‘Mercatino dell’usato’ non tragga in inganno. Qui a MercaTiAmo Al Faro, sulle alture di Ceriale, si trova un emporio di almeno 100 mila pezzi, dai più banali a quelli ‘pregiati’. Ma qui si misura anche il ‘termometro’ della crisi economica e sociale che attraversa il paese, le famiglie. Chi perde il lavoro o la casa. Chi eredita da anziani e deve ‘svuotare’. Non scegliere il macero.
Non è un mercato per antiquari e raramente si trova materiale da antiquariato di gran valore. Ci sono semmai moltissime opportunità per la casa, il giardino, l’abbigliamento, l’oggettistica. All’insegna del risparmio e serietà commerciale suffragati dal successo raggiunto e consolidato.
E’ dal 2015 che Massimo Vallarino, origini a Magliolo, 52 anni, con la moglie Monica, esercitano l’attività di “intermediazione tra privati‘ (ora occorre munirsi di una licenza comunale): espongono su una superficie di oltre 500 mq su due piani. In questi locali ha fatto la sua gloriosa storia di ristoratore Ugo Moissello (di Ubaghetta) che resta proprietario dei muri. Il ristorante Al Faro, sulla Via Nuova che porta alla frazione Peagna, è stato un vero e proprio ‘paradiso dei buongustai’ della cucina ligure tradizionale (pesce, carne e specialità tipiche) e per un certo periodo offriva anche intrattenimento musicale. Era meta abituale di clienti locali, ma anche di turisti italiani e stranieri. Per i suoi spazi e organizzazione occupava i primi posti nelle scelte per matrimoni, cresime, comunioni, ricorrenze. Un polo d’attrazione non comune nell’intero ponente ligure, ad un paio di chilometri dalla spiaggia.
“Non sono nato, né cresciuto commerciante – spiega Vallarino, il papà era autista delle Autolinee Agolio e poi Balestrino – ; la mia prima occupazione, giovanissimo, a lavare piatte e pentole proprio nel ristorante di Moisello e fino al 1993. Poi un salto di qualità ai fornelli delle cucine in ristoranti ed alberghi da Diano Marina a Finale Ligure, un lavoro che mi appassionava, ma impegnativo. Quindi un nuovo percorso di vita. L’esperienza nel ‘mercatino dell’usato’, ma diciamo che c’è molta merce nuova di zecca. Io ho iniziato per caso, a Loano, da garzone di Roberto Violini ai Meceti. E nel 1997 ha deciso il ‘salto’, mettermi in proprio, ad Oneglia. Dal 2015 sono qui, con tanti ricordi ed un mio datore di lavoro, Moisello appunto, di cui sono inquilino.”
Come è cambiato ‘MercaTiAmo Al Faro’ nel corso degli anni ? Vallarino: “Direi che prima era assai più simile alla merce del simil antiquariato, ora siamo all’economia circolare. Prima i clienti appartenevano ad una certa classe sociale, ora è molto più eterogenea. C’è chi arriva per vendere poche cose di scarso valore e chi si presenta in pelliccia di visone, con pezzi più pregiati. Con un ampio ventaglio, di conseguenza, nella tipologia dei potenziali acquirenti che spesso trovano occasioni e pezzi utili per la loro casa, il giardino, il mondo degli animali da compagnia. Ogni cliente è particolare, c’è pure il ricco che cerca di acquistare per sfizio e chi invece vende per necessità. Chi acquista per risparmiare. Gli interessati a non sbarazzarsi scegliendo la discarica o l’acquisto on line che resta pur sempre un punto interrogativo”.
Si parla, si legge e si ascolta spesso di persone sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese, pagare le bollette, l’affitto, gli sfratti, i pignoramenti, i mutui..le famiglie numerose. Lei cosa avverte da dietro il banco e forse qualche volta dal confessionale? Vallarino: “Diciamo che se in passato l’80 per cento dei clienti erano persone in difficoltà, oggi il Mercatino è diventato quasi una moda assai praticata. Certo serve la serietà commerciale come cartina di tornasole. Siamo aperti cinque giorni in settimana dalle 10 alle 19. Acquirenti, clienti, curiosi non solo dal savonese e non solo italiani, anche stranieri, loro cercano soprattutto mobilio. Il nostro primo obiettivo è quello di far girare la merce, il traguardo migliore è riuscire a venderla al massimo nel giro di un anno da quando la riceviamo in carico”.
C’è da dire che è un’attività più diffusa di quanti si pensi. Nel ponente savonese i ‘mercatini’ sono 7-8 nel raggio di pochi chilometri. C’è Albino che si trova negli ampi locali di regione Poca, ad Albenga, che un tempo ospitavano la concessionaria Alfa Romeo di Gerini. Si aggiunga anche che sono operanti almeno una paio di catene “Mercatopoli’ che operano in franchising. Se quello di Ceriale occupa i primi posti, a Imperia c’è un’azienda famigliare da primi della classe.
Massimo ha ancora una vita davanti e il suo hobby prediletto è quello delle gite in moto. “Anni indietro avevo la passione per i cavalli, gli animali. Alla pensione proprio non ci penso, semmai quando sono libero non disdegno di sedermi al tavolo di un buon ristorante; mi trovo benissimo, ad esempio, alla Locanda Barbacana di Villanova d’Albenga. Si può gustare dell’ottima carne”. I coniugi Vallarino hanno un figlio che studia Scienze motorie ed ha giocato rugby anche nella squadra del Monaco.
Al ‘mercatino’ di Ceriale accade spesso di scoprire qualche pezzo di gran pregio ? “Un caso tra tanti che ricordo, una vecchia cassaforte di legno finita all’asta e poi alla fiera di antiquariato a Parma”.