Da Calizzano “Progetto Entroterra da un’idea di Mimmo Lombezzi, realizzato da Lombezzi e Mario Molinari” e il contributo della Fondazione Agostino De Mari. Vedi……
L’origine di Calizzano è certamente romana: Comunitas Calitiani. Fu poi compreso nella marca aleramica intorno al secolo X: il castello faceva parte del sistema difensivo del borgo e venne assegnato a Enrico il Guercio. Il borgo fu posesso di Bonifacio del Vasto nel 1091 per passare, quindi, ai Del Carretto, seguendo le vicende del marchesato di Finale. Nel XVII secolo fu ceduto alla Spagna e nel 1773 entrò nel dominio della Repubblica di Genova.
A Frassino si trova l’antico santuario della madonna delle Grazie: la chiesa era di origini molto antiche. Il campanile è del XIV secolo ed alcuni muri risalgono addirittura al IX secolo. Nel portichetto esterno gli affreschi sono opera di maestri piemontesi che lavoravano nelle valli della Bormida e del Tanaro nel XV secolo. Nel Giudizio Universale emergono le figure di San Michele che pesa le anime, dei flagellanti e di alcune sante in preghiera; all’interno l’affresco della madonna con il bambino. A Mereta, oltre il fiume c’è un piccolo nucleo intorno alla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio del XVII secolo.
Alcune case di Calizzano hanno le scandole: si tratta di piccole tavole di legno che servono a ricoprire i tetti e sono una lavorazione artigianale del luogo.
Un personaggio di Calizzano è stata Valentina Ettore Tabò, scrittrice e paroliera. Nata nel 1922 e morta nel 1989. Dopo una lunga carriera nel mondo della scuola che l’ha portata ad essere direttrice didattica, si è occupata prevalentemente di dialetti e letteratura. E’ stata presidente di alcune associazioni culturali e per i suoi lavori ha ricevuto la Legion d’Onore del presidente francese, Vincent Auriol. Ha scritto alcuni romanzi tra i quali Il Diamante nero ed i testi di canzoni del primi festival di Sanremo.