L’avvocato Susanna Schivo è stata la Promotrice della riforma per attribuire ai figli sin dalla nascita il cognome di entrambi i genitori. E il Comune di Albenga, tra i primi, l’ha applicata correttamente.
Una battaglia che parte dal territorio e arriva in Senato
COMUNICATO STAMPA – È partita dal comprensorio ingauno la riforma sul cognome che dovrà eliminare le norme in contrasto con la tutela dell’identità e con il principio della pari dignità e dell’uguaglianza tra i sessi che prevedono che la donna aggiunge al proprio il cognome del marito e che al figlio è imposto il solo cognome del padre, salvo diversa volontà dei genitori. La riforma è stata discussa durante un convegno tenutosi lunedì 8 novembre 2021 al Senato, organizzato su iniziativa della senatrice Valeria Fedeli, dalla Rete per la Parità, il CNDI-Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e ‘InterClubZontaItalia.
Promotrice della riforma in particolare Susanna Schivo che da anni si batte affinché tale riforma venga discussa e approvata in Parlamento permettendo così, finalmente di poter attribuire ai figli sin dalla nascita il cognome di entrambi i genitori.
Afferma Susanna Schivo – Avvocato InterClubZontaItalia e patrocinante la famiglia nel giudizio deciso con la sentenza del 2016 “Ringrazio l’Amministrazione del Comune di Albenga, che ha dimostrato, già all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale, tempestività nel dare corretta attuazione a quanto nella stessa statuito e si riconferma, ancora una volta oggi, sensibile al sostegno di un cambiamento di civiltà indispensabile per la formazione di future generazioni libere dagli stereotipi di genere”.
Gemellaggio tra Albenga e Carloforte-
È stato siglato il gemellaggio tra Albenga e Carloforte avvenuto lo scorso 14/15 Novembre in occasione dei festeggiamenti della Madonna dello Schiavo.
COMUNICATO STAMPA – La delegazione di Albenga composta da amministratori, rappresentanti delle associazioni combattentistiche d’arma come alpini, marinai e carabinieri, culturali come la veggia Arbenga e delle confraternite Ingaune quali Bastia, Campochiesa e San Giorgio, ha fatto rientro ad Albenga dopo aver partecipato – con il gonfalone di Albenga e il crocifisso della confraternita di Bastia in rappresentanza di tutte le confraternite cittadine – alla processione per i festeggiamenti della Madonna dello Schiavo a testimonianza dello stretto rapporto di amicizia, vicinanza e sostegno tra le due comunità.
Ruolo fondamentale in questa iniziativa è stato ricoperto dalla Croce Bianca di Albenga – co-organizzatrice dell’iniziativa – che, da oltre 30anni, ha instaurato ormai un fraterno rapporto con la croce azzurra di Carloforte basato sul valore del volontariato e sul prezioso e insostituibile impegno a supporto delle rispettive comunità. Scopo del gemellaggio quello di mantenere ed arricchire i legami tra i due comuni, favorire in ogni campo gli scambi culturali, sociali ed economici e sviluppare rapporti di viva e sincera fratellanza.
Afferma il Sindaco Riccardo Tomatis: “È stato un onore poter realizzare il gemellaggio con la comunità di Carloforte vicina ad Albenga per molti aspetti, tutti basati sulla condivisione di valori che con questo gemellaggio verranno, una volta di più, rinforzati. L’impegno da parte di Albenga è quello di mantenere vivo questo rapporto negli anni attraverso iniziative condivise che possano valorizzare le caratteristiche delle due città.”
il Vicesindaco Alberto Passino: “Voglio ringraziare il consigliere Raiko Radiuk per aver capeggiato la comitiva delle associazioni in questo importante momento storico per le due comunità e con esso anche l’assessore agli eventi Marta Gaia, che con gli uffici comunali, ha contribuito alla buona riuscita del gemellaggio. La firma del documento è solo l’inizio, non la felice conclusione di un lungo percorso che molte amministrazioni avevano già tracciato. Le eccellenze gastronomiche che contraddistinguono Albenga e Carloforte saranno senza dubbio un punto di forza che sarà nostra cura far “incontrare” per poter accrescere anche gli scambi economici e turistici oltre a quelli culturali.”