Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il lupo e un giudice a Savona. 2/Rigassificatore a Vado, ma non lo vogliono neppure a Piombino. Chi deciderà? 3/Biciclette nelle aree protette


Bene, allora c’è un giudice a Savona! La persona che ha ucciso un lupo presentatosi fronte alla propria porta di casa non dovrà essere processato. Prosciolto in istruttoria.

di Franco Zunino*

La Procura “dopo aver esaminato le relazioni dei carabinieri forestali ha chiesto direttamente l’archiviazione. In pratica il giudice ha stabilito che l’uomo si era trovato nella condizione di essere costretto a sparare per difendersi da un potenziale pericolo”, così ha riportato La Stampa. D’altronde se esiste una logica, la logica non deve distinguersi diversamente dalla legge, se la legge è fatta bene; perché ogni legge scaturisce da una logica. Ora gli animalisti sostengono che il fatto favorirà l’uccisione di altri lupi: ma non dicono che i lupi in Italia sono già troppi, e che a rischio è la sottospecie appenninica proprio a causa dell’ibridazione a causa di tanti, troppi “lupi” del cui arrivo non sono mai stati fugati i dubbi.

2/Not in my backyard! Anche a Savona sembra funzionare: tutti (o quasi) d’accordo a che il rigassificatore previsto per il porto di Vado resti a Piombino. Scelta molto facile… se non fosse che probabilmente a Piombino la pensano uguale! E allora non resta che sperare nel giudizio terzo di una commissione che stabilisca, non tanto sulla base della volontà popolare (che è identica!), ma su quella del danno diretto e indiretto che il posizionamento di quest’infrastruttura nautica e sue dipendenze arrechino al mare, alla costa e all’entroterra. E dove il male risulti minore, lì la si installi, visto che si tratta di opera ed esigenza vitale per il Paese. Protestare per supposti lesioni di egoistici interessi non è che sia sempre giusto, anche perché presuppongono coerenze di vita.

Riflessione. Strano che nessuno ci sia venuto a dire che la recente, insolita, aurora boreale, avvistata in gran parte d’Italia, sia stata una conseguenza del cambiamento climatico causato dall’uomo!

3/ Che l’attività ricreativa delle biciclette da montagna si stia sempre più rivelando un danno per l’ambiente e per le aree protette (che l’ambiente dovrebbero proteggere) è ormai cosa notoria, specie da quando alla pratica ricreativa di belle pedalate lungo le tante (troppe!) strade di montagna, sta sempre più subentrando quella delle spericolate discese lungo sentieri e piste ex novo realizzate di fatto con la stessa pratica (in Liguria, un vero flagello, peraltro anche non del tutto legittimo ai sensi delle leggi forestali!). Eppure, mentre in America in molte aree queste biciclette da montagna su sentieri per turisti appiedati sono già proibite, e si sta discutendo di una legge che ne proibisca l’uso totale nei Parchi e nelle Aree Wilderness, da noi i Parchi si fanno vanto di consentirle! Al punto tale che, tanto per fare un esempio dell’ultimo momento, lo stesso Parco Nazionale d’Abruzzo ha sponsorizzato un convegno avente proprio lo scopo di diffonderne e caldeggiarne l’uso: cosa non si fa pur di non mettere freni al turismo di massa! Poi ci chiediamo come mai gli orsi abbandonano il Parco! Sotto l’egida di una sigla che sostiene la diffusione nei Parchi degli sport sostenibili (ormai sostenibile è ogni attività che l’uomo voglia fare nei Parchi: quando la vera sostenibilità dovrebbe essere il divieto a praticarvi tante iniziativa consentite al loro esterno!). Il convegno si terrà a Pescasseroli, nel cuore del Parco d’Abruzzo, e lo stesso Parco ne è lo sponsor e autorevole presentatore! Come si possa conciliare questa pratica con la difesa del diritto alla quiete dell’orso marsicano è un mistero che, si spera, durante quel convegno qualcuno ce lo possa spiegare, visto che, appunto, in America, la storica patria dei Parchi, si sta procedendo in senso inverso (e con un esperienza ben più valida e duratura che non la nostra!). Non esistono sport sostenibili nelle aree protette, ed anzi, forse l’unico veramente tale è quello che i nostri Parchi non accettato: quello della caccia, perché – qualora prevista in casi emergenziali, come logica vorrebbe – ha una funzione gestionale irrinunciabile, per il contenimento e/o la rimozione di tante specie, e di difesa della flora dalle stesse minacciate!

Franco Zunino

segretario generale AIW

COMUNICATO STAMPA – Il “Coordinamento no rigassificatore”, cui aderiscono oltre 50 soggetti tra associazioni, movimenti e partiti, si è costituito per contrastare il progetto di rigassificatore che interesserebbe buona parte della nostra provincia, dallo specchio acqueo di Vado- Savona all’entroterra di Cairo Montenotte.
Le  molte anime che il Coordinamento raccoglie sono unanimemente coese nel denunciare una scelta imposta arbitrariamente senza  confronto col territorio, già pesantemente martoriato da insediamenti industriali; i quali, oltre a provocare importanti ripercussioni su salute e ambiente, impediscono opportunità alternative di sviluppo economico, di cui pure la provincia è ricca.  Quale contributo al  movimento popolare che ha dato vita a molteplici iniziative di protesta è indetta,  per il giorno sabato 11 novembre prossimo (CORTEO DA PIAZZA MAMELI ORE 14,30), una manifestazione pubblica, per la buona riuscita della quale si invitano alla partecipazione tutti i cittadini.
Si allega locandina con programma.


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