Scrive l’on. avv. Franco Vazio: “Albenga non lo dimenticherà”. In cattedrale Camillo Costa: “Mio papà non era un uomo di potere, non aveva amici di potere, ma amici del sapere. Le sue parole stimolanti, sobrie, incisive. Lui ha voluto lottare per la nostra città incurante delle difficoltà e sempre mettendo da parte le sue idee politiche quando l’obiettivo era il bene comune. Era un uomo che sapeva ascoltare e spesso deluso da comportamenti superficiali”.
Il giorno dell’addio, l’ultimo tragitto terreno nella sua carissima e amata Albenga per Cosimo Costa, 93 anni, dal 1954 iscritto all’albo dei procuratori e dal 1960 avvocato. E’ stato presidente dell’Istituto Internazionale di studi liguri con sede a Bordighera e presidente della Sezione Ingauna, le sue creature predilette.
Nella cattedrale di Albenga, a poche decine di metri dalla sua storica dimora, la Santa Messa, le esequie solenni, con una decina di sacerdoti. Il figlio Camillo a ricordare chi era il papà, il ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto essere presenti, a quanti hanno inviato messaggi, alla grande vicinanza dimostrata da tanti cittadini alla famiglia Costa.
Il celebrante, a sua volta, ha ricordato l’affetto e la stima della comunità parrocchiale, la partecipazione al lutto dei vescovi Olivieri e Borghetti.
Moltissime le testimonianze giunte alla vedova Josepha Costa, sempre al suo fianco, ai figli Camillo e Vittorio, ai nipoti. Molti i ricordi di chi ha conosciuto l’avv. Costa nel longevo cammin di vita. Giovane consigliere comunale (Pli) che mai alzava la voce. E’ sempre stato l’uomo del dialogo, del confronto sereno, del consiglio piuttosto che l’imposizione. L’avvocato Costa finchè le forze l’hanno permesso e nonostante seri problemi di vista si spostava nelle strade cittadine in sella alla bicicletta. Lui che ha trascorso molti anni della sua attività assistendo professionalmente la proprietà della Casa di Cura Villa Salus. Lui che cercava di rincuorare di fronte alle tante difficoltà ed ostacoli di chi doveva gestire una importante struttura sanitaria convenzionata con l’Asl e si erano fatti notevoli investimenti (qui entrò in funzione la prima Tac del ponente ligure con il compianto Lazzaro Maria Craviotto).
L’avvocato Costa se n’è andato lasciando un testamento morale di benemerenze e di meriti conquistati ogni giorno con la sua forza d’animo, la sua esemplare bontà, la sua partecipazione, il suo orgoglioso di apparire senza esibire arroganza. Il suo vuoto sarà difficilmente colmato, la sua opera merita di non essere dimenticata. Un libro di vita, esperienza ed insegnamento, testimonianza di valori e di rispetto della persona.
Albenga (e non solo) ha il dovere di un ricordo perenne verso un concittadino buono e colto, altruista e generoso, che sapeva insegnare e perdonare, pur non disdegnando il ricorso alla magistratura quando si sentiva offeso ingiustamente. Ha chiuso gli occhi dopo aver risolto anche l’ultimo problema famigliare che gli stava a cuore, conseguente ad una pendenza bancaria e che lo tormentava anche a causa di recenti echi di stampa. Ha scolpito nella storia ingauna e ligure pagine memorabili. E poco importa se il Tg3 Rai Liguria non ha dato notizia della sua morte e i media, in genere, non hanno brillato riferendo dei funerali. (l.cor.)
NECROLOGIO SUL SECOLO XIX – Camillo Enrile partecipa con affetto al dolore dei familiari dell’ AVVOCATO Cosimo Costa. Lo conoscevo da oltre quarant’anni e ne avevo apprezzato le doti umane e professionali, mi aveva dato consigli importanti e risolutivi. Il tuo amico Camillo.
Domenico Rapa – Forse esagero ad esprimere il mio immenso cordoglio. Per me era un amico perché tale mi trattava da quando entrai in Comune nel 1972 e lui era Assessore all’Ubanistica. Era anche un grande amico di mio papà. Aveva una grande memoria, quando lo andavo a trovare e parlavamo di mio papà, lui mi rispondeva ricordandomi la data 26.4.1912 di nascita di mio papà. Un pensiero affettuoso alla moglie e ai figli.