Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Giustizia, perché ho aderito al Comitato contro il referendum della Fondazione Critica Liberale


Il prossimo 12 giugno 2022 saremo chiamati a votare 5 referendum sulla giustizia promossi da 5 regioni governate dalla destra e poiché di quelli radical-leghisti alla fine si è persa ogni traccia.

di Danilo Bruno

Si tratta di quesiti complessi e forse tre verranno superati dalla proposta del Governo attualmente in discussione in Parlamento.
Si tratta in sostanza a) di eliminare la sospensione amministrativa stabilita dopo ilprimo grado in alcuni casi dalla legge Severino; b) di ridurre l’adozione di misure cautelari e qui ci sono due elementi di palese contraddizione da un lato una destra “legge e ordine” vuole ridurre le ipotesi di possibile carcerazione dall’altro invece molto più seriamente stanno giungendo accorati appelli di ” non una di meno” a fermare un referendum,che rischia di favorire coloro che si prefiggono atti violenti sulle donne, c) la netta separazione delle carriere fra Pubblico Ministero e Giudice Istruttore con il pesante rischio di giungere ad un sistema di tipo americano ove il PM è fortemente influenzato dal potere politico; d) le modalità di voto dei giudici al Consiglio Superiore della Magistratura; e) la partecipazione degli avvocati al giudizio sui magistrati.
Gli ultimi tre sono evidentemente quesiti estremamente complessi,che non si possono risolvere a colpi di referendum a meno che non vi sia un obiettivo neppure tanto occulto di avere una magistratura sottoposta a potentati socio-economici o comunque “grigia espressione dei ceti dominanti” come purtroppo è successo per tanti anni addietro.
Io ho aderito al Comitato contro i referendum, promosso dalla Fondazione Critica Liberale (crtiticaliberale.it) e ci proponiamo come obiettivo, vista anche la sproporzione dei mezzi a disposizione, il loro fallimento tramite l’astensione.
Si tratta infatti di ridare centralità al Parlamento,che deve tornare a legiferare su temi complessi come la Giustizia e soprattutto dobbiamo reagire all’abuso dei referendum,imponendo alle forze politiche un richiamo alle loro responsabilità affinché utilizzino la sede parlamentare a ciò preposta per cambiare le leggi.
Su queste basi,che ci dovrebbero portare lontani sia sull’abuso della decretazione d’urgenza che sulle funzioni dei vari consigli a ogni livello istituzionale,che perdono influenza e potere ogni giorno, io da mazziniano e liberal-democratico ho fatto la mia scelta come le persone più avvertite di questo paese.
Purtroppo si tace sul fronte ecologista poiché ad oggi nulla ha ancora detto Europa verde sul tema dove spero che alla fine vi sia un chiaro e netta indicazione del no a tutti i livelli.
Danilo Bruno

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Danilo Bruno

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