Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona l’addio ad un grande uomo, l’avv. Chirò. La figlia: ‘Mi ha anche insegnato ad avere cura di chi è meno fortunato di me’. La coerenza di vita


Anche il ‘vecchio amico’ Antonio (Nino) se ne è andato. Ce ne stiamo andando uno dopo l’altro, una generazione che ha frequentato il tribunale di Savona dagli anni ’70 al 2000. Io cronista di giudiziaria, lui avvocato penalista e civilista, esperto di contenziosi per incidenti stradali. Negli negli anni ’70 anche vice pretore.

L’avv. Antonio Chirò con l’inseprabile sigaretta nel lontano 1986 (foto Salvatore Gallo archivio Trucioli.it

Un galantuomo, retto e franco, che non tradiva fiducia ed amicizia, onesto e alla buona. Persona semplice e riflessiva, scrupolosa, che studiava e ristudiava le carte processuali, i codici, evitava le sparate, le sceneggiate, le piazzate, non era insomma della scuola dei ‘tromboni’. Difensore di persone agiate ma anche di meno abbienti, di processi con vasta eco mediatica (Caso Brin con Gigliola Guerinoni  e Geri, Teardo story) e altri  centinaia  e centinaia di routine che non facevano notizia anche se allora la cronaca giudiziaria fruttava molto più spazio ed era la più seguita. Molti casi delicati, anzi delicatissimi, da trattare con le pinze soleva ripetere Chirò. ” Vacci cauto” consigliava al cronista.  Non diceva “qui te lo dico e qui lo nego” ma poteva accadere che : “ti dico le cose come stanno però fanne discreto uso”. Non era tra quelli che di fronte alle accuse, alle imputazioni, bisognava sempre negare o ammettere le inezie.

Chirò coerente con la sua fede al Movimento Sociale Italiano che non ha mai rinnegato o tradito, come testimoniano anche tanti post sui social (ripresi in solitaria da trucioli.it) dopo che aveva staccato la ‘spina’ dello studio professionale e si godeva la pensione, pur sempre interessato a quel mondo.  Ed aveva gioito, raccontando, per lo scampato ‘pericolo’ di un insidioso ricovero da cui ne era venuto fuori con ottimismo. Invece.

Di Antonio Chirò non leggeremo più i suoi sferzanti ed istruttivi post, da scuola di vita e di storia, con una vasta platea di attenti lettori. La sua testimonianza professionale ed umana. Esperienze, realtà vissute sul campo da avvocato e da cittadino qualunque come soleva accentuare e sempre da simpatizzante e tifoso della destra sociale.

Ci ha lasciato portando con se tanti ‘segreti’ di una lunga e limpida professione che non l’aveva arricchito. Difensore di imputati di spicco, con processi importanti che sarebbe lungo e forse noioso riepilogare e solo in piccolissima parte citati.

Con lui ricordo il viaggio, andata e ritorno, a Roma, in treno, di notte, un giovedi, 10 giugno 1989, poi di sabato. Chirò difensore di un imputato al maxi processo Teardo. In Cassazione. I pronostici. Le confidenze della vigilia: vuoi vedere che c’è la sorpresa, rinviano gli atti alla Corte d’appello ? Cassano le condanne ? Il primo mini colpo di scena  arrivò dall’arringa del procuratore generale che lamentava di aver potuto leggere gli atti solo pochi giorni prima. Chiese la condanna anche per associazione a delinquere di stampo mafioso per l’ attentato dinamitardo ai danni dell’impresa Damonte.   Tesi accusatoria che non sarà accolta dalla  Suprema Corte come negli altri due gradi di giudizio, come aveva motivato, a Savona, il giudice relatore dr. Vincenzo Ferro, presidente  Gennaro Avolio, a latere Caterina Fiumanò.

In primo piano gli avvocati Chirò e Tito Signorile

Tanti particolari che si perdono nel tempo. Emerse, tra i retroscena, che anche al giudice relatore (il fratello di Aldo Moro)  venne affidato il grosso malloppo da studiare ed approfondire solo una settimana prima. Misteri del ‘palazzaccio’. E in camera di consiglio pare ci sia stata ‘battaglia’ al punto che di fronte alla presa di posizione dei colleghi, il giudice Moro non esitò a minacciare la rinuncia a stendere le motivazioni della sentenza.

Con l’avv.  Antonio Chirò, il foro di Savona rimane orfano dell’ultimo difensore penalista  della vecchia generazione che per dirla in parole semplici, alla stregua di un comune cittadino, “andava per la maggiore”. Con imputati eccellenti o arrestati per omicidi e rapine allora il reato più diffuso, ma anche casi di sequestro di persona, estorsioni, concussione e corruzione. Prima di lui hanno lasciato la vita terrena e un ineguagliabile vuoto altri ‘maestri del foro’ soprattutto in

L’aula della Corte d’assise nel nuovo palazzo di giustizia l’avv. Chirò mentre parla la collega Emy Roseo durante il processo a Gigliola Guerino- Geri ed altri imputati. Sulla destra camicia bianca il giovane croniista de La Stampa Claudio Vimercati tuttora tra i redattori. Ha accanto con i baffetti l’avv. Suffia. Udienze seguite da un folto pubblico.

materia penale, quali Tito Signorile, Angelo Luciano Germano, Giovanni Russo,  Nazzareno Siccardi, Giovanni Nasuti,  Carlo Coniglio. A loro la storia di molti processi  difficili ed eclatanti, basti pensare allo ‘scandalo dei prefabbricati‘ per il terremo del Friuli. La vecchia aula del tribunale di Savona ripresa nei telegiornali Rai (non c’erano ancora altre tivù nazionali) di prima serata. Prime pagine dei quotidiani nazionali e notiziari radio. L’allora giudice istruttore dr. Renato Acquarone, il collegio giudicante presieduto da Guido Gatti, a latere Gennaro Avolio e Fausto Meloni. (L.Cor.)

IL POST DELLA FIGLIA ANGELA – Sapevo che il mio papà era benvoluto da molte persone, ma vedere tanta gente

L’avv Chirò con la figlia Angela

questa mattina per salutarlo, mi ha toccato profondamente il cuore.

So che in qualunque “luogo” lui è adesso, non soffre più, anche se questo certo non basta a lenire un dolore che a parole non mi è possibile descrivere.
Un GRAZIE va a tutti coloro che fin da venerdì hanno trovato il tempo di scrivermi, chiamarmi, a chi ha tolto il proprio tempo agli affetti familiari per stare li con me.
Non credo di essere riuscita a rispondere a tutti, lo so, me ne scuso.
Ogni gesto avuto verso di noi è segno di quanto grande sia la sua eredità morale e affettiva, non solo per me.
Se riuscirò a essere anche solo una piccola parte di quello che è stato lui, allora sarò felice.
Ancora due parole per la ditta di Onoranze Funebri Berretta che si è occupata di papà: prendersi cura di un dolore così profondo, non è cosa che riesce a tutti: loro lo hanno fatto con molta preparazione ma anche con tanta sensibilità e garbo, e di questo non posso che essere grata. Quindi davvero grazie, a tutti, dal profondo del cuore. In primis però, sono grata proprio al mio adorato unico papà mio. Perché mi ha dato la famiglia che ho, perché mi insegnato a essere sincera, a lavorare duro per i miei obiettivi, ad avere cura di chi è meno fortunato di me. Non mi ha spiegato come fare senza di lui e questo mi spaventa molto: ma so anche che in qualche modo lui sarà sempre accanto a me.
Ciao amore mio adorato. Sempre, per sempre.
TRA I 316 COMMENTI SOCIAL  E 800 PARTECIPAZIONI NE SCEGLIAMO ALCUNI PIU’ SIGNIFICATIVI
Mauro Cerulli (avvocato e insegnante)- Tuo padre era una brava persona, amata e benvoluta da tutti, caratterizzata da rara umanità. Mancherà a tutti noi….
Milko Delmaschio (La  Farinata Savona) – Qualunque parola sarebbe banale ….un grosso abbraccio.
Manuela Manzone – Il tuo papà era un uomo straordinario di quelli che non esistono più da tempo . E la sua meravigliosa eredità siete tu e Domenico perché siete meravigliosi come lui vi ha insegnato ad essere.
Giò Barbera (giornalista a La Stampa)Un grande avvocato, uno dei miei preferiti. Sempre cordiale e disponibile con noi che lo tampinavamo su e giù per le scale del Tribunale. Un uomo leale e dal cuore non d’oro di più . Ha insegnato a molti colleghi il valore di indossare una toga.

Rita Sandomenico – Sono sicura che con i suoi insegnamenti continuerai sulla strada che lui avrebbe voluto

Ti sara’ vicino e fino a quanto lo ricorderai non morirà. Ti abbraccio insieme alla mamma ed a tuo fratello e ti rinnovo le mie sentite condoglianze.
Valentina Perna- Un abbraccio forte, tuo papà era veramente una persona meravigliosa, gentile, educata e preparata, mancherà molto.
Bianca Degnovivo- (funzionaria ministero PI) Le idee del tuo papà e i suoi principi credo che ti siano noti.., saranno la pista per ogni tuo eventuale comportamento..Un sentito abbraccio a voi..
Antonino Faranda – Cara Angela, tuo padre, persona speciale e vero galantuomo, con rinnovato amore continuerà ad essere sempre presente insieme a voi. Un grande abbraccio.
Carloalberto Adriano Maria Mazza-  Io non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, se non di circostanza quando io e te eravamo piccoli al seguito de ns genitori, ma ho avuto modo di apprezzarlo per testimonianze altrui, e virtualmente su questo strumento di condivisione, che mi ha reso l’immagine di un uomo appassionato della sua professione, coerente nell’anima e nelle idee, ricco di onore esemplare, evidentemente e grandemente amato dalla sua famiglia e altrettanto stimato da chi lo ha conosciuto o lavorato con lui.
Paola Musso – Mio suocero, una persona perbene, una persona intellettualmente onesta, un marito ed un padre unico ed esemplare, ed aggiungo anche un suocero meraviglioso. Mancherai immensamente a tutti. Mancherai immensamente a me.
FOTO D’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT
L’aula delle udienze del vecchio tribunale nel Palazzo Santa Chiara (foto Salvatore Gallo archivio trucioli.it) In primo piano all’allora presidente dell’ordine Pessano a fianco gli avvocati Simoncini e Calabria. In seconda fila l’avv. Sotgiu e Chirò (foto in basso)
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L.Corrado

L.Corrado

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