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Festival di Sanremo, il vescovo Suetta: ‘Lauro ha deriso e profanato i segni sacri… sarà pur vero che un raglio d’asino non sale al cielo’. Il parroco di Alassio: ‘ Cari miei amici… bingo, i benpensanti…’


Il presidente Toti ha scritto una nota stampa alle 13,26 di mercoledì 2 febbraio 2022: “Il Festival di Sanremo è un momento straordinariamente importante per la Liguria e la sua valorizzazione è un elemento cardine della nostra politica di governo. Siamo quindi felici che Elisabetta abbia alzato i veli sulla prima cartolina, curiosi di conoscere le prossime puntate che andranno in onda in primavera”.

Per Achille Lauro dissacrante non poteva mancare neppure l’esibizione a piedi scalzi. Palestra di educazione Rai nazional-popolare per tanti giovani

Ma dal vescovo di Ventimiglia- Sanremo, il loanese mons. Antonio Suetta, parole severe e da molti condivise: “Una triste apertura che ha confermato purtroppo una brutta piega….derisi e profanati i segni sacri…non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avvallare ed organizzare simili esibizioni”.

Sanremo deve diventare la vera capitale della musica !? Record di ascolti con l’edizione 2022  annuncia la Rai di Stato e c’è chi ‘accende’ il Festival.

“Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante.

Il brano presentato, già nel titolo – Domenica – e nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti, non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell’uomo. Non stupisce peraltro che la drammatica povertà artistica ricorra costantemente a mezzi di fortuna per far parlare del personaggio e della manifestazione nel suo complesso.

Il vescovo mons. Antonio Suetta

Indeciso se intervenire o meno, dapprima ho pensato che fosse conveniente non dare ulteriore evidenza a tanto indecoroso scempio, ma poi ho ritenuto che sia più necessario dare voce a tante persone credenti, umili e buone, offese nei valori più cari per protestare contro attacchi continui e ignobili alla fede; ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga; ho ritenuto affermare con chiarezza che non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avvallare ed organizzare simili esibizioni; ho ritenuto infine che sia importante e urgente arginare la grave deriva educativa che minaccia soprattutto i più giovani con l’ostentazione di modelli inadeguati.

Sono consapevole che la mia contestazione troverà scarsa eco nel mondo mediatico dominato dal pensiero unico, ma sono ancora più certo che raggiungerà cuori puliti e coraggiosi, capaci di reagire nella quotidianità della vita ad aggressioni così dilaganti e velenose. Soprattutto sono convinto di dover compiere il mio dovere di pastore affinché il popolo cristiano, affidato anche alla mia cura, non patisca scandalo da un silenzio interpretato come indifferenza o, peggio ancora, acquiescenza.

Vero è, come dice il proverbio, che “raglio d’asino non sale al cielo”, ma stimo opportuno sollecitare le coscienze ad una seria riflessione e i credenti al dovere della riparazione nella preghiera, nella buona testimonianza della vita e nella coraggiosa denuncia”.

    ✠ Antonio Suetta

Vescovo di Ventimiglia – San Remo

COMMENTI SOCIAL – Enrico Cannoletta (di Sanremo e membro della Confraternita di Santa Caterina a

La vignetta del loanese Pietro Celestino Marengo

Mendatica): “Fate un po’ voi…Mettiamoci d’accordo su chi è “artista” e chi “guitto”. L’artista per stupire cavalca concetti che vanno controcorrente riguardo all’opinione diffusa, proponendo modelli etici. Molti, nel mondo dello spettacolo, invece, cavalcano la tigre dei luoghi comuni e propongono modelli di estetica superficiale. Questi, dunque, abusano dell’appellativo di “artista”.

Purtroppo la pochezza intellettuale nel mondo del relativismo, abbocca e crea il mito.Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, circa l’esibizione di Achille Lauro al Festival, non ne faccio una questione di Fede: sarebbe forse inutile visto il personaggio, e ho imparato a rispettare la libertà di ognuno.  Vorrei però che questo “abusato” concetto venisse applicato per tutti.Si rispetta, almeno intellettualmente, la libertà di ogni minoranza: quella dei credenti no! Viene riconosciuto il diritto a ognuno di esprimersi come gli pare, anche contro le evidenze scientifiche o naturali. I credenti vengono invece sbeffeggiati, oltraggiati, sminuiti e non rispettati in quelle che per loro sono esigenze spirituali.

Il ricorrere allo scandalo è sempre stata un’espressione che ha costituito una scorciatoia che evita il dialogo.
Ma nella storia dell’Arte, quando si è ricorsi allo scandalo, si è sempre cercato di mettere in discussione aspetti che riguardavano il comportamento umano, non il suo “sentire profondo”. Le opere che invadevano questo ambito venivano derubricate da artistiche a politiche. Si sono colpiti i costumi comportamentali e l’ipocrisia, non i fondamenti sui quali un uomo o una donna basano il loro concetto di essere. Rispettare chi non si sente bene nel proprio corpo, e non rispettare chi ha idee o credenze diverse dalle nostre è ipocrisia. Non mi pare quindi che l’esibizione di Lauro possa essere accettata come congrua di una società che lotta contro l’ipocrisia.
L’esibizione di Lauro, dal punto di vista culturale è stata inutile. Si dica allora che “sono solo canzonette” e che non si ha alcuna pretesa costruttiva. Quindi non parliamo per favore di Lauro come artista. Esisteva una categoria onorevole in passato: quella del giullare. Ebbene mi pare che si rientri in questa concezione”.
Silvano Marco Corradi: “Il massimo della diseducazione! Musicale (e pazienza) ed etica… Pessimo esempio per i giovani. Guai alla censura ma quando l'”arte” e l'”esibizione artistica” offendono, non hanno alcuna giustificazione”.
Papa Francesco con don Corini parroco ad Alassio

Gabriele Maria Corini (Docente universitario e parroco di Sant’Ambrogio di Alassio): “Cari miei amici … bingo… il risultato che i benpensanti che stanno dietro a tutto ciò volevano ottenere lo hanno ottenuto che oggi tutti si indignassero per parlare di Achille Lauro che altrimenti rimarrebbe un artista mediocre e proprio di basso livello, ma l’intento è stato raggiunto cioè che in poche ore il suo nome fosse sulla bocca di molti di più di quelli che ahimè lo stimano”.

Eugenio Maria Fagiani (Direttore artistico) “Non ho visto nulla, ed ho solo letto il tuo post. Ma mi sento di scrivere che il giorno in cui questi atteggiamenti “sensazionalistici” saranno fatti nei confronti di altre religioni allora scatterà il politically correct. E tutto cesserà. Magari anche per paura di ritorsioni… sai se magari indossasse un qualcosa che graficamente ricordasse il Profeta, oppure qualcosa di Ebraico… magari scatterebbero sull’attenti coloro i quali hanno a cuore qualsiasi aspetto religioso che non sia Cristianesimo. Farcito di antirazzismo”.
ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 3 FEBBRAIO 2022

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