Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, un grazie di 1500 pazienti tra stima e nostalgia. 40 anni da medico di famiglia. Il dr. Guglieri: “A ‘Loano Salute’ abbiamo lavorato in sintonia. E quanto ho imparato dal dr. Trucco!”


La mamma era loanese. Il papà di Borgomaro (IM), comandante di nave, morto a 51 anni. Un figlio unico, Francesco Guglieri. Si è laureato a 25 anni con una tesi in medicina legale e con onore è stato uno degli ultimi allievi del prof. Aldo Franchini preside di Facoltà. Un luminare non solo in Liguria.

Il dr. Francesco Guglieri in pensione dopo 40 anni di professione da medico di famiglia

A Loano il dr. Guglieri è stato ‘medico di base’, di famiglia, con 1500 pazienti. Ha raggiunto il traguardo (1983-2023) della pensione a 65 anni lasciando un grande vuoto di professionalità, umanità, spirito di servizio, coesione a Loano Salute. Quasi un ‘medico all’antica’ si direbbe per la sua modestia, disponibilità, scrupolo, senso del dovere. Alla stregua di un ‘cittadino qualunque’ manteneva un rapporto quasi confidenziale (si dava del tu) con molti suoi assisti, giovani e meno giovani, che ha seguito e curato nel corso di 4 decenni. Scrupoloso, ma neppure eccessivamente invadente. Cercava ogni qualvolta si presentasse la necessità di mettere a suo agio il malato, intuire preoccupazioni e ansietà, nessuna fretta.

Il dr. Guglieri non appartiene alle figure eccentriche, non era uso presentarsi in ambulatorio con giacca e cravatta. Ha sempre vestito alla buona. Non si presentava neppure come il ‘sapientello’ e di fronte ai dubbi non estiva a chiedere approfondimenti clinici. Non esagerava, insomma, in certezze. Semmai in prudenza. Mettendo a frutto, in pratica, tutta l’esperienza di una vita indossando il camice bianco, il lavoro con scienza e coscienza, piena collaborazione con i colleghi. Loano Salute, dalla sua costituzione, ha compiuto 18 anni, ha cambiato due volte sede, Guglieri ha fatto parte dei tre componenti del Cda della Srl e oggi può commentare: “Sette soci, sette medici, ognuno con il suo carattere, i suoi limiti se volete, ma posso testimoniare con un senso di orgoglio che non ci sono mai stati litigi, rivalità, rancori; l’obiettivo si sposava tra i nostri legittimi interessi e con priorità la cura e salute dei pazienti”.

Il dr. Giuseppe Trucco eletto consigliere comunale (1978) nella lista della Democrazia Cristiana (foto archivio Trucioli.it)

Da laureato il suo primo incarico tirocinante in uno studio associato, a Finalborgo, con il dott. Bonomo. Tre volte in settimana di servizio alla Croce Verde. “Ci rimettevo anche la benzina – ricorda – ma era utile perchè si faceva punteggio”. La svolta professionale nel 1990. Era andato in pensione il dr. GiuseppeTrucco. “Il medico della bontà e generosità” titolava Trucioli.it il 17 marzo 2016. E ancora il 24 marzo 2016: “L’ultimo saluto di Loano al suo medico”.

Il dr. Guglieri non può trattenere parole di ‘riconoscenza’. “Il dr. Trucco mi ha insegnato moltissimo, si è comportato come un padre e credo proprio di non sbagliare quando dico che non avrebbe potuto fare meglio e di più nei miei confronti. Era un persona mite, scrupoloso, preparato. Disdegnava l’arroganza”.

Chi ha frequentato gli studi medici di Loano Salute, fondata nel 2016, ha potuto solo in parte rendersi conto che oltre l’ottimo servizio offerto dai medici è via via ‘cambiato il mondo’. Medici assediati, perfino oppressi, dalle incombenze burocratiche, amministrative, il rispetto di norme e procedure. Si ‘ruba’ il tempo nei rapporti umani a chi si rivolge a te per una patologia, una terapia, per chi vuole sapere, nutre speranze e timori.

Ci sono momenti più difficili di altri. “Capita – osserva Guglieri– quando la prognosi significa dare una brutta notizia al tuo paziente. Devi trovare le parole giuste nonostante la gravità del caso. Rispettare il dovere di comunicare, informare, cercando nel contempo di non drammatizzare mai, mostrare di essere fiduciosi, consci che in quei frangenti sei una sorta di ancora di salvezza, scongiurando che la disperazione non abbia il sopravvento”.

Un medico di famiglia, migliaia di conoscenti, Guglieri non si è mai fatto coinvolgere nell’agone della politica, dei partiti, degli schieramenti. Racconta di quel giorno che si trovava a Palazzo Doria, il Comune, per una riunione della commissione edilizia. “Noto una persona che si aggira davanti all’ufficio del sindaco, d’un tratto esce l’avv. Mario Rembado.”. “Signor sindaco, ho moglie e due figli, disoccupato, non ho soldi per mangiare, per le medicine, mi aiuti….”. Il primo cittadino consiglia di rivolgersi ai Servizi sociali e di fronte all’insistenza mette mano al portafogli e consegna 5 mila delle vecchie lire. “Un episodio – ricorda Guglieri – che mi è rimasto particolarmente impresso”.

Ma è accaduto anche di essere il medico di fiducia e testimone di un paziente, professionista, che da dipendente pubblico aveva raggiunto la meritata pensione e tanta stima. “Pochi mesi dopo – accenna Guglieri – si è resa necessaria un’operazione all’anca e durante la degenza è emersa la presenza di un tumore alla vescica, da convalescente si è trovato affetto  da cardiopatia e come non bastasse è sopraggiunto un male cattivo alla laringe. Insomma non ha avuto un giorno di serenità prima dell’ultimo respiro”.

Quando si parla di ricordi e confidenze Guglieri sussurra: “Quando lasci il camice ti rendi conto del distacco concreto che lega ai tuoi pazienti e contavano su di te, persino un certo disagio finché non prendono conoscenza e coscienza di chi è chiamato a sostituirti”. “Ora seguo ancora qualche pratica di medicina legale, il tempo lo dedico alla famiglia. Sono felicemente nonno di Vittoria, 5 mesi, figlia di Gabriele avvocato. C’è la figlia Elena osteopata. Senza dimenticare colei che mi ha sopportato e supportato in tutti questi anni, Elisabetta, mia moglie, che ha condiviso quel senso di modestia, riservatezza, lontano dai riflettori che hanno contraddistinto la nostra unione, i doveri e le premure verso i figli. Buon esempio e coerenza prima di tutto”.

Luciano Corrado

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


L.Corrado

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