Manca poco meno di un anno al rinnovo del consiglio comunale di Imperia che ha visto il ritorno a sindaco di Claudio Scajola il quale ha già sciolto la riserva. Si ricandida per la quarta volta. C’è un’altra candidatura ‘forte’ già annunciata, quella dell’ex dirigente della Provincia Enrico Lauretti che potrebbe contare sull’appoggio del Pd, ma non di ‘Cambiamo’. L’altra sinistra e M5S riusciranno nel ‘capolavoro’ come quello di Ferruccio Sansa presidente della regione ?
Prima di Claudio, era stato sindaco il fratello Alessandro, deputato DC tavianeo e vice presidente Carige con il ‘prode Berneschi’, a reggere le sorti di Oneglia-Porto Maurizio per due mandati. Claudio invece è stato eletto nelle file Dc dal 29 ottobre 1983 al 18 dicembre 1983. Meno di 3 mesi, Tornato sindaco, sempre Dc, dal 7 maggio 1990 al 23 aprile del ’95. E ancora sindaco con ‘liste civiche’ dal 27 giugno del 2018.
Come accennato potrebbe non avere l’appoggio del forte schieramento regionale di ‘Cambiamo‘ di Toti sempre inviso al ‘tradito’ presidente Silvio Berlusconi. Ma c’è la categorica smentita (vedi a fondo pagina). Tutto liscino dunque per le strategie scajolane (l’aitante nipote Marco, assessore di potere e di voti, fedelissimo di Toti). Ma anche un bel banco di prova per la sinistra spesso divisa e litigiosa. Senza dimenticare le ‘truppe massoniche’ che potrebbero far convergere la loro forza elettorale su Scajola senior che un paio d’anni fa su Isoradio Rai di primo mattino aveva illustrato la storia di Porto Maurizio ‘capitale’ secolare della massoneria.
ARTICOLO DE IL SECOLO XIX DEL 27 GIUGNO 2022
A FIRMA DI MAURIZIO VEZZARO
DA IL SECOLO XIX DEL 30 GIUGNO 2022.
L’esponente del gruppo di toti smentisce le voci
Ranise: «Nessun avallo all’operazione Lauretti»
Imperia- S’increspano le acque della politica, mosse dall’entrata in scena di Enrico Lauretti antagonista del sindaco Claudio Scajola alle prossime amministrative. Lauretti mira a raccogliere adesioni pescando da un largo fronte politico. Il Pd e frange di Cambiamo hanno mostrato interesse. A proposito di Cambiamo: un suo esponente, Antonello Ranise, precisa di non aver dato avallo all’operazione: «È adombrato un mio eventuale appoggio – chiarisce – Nulla di più falso e a tal proposito comincio a pensare alla malafede di qualcuno. Auspicherei maggior rispetto ma la politica è anche questo. È necessario quindi fare chiarezza. “Cambiamo”, a Imperia, non ha mai affrontato né ufficialmente né ufficiosamente il tema delle future amministrative del 2023. Né ci sono stati incontri nel merito con altre forze politiche. Se viceversa ci fossero stati, significa che non ne sarei stato informato. Il che sarebbe molto grave. Il progetto dell’ingegner Lauretti non mi è parso per nulla chiaro, ma, ribadisco, non ne ho informazioni dirette. Se il progetto è invece quello di un “rassemblement” dal Pd alla destra in ottica antiscajolana, devo dire in tutta sincerità che non mi convince per niente».
E aggiunge: «Non mi pare il momento di indulgere in chiacchiere da ombrellone mentre vi sono ben altri problemi da affrontare possibilmente insieme per il bene del territorio (in primis la Sanità). Se poi mi si chiede un parere personale non ho problemi a esplicitarlo. In questi anni difficili, complicati da una pandemia gravissima, ereditando un Comune in pre dissesto, mi pare che Claudio Scajola abbia dato alla città nuovo impulso e determinato un cambio di passo con autorevolezza e capacità». (mau. vez.)
ARTICOLO DE IL SECOLO XIX DEL 26 GIUGNO 2022
A FIRMA DI MILENA ARNALDI
IMPERIA. ADOLFO DINASTY, EREDITA’ CONTESA IN TRIBUNALE