Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto-Bardineto: addio Piera ved.Olimpio: orgogliosa, schiva, esempio di rettitudine


Un lutto per tre comunità: Borghetto S. Spirito, Toirano, Bardineto. E tornando ad un passato non lontano, Roma. Se n’è andata una borghettina esemplare e silenziosa. Una notorietà acquisita. Moglie e mamma che aveva fatto della riservatezza,  umiltà e dedizione, la ragion di vita. Piera Leoncini aveva sposato  il prof. Secondo Olimpio che è stato, a Bardineto, il sindaco artefice del miracolo economico. E non solo.

Ma soprattutto un bardinetese di montagna che è stato braccio destro, sempre dietro le quinte, dell’on.prof. Paolo Emilio Taviani, partigiano per la storia, più volte ministro di dicasteri chiave, a capo della corrente dorotea Dc, i ‘pontieri’.  E ancora, Taviani e Gladio una sua creatura.  Taviani scrittore e docente universitario. Taviani ed i suoi fidatissimi collaboratori, quanto riservati e schivi: Paccagnini, segretario particolare, e Olimpio capo ufficio stampa, ma anche uomo di riferimento della DC degli anni migliori, nel ponente ligure e in provincia di Savona soprattutto.

L’immagine di Piera Leoncini posta sulla pagina facebook della figlia Marina e la didascalia: La voglio ricordare così.

Piera famiglia di agricoltori,  sempre aliena agli onori e al palco. Il suo compagno di vita, Secondo, classe 1927, giornalista professionista dal 19 febbraio 1963. Hanno trascorso gran parte della loro esistenza tra Roma via Poggio Moiano, nel prestigioso quartiere Vescovio e l’amatissima Bardineto, seconda casa, luogo di relax e di vacanza, di incontri. E Borghetto restava la terza destinazione.

Bardineto: qui che la signora Olimpio è stata testimone ritrosa (e orgogliosa), conscia del suo ruolo, mai esibizioni da ‘prima donna’ per un marito importante nella vita politico amministrativa ligure; ascoltato e accorto ‘consigliere’ di uno dei politici, Taviani appunto, che ha avuto (e convissuto da testimone) potere e forse taciuto per ‘ragion di stato’ su alcuni ‘misteri d’Italia’: dalla strategia della tensione, alle bombe nere, alle nebbie del ‘sequestro Moro’ e Brigate Rosse, al ruolo dei ‘gladiatori’, 5 i savonesi, tra essi il popolare compianto Clelio Speranza, vicepresidente Nazionale della Federazione Italiana Volontari della Libertà e per decenni presidente del Coni provinciale, organizzatore di eventi nazionali anche a Bardineto.

Secondo Olimpio che svolgeva anche ruoli e missioni delicate, all’estero (Tunisia, Libia e Libano ?) nell’interesse della Patria. Piera maestra nell’ascoltare, esile quanto tenace, mai presenza ingombrante; capace di tollerare e ‘assecondare’ anche quella ‘processione’ di conoscenti, di personalità istituzionali, civili e militari che raggiungevano Bardineto quando Secondo faceva il pendolare, almeno un paio di volte al mese, nei fine settimana. E la domenica sera, alle 22,30, raggiungeva la stazione di Albenga per il treno-cuccette che di primo mattino arrivava a Roma.

Piera che ha condiviso la sofferenza e lo strazio del fine vita del suo Secondo in una stanza della Casa di Cura San Michele di Albenga dove ha trascorso, da infermo, gli ultimi giorni della sua esistenza. E l’unico non famigliare che aveva accesso alla stanza era rimasto l’amico di famiglia Aldo Gasco che è stato segretario provinciale Dc e della sezione di Loano. E, da ex tipografo, responsabile delle relazioni esterne della Fornicoke  di Vado Ligure.

Piera che aveva gioito nel ruolo di mamma premurosa, attenta, a volte ansiosa, per le sue creature Marina (medico di famiglia) e Guido (giornalista). E fino a quando le forze non hanno ceduto non tralasciava di raggiungere Bardineto dai mille ricordi. La comunità locale che è sempre stata nel cuore e nelle premure del suo Secondo.

Piera che poteva gioire per aver avuto al suo fianco ed averla ‘assistita’  la carissima mamma  e con lei prediligeva il diletto borghettino. Poterla ascoltare nei ricordi dell’infanzia, di tante famiglie,  conoscenti non più in vita, i loro nomi scolpiti nel vecchio camposanto dove  anche Piera ha scelto l’ultima dimora: con i suoi cari.

Piera rallegrata dai nipoti, dalla vicinanza costante, dalle premure e preoccupazioni, della figlia Marina che abita a Toirano, dagli incontri tutt’altro che rari con Guido, soprattutto da pensionato e che ha scelto Nizza, la Costa Azzurra, come dimora. Dopo che la professione l’aveva visto corrispondente e inviato speciale del Corriere della Sera da Israele, poi negli Stati Uniti. Il suo esordio al quotidiano Il Tempo di Roma.

Piera rimasta fedele alla fede cristiana, alla rettitudine, agli ideali di bontà e onestà. E con la luce celeste non cesserà di illuminare, consigliare, raccomandare. (L.C.)

I GIORNI DELLA MORTE DEL MARITO SECONDO OLIMPIO

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 21 GENNAIO 1988 DI LUCIANO CORRADO

LE CONDOGLIANZE PUBBLICATE DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 20 GENNAIO 1988

(dall’archivio di trucioli.it)

 


L.Corrado

L.Corrado

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