“Ho le spalle larghe ormai…”, commenta così su Facebook Diego Distilo, presidente del Consiglio comunale di Albenga, alla notizia di aver chiesto di patteggiare la pena a 10 mesi di reclusione, con tutti i benefici di legge, per corruzione elettorale (regionali di settembre 2020) con l’esclusione di rapporti con la criminalità organizzata. Dopo il patteggiamento è tuttavia possibile ricorrere in appello. Tempi lunghi e prescrizione in prospettiva.
Ecco cosa si può leggere sul web di Distilo a commento della tegola (peraltro nota da tempo in studi legali ingauni e non solo).
Marina Gabriele- Io spalle larghe e tette grosse sono corazzata.
Ciccio Messina – Sii sempre orgoglioso di te stesso sei una brava persona con un cuore grande.
Saverio Gaglioti – L’importante è avere le spalle lisce e farsi scivolare tutto addosso, lo sappiamo tutti che sei una persona onesta e corretta quindi stattene tranquillo chi si deve preoccupare sono altri.
Carmela Catania – Ragazzo sei unico tu puoi camminare a testa alta non hai niente da vergognarti sono d’accordo con la tua mamma.
IL 4 FEBBRAIO 2022 DISTILO postava sul suo profilo facebook- Premesso che sono un cattolico, anche se poco praticante, e dedico ogni giorno del tempo alla preghiera. Considerato che conosco molte persone frequentanti attivamente il mondo cattolico e prestanti un servizio importante per la collettività aiutando il prossimo e dando buon esempio. Rilevato che oggi uno dei mali più grandi è l’ipocrisia. Attesto puntualmente che nella vita rimango deluso sempre da quel tipo di persone. Sarà un caso ? O il detto predicare bene e razzolare male è vero ???
IL 29 GENNAIO 2022 DISTILO – Non venite più a dire che l’Italia è un paese democratico perché avere 14 anni lo stesso presidente vuol dire DITTATURA. Andate tutti a casa !! Non riuscite neanche a nominare un presidente della repubblica! Chiedere a Mattarella di rifare il presidente è il più grande fallimento della politica ! Una settimana di teatrino ridicolo quando sapevano già quale fosse il finale! Non avete rispetto per il popolo italiano, per le famiglie che arrivano mala a pena alla fine del mese. .. Ora se gli italiani avessero un po’ di orgoglio e appartenenza al proprio paese non dovrebbero mai più andare a votare !!!!!! Grazie soprattutto ai comunisti con il Rolex !
Trucioli.it quando ‘piovve’ dal cielo la candidatura al consiglio regionale di Distilo si era posto alcuni interrogativi. Del tipo: l’ultimo arrivato nel savonese in Fratelli d’Italia aveva di fatto ‘bruciato’ altri esponenti e militanti ‘storici’ della destra. Avevamo contattato e pubblicato note scritte, sul suo blog, dall’avv. Renato Scosceria, una vita ed una storia di impegno. Ha costituito a Savona e provincia il Partito di Alleanza Nazionale di cui è stato presidente per un decennio. Consigliere comunale a Savona e Finale Ligure e consigliere regionale come segretario dell’Ufficio di presidenza e presidente della Commissione speciale per gli affari comunitari.
Scosceria tra i primi emarginati e ‘danneggiati’ dal pretendente Distilo che poteva imporsi senza impugnare la pistola. Il legale tuttavia aveva evitato l’affondo, ovvero il coltello nella ferita. Si era messo in riga anche il più gettonato tra i candidati dell’albenganese, l’avv. Alessandro Chirirvì che non disdegnava pubbliche apparizioni, comunicati, dichiarazioni, interviste. Il partito però sembrava rinchiudersi in se stesso ed evitare di mettere alla luce del sole ciò che poi emergerà in tutta evidenza. Qualcuno (Distilo) aveva sgomitato troppo.
La candidatura -imposizione dell’ultima ora aveva una mente ed un esecutore che veniva da lontano ? Lo sponsor e ‘tutore’ in realtà emergerà e che portava il nome di Raffaele Fitto (pugliese classe 1969), presidente della Regione Puglia dal 19 maggio 2000 al 27 aprile 2005, Ministro per gli affari regionali dal 2008 al 2011 nel quarto governo Berlusconi. E ricandidato sconfitto a presidente di regione nel 2020.
In Liguria Fitto coltivava un legame con l’ex sindaco di Rapallo Armando Ezio Capurro. I capurro-fittiani eletti alle comunali genovesi del 2017 con la lista Enrico Musso-Direzione Italia (poi “Noi con l’Italia”) infine confluiti in Fratelli d’Italia.
Distilo, almeno che ci sia sfuggito, non ha mai chiarito quale fosse il curriculum che lo portava tra i privilegiati regionali del gruppo Fitto-Capurro e al quale i savonesi di FdI si erano inchinati. E si perchè certe voci di allora (vedi l’inchiesta penale venuta alla ribalta solo ora) pare avessero spinto qualche esponente della destra storica a scrivere e ‘segnalare il caso’ al segretario nazionale del partito Giorgia Meloni ma senza ‘risultati’, Non è dato a sapere se una qualche risposta ci sia stata, se sia intervenuto il potente ex ministro La Russa.
Si aggiunga che a chi seguiva le cronache elettorali di quel periodo non aveva suscitato interrogativi l’accenno che proprio in quelle elezioni, ed in alcune zone della Liguria, c’era un interesse della Direzione Distrettuale Antimafia. Oggi leggiamo dal Secolo XIX che “il lavoro investigativo era partito due anni fa da parte della DDA di Genova e che al termine delle indagini si era giunti ad escludere lo ‘zampino elettorale della criminalità organizzata”.
Quali conclusioni trarre dall’imputazione di ‘corruzione elettorale’ per “aver elargito e promesso aiuti di vario genere a cittadini (quindi elettori) da famiglie numerose o con qualche ascendente verso gruppi di concittadini, in modo da garantirsi gruzzoletti di voti preziosi nella caccia ad un buon remunerato seggio in Regione”, rimarca Luca Rebagliati sul Decimonono.
C’è chi non ha dimenticato i ricorsi che Distilo (non eletto con 1152 voti) ha presentato al Tar e poi al Consiglio di Stato ritenendo che il responso delle urne ed il conteggio delle preferenze l’avesse danneggiato rispetto al ricandidato eletto nella Lega Stefano Mai. Carte bollate e spese legali.
Distilo che poi annuncia le dimissioni da presidente del Consiglio comunale (non ancora formalizzate con l’abbandono) pronunciando un accorato e puntiglioso intervento di critica politica(e non solo) all’amministrazione del sindaco Tomatis.
Dimissioni perchè il suo legale, on.Franco Vazio del Pd, gli aveva prospettato la possibilità che la Procura della Repubblica di Savona, alla quale sono finiti gli atti della DDA, chiedesse il rinvio a giudizio e che la scelta e strategia difensiva più opportuna sarebbe stato il patteggiamento ? in modo da scongiurare anche la ‘sospensione dai pubblici uffici’ che già il rinvio a giudizio comporterebbe. Proprio nessuno della giunta ingauna era al corrente della grana giudiziaria e del probabile vero motivo del ‘me ne vado’. ?
Si legge, sempre dal Secolo XIX, che sono emerse buone probabilità che il Gup del tribunale di Savona accolga, con sentenza, il patteggiamento. E Distilo, dopo la delusione elettorale in quel di Ceriale, tenga stretta la ‘poltroncina’ ad Albenga almeno per non finire in apnea.
Il collega di partito, avv. Alessandro Chirivì che molto prima di Distilo poteva vantare meriti con FdI, è invece accusato di aver ‘sottratto’ una trentina di preferenze proprio al neo compagno di partito. Chirivì avrebbe agito nella veste di segretario del seggio e si era ritrovato al centro di un’intercettazione telefonica mentre parlava proprio delle preferenze contestate e misconosciute. In questo caso l’inchiesta, ricorda il Secolo XIX, è ancora alle prime battute. E capire meglio se i voti siano frutto di regolari annullamenti o di qualche artefizio.
COMUNICATO DI Ivano Mallarini Segretario circolo PD Albenga
“Sono ore difficili per la destra ingauna e stiamo assistendo alla solita storpiatura della realtà da parte del consigliere Ciangherotti il quale, ormai senza più seguito ed espressione di una Forza Italia sparita dal territorio, cerca di cavalcare ogni fatto di cronaca per avere visibilità. L’attacco al Sindaco Tomatis da lui avanzato è risibile, Tomatis nei fatti è stato eletto grazie alle liste civiche che lo sostenevano e con il contributo e supporto del Partito Democratico che rimane forte ed a supporto della maggioranza al governo.
I fatti attuali di cronaca che stanno investendo Diego Distilo, per la sua candidatura nelle liste di Fratelli di Italia, ed Alessandro Chirivì, che di FdI ne è il coordinatore locale, dovrebbero far preoccupare la tenuta di FdI e della destra ingauna, che dimostra sempre più debolezze e problemi. Ciangherotti dovrebbe infatti ricordarsi di essere stato anche lui sostenitore della candidatura di Toti alle regionali e quindi loro alleato nelle scorse elezioni regionali oggi oggetto di cronaca.
Il Centro Sinistra ingauno al contrario è sempre più unito e forte ed il sindaco Riccardo Tomatis continua a godere di una coesa maggioranza e del supporto del Partito Democratico. Non possiamo far altro che augurargli un buon lavoro a completamento del programma per la città di Albenga che, nei fatti, sta procedendo egregiamente.
Il centrodestra invece come al solito guarda il dito e non la luna: perché non chiede le dimissioni di Distilo?
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E LA PRESA DI POSIZIONE UFFICIALE DEL SINDACO TOMATIS