenze. Anche, sotto il profilo logistico dovrebbero essere date spiegazioni su come un ospedale come il San Paolo, costruito sulla cima di una collina, sia affannosamente raggiungibile per chi in un’emergenza puerperale provenga dal ponente della provincia e dopo l’uscita dall’autostrada sia costretto ad attraversare tutta la città, oppure sia obbligato, addirittura, a procedere fino all’uscita autostradale di Albisola. Cose certo di non poco conto, ma tenute “sotto silenzio”, come se il problema non esistesse.
Certo l’ospedale Santa Corona, che è a cinque minuti dal casello autostradale, come pure quello di Albenga, hanno entrambi queste “chances” in più, decisive nelle emergenze quando quello che conta è “arrivare al più presto dove ti possono curare“, ma, a quanto pare, non vengono fatte valere perché i servizi ospedalieri, come il punto nascite vengono dirottati, invece, su un ospedale che per raggiungerlo in tempo bisogna non tanto essere bravi nella guida spericolata, ma, soprattutto, nell’affidarsi alle preghiere, e su un ospedale che ha meno titoli per affrontare le emergenze, rispetto a quelli che può invece vantare un DEA di ll⁰ livello come il Santa Corona.
“Meno male che De Vincenzi c’è“, l’avranno probabilmente pensato, quindi, anche dalle parti del PD di Savona in merito al fatto che ha scongiurato l’approvazione di un documento che contemplava un’eventualità del genere, per cui, così, le cose rimangono come sono. E nessuno deve dare risposte o formulare argomenti.
Eppure argomenti ce n’erano e ce ne sono per sollevare la questione “punto nascite“.
Per due volte successive due donne che provenivano dal Ponente hanno dovuto partorire nelle piazzole dell’autostrada. Ed in questi casi è andata bene. Ma non sempre la fortuna interviene. Infatti, il 17 Novembre scorso, una donna, in piena emergenza puerperale, nel tentativo di raggiungere, da Albenga, l’ospedale di Savona, non ce l’ha fatta ed ha dato alla luce un feto privo di vita, durante il viaggio in autostrada. Non sono segni inequivocabili di una situazione che sta diventando insostenibile?
Che senso ha la frase contenuta nel comunicato ufficiale di De Vincenzi ed i suoi dopo il Consiglio comunale: “…il disagio che il nostro territorio sta vivendo ormai da tre anni, con le conseguenze ben note a tutti, non debba riverberarsi in alcun modo su altre porzioni di territorio provinciale.“? Perché dai fatti avvenuti è dimostrato che è molto più difficile, logisticamente parlando, arrivare all’ospedale di Savona provenendo dal Ponente, che non da Savona al Santa Corona che è a due passi dall’uscita autostradale. Per non parlare, ovviamente, delle maggiori garanzie sanitarie offerte per le emergenze.
Ma tant’è… Di fronte alla comunicazione ufficiale che il punto nascite a Santa Corona non sarebbe stato riaperto entro la fine del presente anno, ma la sua riapertura sarebbe stata rinviata di almeno, come minimo, un altro intero anno, andando a finire al 2025, il Sindaco della città che ospita l’ospedale non avrebbe dovuto indignarsi? Gridare ai quattro venti il proprio sdegno? Fare …barricate e scendere in piazza? Di fronte all’ennesimo rinvio, dopo tre anni, non sarebbe più che legittimo fare sentire una voce forte e formale contro una decisione che mette in pericolo la salute dei nascituri e delle donne che risiedono nel Ponente?
Invece: niente. Da De Vincenzi e dalla sua maggioranza nessuna reazione, nessuna presa di posizione, nessuna dichiarazione pubblica in merito. Ma stiamo parlando di reazioni formali, che abbiano un “peso” e contino perché restano agli atti ufficiali, in quanto De Vincenzi essendo Sindaco rappresenta un’istituzione territoriale dello Stato. C’è da chiedersi: ma se io non avessi presentato la mozione sulla riapertura del punto nascite con la quale chiedevo il suo trasferimento da Savona a Pietra, De Vincenzi e i suoi avrebbero di loro spontanea volontà convocato un Consiglio comunale apposito per parlare della grave questione, visto che il Consiglio comunale è stato convocato a termini legge su istanza dell’opposizione? Avrebbero mai fatto un loro documento di condanna e deplorazione per l’annuncio del nuovo rinvio? La presidente del Consiglio comunale, Michela Vignone, eletta nella lista De Vincenzi, ha dichiarato che loro non hanno presentato documenti propri perché condividevano sostanzialmente il contenuto della mozione da me presentata. Ma non è mica vera una cosa del genere, perché dalla stessa mozione è stata stralciata proprio la sua parte più caratterizzante, cioè: la richiesta di trasferire (non di chiudere) il punto nascite del San Paolo al Santa Corona di Pietra Ligure per tutto il prossimo anno del nuovo rinvio. Lei, come Presidente, ha accettato di far votare una mozione di un consigliere, privata del suo elemento più importante, solo per interesse della parte politica della quale fa parte, e basta. Anzi, c’è da dire che la Mozione senza quel punto diventa “un’acquetta”, un documento di naturale deplorazione, fatto di tante parole stile prima Repubblica che però non fanno male perché sono prive di effetti, addirittura quasi giustificabili da chi le riceve (la Regione), quasi che fossero il naturale sfogo del Consiglio comunale dove Santa Corona ha sede. Ma oltre non si va. Effetti queste parole non ne provocano; infatti, dire, come ha scritto la maggioranza di De Vincenzi nell’emendamento che ha eliminato il trasferimento del punto nascite da Savona, “ristabilire nel minor tempo possibile….” è un vero non senso ed una frase fatta, fine a se stessa, priva di ogni effetto, in quanto si sa già, perché comunicato ufficialmente, che prima di un intero anno il punto nascite non sarà riaperto e, se va bene, se ne potrebbe riparlare nel 2025.
Anzi, sembra ancora che la volontà del sindaco e dei suoi di non presentare un proprio documento in merito, “mascherandola” con la condivisione della mia mozione consiliare, sia, in realtà, l’ostentazione e la dimostrazione a “chi comanda” di aver solo subìto questa situazione per l’iniziativa di un consigliere comunale che rompe le scatole e che, quindi, dovendo rispondere all’opinione pubblica, si siano limitati all’approvazione di un atto, che non è un “loro” documento, ma una mozione di un consigliere d’opposizione, “depurata”, però, dal punto più forte e scabroso e quindi “snaturata” e, tutto sommato, accettabile anche da parte della Regione, perché lascia tutte le cose come stanno.
Non avendo accettato di emendare e di togliere il punto sul trasferimento del punto nascite da Savona a Pietra, sostituendolo con l’emendamento “minestrina”, sono stato accusato di essere “irresponsabile e sconsiderato“. Mi chiedo: e perché? Perché non ho accettato di fare quello che volevano loro? Non ho accettato di pensarla come loro? De Vincenzi e seguaci hanno davvero una visione “sovietica” della democrazia, per cui se non la pensi o fai come vogliono loro, sei un un irresponsabile e uno sconsiderato. Ma, forse, per loro, sono stato “irresponsabile e sconsiderato” perché non ho accettato di “togliere loro le castagne dal fuoco“, per cui loro avrebbero, forse, voluto che si approvasse un documento di tante parole che non dicesse niente, ma per di più approvato all’unanimità facendo vedere a tutti un’unanimità sostanzialmente sul nulla!
Mi hanno anche considerato un “arrogante“, sempre per non essermi piegato alla loro volontà che accettassi il loro emendamento. Su questo, dell’arroganza, Sindaco De Vincenzi e compagni straparlano, perché l’arroganza è quell’atteggiamento che si esercita stando su una posizione di forza e imponendosi sui più deboli. Quindi non sanno quello che dicono. Io ero da solo contro nove consiglieri di maggioranza (8 più il Sindaco), come potevo esercitare un’azione di arroganza? Solo perché non facevo quello che volevano? Tant’è vero che i nove hanno fatto quello che hanno voluto ed hanno approvato, io volente o nolente, il loro emendamento che “snaturava” il contenuto della mozione sul punto nascite. Questa è effettiva arroganza.
“I bambini possono nascere tranquillamente nelle tante strutture liguri esistenti”.
Questa è la frase più significativa del contenuto del comunicato ufficiale del Sindaco De Vincenzi e della sua maggioranza all’indomani del consiglio comunale. Colpiscono le parole: “nascere tranquillamente” e “tante strutture liguri esistenti“. C’è da chiedersi se le abbiano scritte in un momento di lucidità e sobrietà o dopo abbondanti libagioni.
Di certo potrebbero aver avuto piacere a leggerle, se le hanno lette, il Presidente Toti ed il Sindaco PD di Savona.
“Meno male che De Vincenzi…: C’È! ”
Mario Carrara, consigliere d’opposizione a Pietra Ligure
Estratto dalla comunicazione fatta il 30 Novembre 2023 dalla maggioranza consiliare del Sindaco De Vincenzi, in esito al Consiglio comunale che ha discusso la mozione del consigliere Mario Carrara sulla riapertura del punto nascite di Santa Corona:
“Nonostante l’unità di intenti dimostrata, c’è chi, come il consigliere Mario Carrara, riesce puntualmente a mostrarsi con un atteggiamento arrogante, demagogico e propagandistico“. Lo affermano dall’Amministrazione comunale di Pietra Ligure.
“Nonostante la piena condivisione della mozione da lui presentata, il consigliere Carrara ha pervicacemente tenuto un comportamento irresponsabile e sconsiderato su un punto del dispositivo finale che chiedeva, in sostanza, lo spostamento o meglio la chiusura del punto nascite di Savona, in favore di quello di Pietra Ligure. Una cosa per noi irricevibile per due semplici motivi – spiegano -: in primis perché non crediamo affatto che la riapertura del ‘nostro’ reparto di ostetricia e ginecologia, che chiediamo con forza, debba essere subordinata a qualsiasi altro provvedimento di Regione o Asl. In secondo luogo perché il disagio che il nostro territorio sta vivendo ormai da tre anni, con le conseguenze ben note a tutti, non debba riverberarsi in alcun modo su altre porzioni di territorio provinciale
Noi crediamo responsabilmente che due punti nascita in Provincia di Savona siano assolutamente necessari – continua la maggioranza consiliare -, indipendentemente dal fatto che siano questi istituiti in ospedali sedi di Dea di primo o di secondo livello, contraddicendo la logica sconsiderata del consigliere Mario Carrara.
I bambini possono nascere tranquillamente nelle tante strutture liguri esistenti”.
Il nostro interesse e quello dei tanti cittadini che confidano in questa amministrazione, non può prescindere da un atteggiamento responsabile e costruttivo che va molto oltre gli interessi di bottega di qualcuno che ha una visione miope della politica”.
Mario Carrara