In fondo sono anni che siamo abituati al fatto che le promesse elettorali sono “promesse da marinaio” e l’Amministrazione GANDOLFO non è né la prima, né sarà l’ultima amministrazione comunale che non le manterrà (neppure in questo è riuscita a distinguersi).
COM’E’
Infatti con delibera n. 91 del 11/06/2013, la Giunta, all’unanimità, ha deciso di mettere in vendita l’edificio denominato ex Scuola Fasce.
E’ con profondo dolore che scrivo queste parole e vorrei che si capissero alcune cose.
Quello che ferisce di più i borghettini pensanti non è il fatto che prima delle elezioni amministrative del maggio 2012, l’allora candidato sindaco Giovanni Gandolfo aveva inviato una lettera a tutti i Consiglieri Comunali (letta nel Consiglio Comunale dell’8 febbraio 2012) pregandoli di non mettere in vendita l’edificio dell’ex Scuola Fasce e di considerare la possibile conversione dell’immobile in sito pubblico ed agibile a tutta la cittadinanza (in effetti il luogo è molto bello).
Non è il fatto che il circolo locale del Partito Democratico, attraverso i consiglieri di minoranza Ferrando e Roascio, nell’anno 2009 aveva presentato un’osservazione al Piano Urbanistico Comunale, proponendo che la volumetria delle ex Scuole Fasce fosse trasferita in altro luogo, allo scopo di preservarne l’area, oppure di destinarla ad edilizia convenzionata e/o sociale, mentre attualmente il Partito Democratico che è rappresentato in Giunta dall’assessore Emanuele Parrinello, è favorevole alla vendita. Un voltafaccia che lo colloca perfettamente in linea con il PD nazionale che dopo le ultime elezioni politiche, essendosi alleato con il PDL, ha tradito quasi nove milioni di elettori.
Quello che ferisce di più i borghettini pensanti è che nel nostro paese non riusciamo ad immaginare nulla che non sia legato al cemento, alla violenza sul paesaggio, al saccheggio del verde pubblico, alla speculazione edilizia. E neppure la Giunta GANDOLFO, che si era dichiarata paladina della difesa del territorio e contro la cementificazione, è capace di pensare in altro modo.
La base d’asta è di € 900.000,00. Il piatto è ricco e pensiamo che attirerà molti imprenditori, anche perché a chi acquisterà l’edificio e l’area annessa, verrà concessa la possibilità di costruire un condominio di tre piani fuori terra con dodici alloggi, diciassette box interrati e tredici cantine. Nella stima redatta dal Responsabile dell’Area Tecnica del Comune, Geom. Luigi De Vincenzi, considerati ” i più probabili valori di mercato da adottare” , il ricavo finale derivante dalla vendita del nuovo immobile arriverebbe a circa 3.600.000,00 di euro. Un bell’investimento per un imprenditore non c’è che dire!
Per quanto riguarda il nostro Comune invece, ammettendo che dall’asta, nonostante la crisi economica ed il crollo del mercato immobiliare, si possa ricavare l’ipotetica somma di 1.200.000,00 euro, ciò costituirebbe una notevole liquidità, che però non sappiamo ancora a cosa verrebbe destinata e, considerando la costante titubanza, oltre alla cronica lungaggine, dell’attuale Amministrazione ad attuare i progetti, abbiamo dei seri dubbi circa un logico reinvestimento (possiamo pensare ad un accantonamento nel fondo “non si sa mai“?).
Restiamo comunque in attesa di una risposta da parte dei nostri governati, fiduciosi che arrivi tempestiva e precisa e non, magari, come promessa elettorale delle prossime elezioni amministrative che si terranno nel 2017.
COME SARA’
Silvestro Pampolini