La piena copertura vaccinale resta la priorità assoluta nel contrasto alla pandemia e nel contributo personale alla difesa della propria e dell’altrui salute, verso cui è indispensabile l’attenzione di ogni cittadino, meglio dell’Attenzione pura come disposizione e moto dell’anima, compassione che esclude la forza fino a divenire universalismo, desiderio e preghiera (Simone Weil: Quaderni a cura di G. Gaeta, Biblioteca Adelphi 1982).
di Francesco Domenico Capizzi*
Ne deriva l’invito a considerare alcuni dati recenti che si aggiungono a quelli già pubblicati in articoli precedenti (www.smips.org):
- Devono essere inquadrati come “fragili”, perché a maggior rischio di contrarre l’infezione Covid dal decorso ingravescente, coloro che accusano una sindrome depressiva cronica e in genere significativi stati psicotici. Il fenomeno, osservato nella pratica clinica anti-Covid, trova una spiegazione razionale nelle difficoltà insite in queste persone a rispettare appieno le raccomandazioni igienico-comportamentali. Nello stesso tempo la pandemia e la crisi socio-economica conseguente, incutendo incertezze e paura per il futuro prossimo, ha accentuato il livello e il numero delle sindromi depressive, le quali in Europa rasentavano già l’8% nel sesso maschile ed il 5% nel femminile, tassi piuttosto elevati rispetto alla media mondiale che risultava essere del 4-6% con una prevalenza nei Paesi con maggiore sviluppo economico e dotati di strutture sanitarie avanzate (OMS, 2020; JAMA Psychiatry, luglio 2021);
- La cefalea da Covid, che si manifesta in circa il 50% dei malati gravi e perdura per due-tre settimane e nel 20% oltre i tre mesi, appartiene alla categoria dei disturbi cognitivi post-Covid (“sindrome long-Covid”), In particolare, nel 10% dei casi la sindrome conduce alla “nebbia cognitiva” di solito di grado modesto senza raggiungere i caratteri di una demenza vera e propria (European Academy of Neurology and Neuro-critical Care Society, 2021).
- Nel 40% dei malati di Covid si manifestano alterazioni significative dell’olfatto (anosmia) e del gusto (ageusia) della durata di oltre un mese nella metà dei casi e di circa sei mesi in un quinto dei casi (Lancet, agosto 2021);
- In un quarto dei malati gravi si giunge ad una condizione di vera e propria encefalopatia con stati prolungati di obnubilamento, perdita della capacità di concentrazione e della memoria, stati di agitazione fino all’incoscienza e al coma persistente. Le cause vanno ricercate in una scarsa ossigenazione cerebrale e, in alcuni casi, ad encefalite e addirittura, nel 20% dei casi, ad ischemia (World Federation of Neurology, settembre 2021)
- L’obesità infantile costituiva già un’emergenza da due decenni, dalla pandemia aggravata rapidamente per numero e grado: in un solo anno si sono verificati complessivi incrementi ponderali (con associati ipertensione arteriosa e diabete) pari a quanto prevedibile nel corso di 5 anni: fra i 5 e gli 11 anni il peso medio ha subito incrementi di 2,30 kg, passando dal 36 al 45% complessivi della popolazione infantile, fra i 12 e 15 anni di 2, 31 kg., fra i 16 e i 17 anni di 1,03 kg. (Journal of the American Medical Association, luglio 2021):
- Si sta profilando una vera e propria emergenza cardiologica da malattia Covid: cardiopatie dilatative post Covid e miocarditi che possono dare esiti mortali (Società Italiana di Cardiologia 2021);
- “risultati impressionanti nella sperimentazione dell’anti-Covid per via orale che non sostituisce il vaccino ma ne completa l’efficacia” afferma il virologo Anthony Fauci mentre si fanno strada il vaccino per via nasale e il doppio vaccino anti-influenzale e anti.Covid per evitare la doppia malattia ed epidemia (American Society for Virology, settembre 2021);
Dai dati ormai ampiamente acquisiti è’ semplice e chiaro il messaggio che ne deriva da rivolgere ai cittadini tutti e in particolare a coloro che nutrono dubbi sull’opportunità di vaccinarsi: la necessità individuale e sociale di accedere il prima possibile ai vaccini contro il covid-19 per proteggere singole persone, intere famiglie, aggregati sociali e l’intera comunità dalle forme gravi, ad elevato tasso di letalità di malattia persistendo ancora un tasso di mortalità che sfiora il 99% fra i non vaccinati che hanno contratto la malattia. Da non dimenticare i 326 medici e gli 87 infermieri deceduti per Covid, non eroi ma testimoniche hanno agito nel silenzio e nel travaglio della propria coscienza.
di Francesco Domenico Capizzi*
già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna e direttore delle Chirurgie generali degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna
NO GREEN PASS: TOTI, “I NUMERI DICONO CHE HANNO VINTO I VACCINI. I DECESSI E GLI OSPEDALIZZATI SI SONO RIDOTTI DRASTICAMENTE. SONO RIPARTITI TURISMO ED ECONOMIA, OLTRE AD ESSERCI RIAPPROPRIATI DELLA NOSTRA LIBERTÀ. SOLO GLI STOLTI NON CAMBIANO IDEA”
COMUNICATO STAMPA – GENOVA. “Agli insulti, alla propaganda qualunquista, alle minacce e alla violenza ho sempre preferito la concretezza: ai vaffa… ricevuti oggi da chi protesta contro il green pass mi piace perciò rispondere con i numeri che dovrebbero far tacere per sempre qualsiasi polemica. Dopo la campagna vaccinale anti Covid messa in campo in tutta la regione, con uno sforzo enorme della nostra sanità, i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Basti pensare a come eravamo l’anno scorso a quest’ora, con le prime chiusure che per molte attività sono durate un anno intero e che hanno messo in ginocchio moltissime famiglie e l’economia, non di una regione, ma di un paese intero. Siamo in piena ripresa, sanitaria ed economica, e questo grazie proprio alla campagna vaccinale che è andata spedita in tutta la Liguria, dove oggi l’83% degli over 12, ovvero le fasce che possono ricevere il vaccino, ha ricevuto almeno una dose. I decessi per Covid sono passati da oltre 400 al mese, tra fine 2020 e inizio 2021, a una media mensile, negli ultimi quattro mesi, di 21”. Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in risposta ai “no green pass” che hanno sfilato, insultandolo, questa mattina per le strade di Genova.
“Nello stesso periodo (tra dicembre 2020 e gennaio 2021) – ha aggiunto il presidente Toti – la media degli ospedalizzati in media intensità era di 884 persone, 71 in terapia intensiva. Negli ultimi 4 mesi ci sono state 50 persone in media intensità e 10 in terapia intensiva. L’età media dei ricoverati è passata da 81 anni di gennaio 2021 a 60 anni di settembre, considerando che la fascia over 80 è la più vaccinata in assoluto con il 96%. Oggi in Liguria abbiamo solo 19 positivi, 55 persone in ospedale e 6 in terapia intensiva. e questi sono i numeri legati alla vita delle persone, quelli più importanti, alla salute”.
“Ma non possiamo dimenticare il crollo dell’economia e della socialità che ha portato alla disperazione moltissime persone che per mesi hanno dovuto tenere la saracinesca chiusa, aspettando di sapere ogni 15 giorni in che fascia sarebbe stata la propria regione per avere una minima speranza di poter riaprire, seppur parzialmente – ha spiegato ancora il presidente Toti -. Invece dopo la campagna vaccinale l’economia è in ripresa e secondo i dati di Confindustria Genova, per esempio, il primo semestre del 2021 ha segnato il ritorno sopra livelli pre Covid. Il turismo ha visto un boom di presenze in Liguria, sintomo del fatto che le persone hanno voglia di tornare a viaggiare e alla vita di sempre. Dal primo giugno al 31 agosto quasi 7 milioni di presenze in Liguria (6.842.000), superando di 1 milione e mezzo quello del 2020. E anche le crociere, tanto importanti per la nostra economia, hanno ripreso con grande ritmo movimentando centinaia di migliaia di passeggeri. Inoltre, i nostri ragazzi, figli e nipoti hanno potuto finalmente tornare in classe e recuperare quella socialità importante per la loro crescita. Oggi possono frequentare al 100% in presenza e nella settimana scorsa ci sono state solo 47 classi in quarantena su un totale di 8.146 in tutta la regione”.
“Ognuno ha diritto a manifestare le proprie opinioni – ha concluso il presidente Toti – ma davanti alla scienza e davanti a questi numeri, sono convinto che la strada intrapresa non solo sia giusta ma anche l’unica per riappropriarci delle nostre vite. ‘Solo i morti e gli stolti non cambiano mai idea’, ecco ai vaffa io rispondo così”.