La “zanzara coreana” si espande in Liguria. Gli insetti “alieni” in provincia di Savona sono un pericolo per le persone e provocano danni all’agricoltura. Possibili rimedi.
di Gabriello Castellazzi*
Aumenta in Italia il numero degli “insetti alieni”pericolosi. Specie insidiose che superano le frontiere seguendo le vie del commercio internazionale. I danni prodotti sono ingenti e il problema della loro presenza deve essere affrontato in modo serio e coordinato da tutti i paesi europei.
L’ “Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta”, che vanta un sistema di monitoraggio efficiente e collabora con tutte le ASL liguri, ha comunicato come anche nella nostra regione, dopo Veneto, Lombardia e Piemonte, sia stata segnalata la “zanzara coreana” (Aedes koreicus) , endemica in Corea, Cina, Giappone e cugina dell’ormai ben nota “zanzara tigre”.
Questo fastidioso insetto si riproduce facilmente nelle piccole raccolte d’acqua e punge l’uomo. L’allarme per la presenza della variante coreana è dovuto al fatto che questa sopravvive bene alla basse temperature del periodo invernale e supera agevolmente anche periodi di forte siccità.
Oltre al fastidio per le punture, che tutti sperimentiamo specialmente nelle ore notturne, l’insetto coreano può trasmettere alcune pericolose malattie, quali l’ “encefalite giapponese” e la “filariasi linfatica”. Anche i cani possono essere infettati con “dirofilariosi”.
L’ “European Centre for Desease Prevention and Control” monitora costantemente la diffusione di questo, per noi nuovo, pericoloso insetto.E’ importante sapere come esistano antagonisti naturali, quali la “Beauveria bassiana” che distrugge le larve delle zanzare senza nuocere alle persone che vivono nell’ambiente infestato.
Ricordiamo adesso altre presenze “aliene”che hanno provocato ingenti danni al nostro territorio, analizziando i metodi utlizzati per affrontarle.
In provincia di Savona i castagni hanno ripreso a produrre frutti di qualità dopo che si è vinta la battaglia contro il “Cipinide galligeno”, insetto di origine cinese debellato grazie all’introduzione, in modo strategico, di un insetto antagonista, il “Torymus Sinensis”.
La lotta biologica contro gli insetti nocivi è efficace e conviene perché evita l’uso di veleni micidiali che, dopo aver colpito gli insetti utili all’impollinazione (le preziose api ), possono finire nella catena alimentare con conseguenze gravi per la salute di tutti.
La ricerca scientifica nel settore della lotta biologica è di fondamentale importanza; ce ne rendiamo conto in modo particolare oggi per l’attacco di un insetto “alieno” particolarmente distruttivo: la “Cimice asiatica” (Halymorpha Halys) di origine giapponese. Questo fitofago infestante, ghiotto di pere, albicocche, mele, kiwi, uva, pomodori, noci, nocciole, mais e soia, con la sua puntura provoca necrosi e deformazione dei frutti, provocando danni alle coltivazioni (la Coldiretti nel 2020 ha calcolato danni per 740 milioni di euro).
Gli agricoltori stanno reagendo e possono oggi iniziare a difendere i loro raccolti grazie ad un “imenottero” antagonista naturale della cimice asiatica: la “vespa samurai” (Trissolcus japonicus): un piccolo insetto capace di distruggere le uova del parassita. La lotta biologica è già iniziata in alcune regioni, compresa la nostra. Vi è grande fiducia in questa “terapia naturale” perchè si può tentare di salvare i raccolti come è già avvenuto per il castagno.
Fa tremare in Liguria anche il solo pensiero che si possano diffondere parassiti killer quali la “Xilella” (batterio proveniente forse dal Costarica) che aggredisce l’ulivo, e la “Tristeza” (virus proveniente dalle zone sub-tropicali dell’Asia) che attacca e distrugge gli agrumi. La lotta contro questi due “alieni” è particolarmente difficile.
Infine vi è un altro insetto che continua a creare danni nel nostro ponente: il “Punteruolo Rosso”, (curculionide di origine asiatica) micidiale per la “Palma Canariensis”, ormai fortemente decimata in quasi tutta la Riviera. In questo caso si fa largo uso di prodotti “fitosanitari”, ma speriamo che l’antagonista naturale, già individuato e studiato in via sperimentale (una specie appartenente ai nematodi), possa essere presto utilizzato perchè la lotta biologica mette da parte l’uso dei pesticidi tossici, protegge la nostra salute e consente risultati duraturi nel tempo.
*Gabriello Castellazzi – Europa Verde – Verdi della provinca di Savona