Quanti “caproni” si contendono la ferrovia Finale-Andora? La “favola” dei 2 caproni recita:
di Paolo Forzano
C’erano una volta due capre di montagna, che scendevano a valle da due opposti pendii. Sul fondo scorreva un grosso torrente e un tronco d’albero univa le due rive per consentire di attraversare il fiume. Le due capre si trovavano una di fronte all’altra sul tronco e volevano attraversare contemporaneamente. Il tronco era troppo stretto per permettere ad entrambe le capre di passare e nessuna delle due voleva lasciare il passo all’altra. Ostinate, cominciarono a litigare, ma nessuna delle due voleva cedere. Dalle parole passarono ai fatti e si presero a cornate, finché entrambe precipitarono nel torrente sottostante.
Ora, sul raddoppio della Finale-Andora a conterdersi il “tronco” ci sono una moltitudine di caproni:
1 – RFI – progetto mal fatto senza una sua funzione compiuta = a chi serve?
2 – grandi imprese nazionali – un bel boccone con tanti guadagni.
3 – imprese locali – recupero tracciato dismesso, grandi affari in riva al mare.
4 – politici nazionali e regionali – piatto ricco mi ci ficco.
5 – Albergatori – vogliono utilizzare l’attuale sede ferroviaria come ciclopedonale.
6 – pendolari – vedono che sta per svanire un servizio importante per loro.
7 – turisti che usano la ferrovia – troppo parcellizzati, non riescono ad esprimersi per bene.
8 – Imprenditori agricoli che vedono ettari di terreno sfumare.
9 – cittadini e turisti che vedono una “ciclopedonale” molto attraente.
10 – cittadini che abitano attorno alla ferrovia che avranno vantaggi immobiliari dalla sua rimozione.
11 – servizio al territorio – quale servizio darà la ferrovia spostata a monte?
12 – politici locali – a servizio di chi sono? elettori/imprese locali/politica alto livello/albergatori.
13 – questa opera bisogna farla subito senza se e senza ma: perdiamo l’ultimo treno!
14 – “cittadino comune” – capra isolata che sta dalla parte opposta alle 11 e vorrebbe una soluzione concertata.
La capra n.13 finora non ha avuto voce in capitolo.
Le capre 1,2,3,4 come si usa dire “ce l’hanno dal manico”!
La capra 5 bela incessantemente per i suoi profitti in discesa. Sarà vero?
Le capre 6,7 belano ma nessuno le sente.
La capra 8 bela ma non riesca ad accedere al livello politico.
Le capre 9,10 sono in attesa che l’opera proceda.
La capra 11 bela ma nessuno se la fila.
La capra 12 svicola.
La capra 13 è subdolamente al servizio di chi “mangia a grano a tradimento”. Incommentabile!
La capra 14 sarà la prima ad andare a bagno?
La capra 14 è supportata da molte considerazioni di logica e di tecnica progettuale.
Molte “capre” interessate “all’affare” parlano di “alta velocità”, di “servizio migliorato”, di “connessioni internazionali”, di “trasporto merci”, di “raddoppio del binario unico”. Parole vuote buttate al vento. “Ragionando” invece si scopre che quanto spacciato per “alta velocità” è di solo 160-200 km/h come velocità massima, ma molto meno come velocità commerciale: quindi siamo nel campo della “bassa velocità”! In Europa ci sono queste classi di velocità treni:
Le “connessioni internazionali” ed il “trasporto merci” sulla Ventimiglia-Savona non esistono in pratica. Sul “raddoppio del binario unico” e sul “miglioramento del servizio” non è indispensabile questa opera e specialmente in questo modo. Parliamone! Ma parliamo anche di “desertificazione del servizio” e di connessioni tra il tratto “Ventimiglia-Savona” con il resto della rete.
Desertificazione del servizio – Nei tratti della Savona-Ventimiglia già raddoppiati (Savona-Finale ed Andora-Ventimiglia) le stazioni sono state “falcidiate”, ovvero oggi sono molto meno della metà di quanto fossero prima. Inoltre, una stazione importante come Sanremo è stata spostata in periferia, è diventata poco appetibile sia per i pendolari che per i turisti: conclusione traffico passeggeri sceso al 40%. Discorso analogo per Imperia, stazione difficile da raggiungere ed utilizzo in forte calo.
Oggigiorno da Ventimiglia a Savona esistono 13 stazioni che su un percorso di 89 km significa una stazione ogni 6,77 km. Con la realizzazione della parte mancante di “raddoppio” (progetto RFI) le stazioni sull’intero percorso scenderanno da 13 a 9, con una stazione ogni 9,78 km.
NB confronto importante! – Il tratto La Spezia-Genova, 76 km, ha 27 stazioni, e la velocità media è di 63,33 km/h, transitano treni sia metropolitani che interurbani, ed il servizio è decisamente migliore che a ponente di Genova.
La Spezia-Genova: distanza 76 km, 27 stazioni , 72 minuti, V media 63,33 km/h
Guardamoci anche attorno! Connessioni con la rete. Il grande tappo centrale.
Bastano poche parole!
Tappo 1.
Savona-Genova: distanza 40 km, V media 36,92 km/h, 65 minuti.
Tappo 2.
Savona-Fossano: distanza 66 km, V media 44,00 km/h, 90 minuti.
Conclusione:
Ventimiglia-Genova PB: 129 km, 166 minuti = 2h 46 min
Ventimiglia-Torino: 226 km, 242 minuti = 4h 2 min (tempo molto ottimistico)
NB Thetrainline: Il tempo di percorrenza medio da Ventimiglia a Torino Porta Nuova è di 4 ore e 54 minuti. Durante la settimana, vi sono 24 treni al giorno da Ventimiglia a Torino Porta Nuova. Il tempo di percorrenza può essere più lungo durante i fine settimana e i periodi festivi!
I tempi da Ventimiglia a Genova Brignole e da Ventimiglia a Torino sono assolutamente vergognosi!
La Liguria è una regione molto “montagnosa”, con grandi difficoltà oggettive, ma comunque le infrastrutture sono state realizzate a spizzichi e bocconi e con criteri che esulano dai migliori dell’epoca in cui sono state realizzate. Sono sempre state carenti. Oggi per quel poco che si può bisogna agire al meglio, non fare ulteriori errori.
Connessioni tra il tratto “Ventimiglia-Savona” con il resto della rete – Serve realizzare un tratto di completamento della Savona-Ventimiglia tra Finale ed Andora, ma serve altresì considerare le connessioni che la Savona-Ventimiglia ha con il resto della rete attraverso il tratto Savona-Genova in particolare, ma anche con la Savona-Torino.
Se per il tratto Ventimiglia-Torino occorrono quasi 5 ore, chi mai in giornata lo fa andata e ritorno? Sarebbero ben 10 ore di treno! Assurdo! Ed allora bisogna “pensare” a questi importanti tratti di collegamento a Genova ed a Torino, e quindi alla rete “un po’ più veloce” che ci connette all’Italia ed all’Europa.
Paolo Forzano