Novità in redazione nello storico e prestigioso Il Letimbro, la più antica fra le testate cattoliche esistenti in Italia. Ha lasciato, dopo 6 anni, Marco Gervino direttore responsabile. Un altro ruolo impegnativo: dal 30 giugno fa parte, come redattore, della famiglia di Rai TgR Liguria. E’ tornato, invece, nel ruolo che già aveva don Angelo Magnano, parroco e vicario generale, affiancato nella direzione dall’arrivo di Nanni Basso, collega e pensionato del Secolo XIX. Leggi dall’archivio di trucioli.it il ritorno in politica di Marco Pozzo, candidato alle comunali nello schieramento di Russo. E il comunicato elettorale di Bruno Spanoletti: “Il migliore candidato è Manuel Meles”.
IL 22 luglio sulla pagina Facebook di Marco Gervino– Tra poco, al TgR Liguria delle 14 su Rai3, un mio servizio sull’interessante iniziativa “Entroterra”: quattro video-documentari realizzati in alcune località collinari savonesi dai colleghi Mimmo Lombezzi e Mario Molinari con il sostegno della Fondazione Agostino De Mari. Prima proiezione stasera ad Arnasco.
Il 3 febbraio 2020 Gervino: Un sacco di notizie e numerose esclusive sul numero de Il Letimbro di febbraio! Provare per credere…
Il Letimbro aderisce alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici, che riunisce circa 190 testate. E’ tornato nel ruolo di direttore responsabile il giornalista professionista, parroco e vicario generale della diocesi, don Angelo Magnano; al suo fianco, nello staffa di redazione, un collega savonese, Nanni Basso, a sua volta professionista da luglio 1980.
Una vita in redazione fino alla pensione. Lunga gavetta alla redazione di Savona del Secolo XIX dove ha via via coronato la sua passione e preparazione, ricoprendo al giornale incarichi di responsabilità fino al gradino di vice capo redattore, con un’esperienze di capo servizio alla redazione di Savona. Si è occupato soprattutto di sport, di turismo e cronaca bianca. Più al desk che all’esterno, sempre all’insegna della moderazione, serietà, competenza, un giornalismo mai urlato si direbbe. E l’impegno non teneva conto di orari contrattuali, tra soddisfazioni ed arrabbiature, la stima dei colleghi, dal basso all’alto, in redazione e in tipografia. Albisola Superiore gli ha dato i nati 71 anni or sono ed è qui che collabora, tra i promotori, a tante iniziative di spessore storico, culturale, artistico come i I Macachi di Albisola”, l’arte dei figurinai. Socio del Lions, ha raccontato anche della sua famiglia, delle sette generazioni di figurinai, del papà artista dei presepi.
Redazione
Piazza Vescovado – 17100 Savona
Direttore responsabile: Angelo Magnano
Direttore: Nanni Basso
Grafica: Maria-Regina Pestarino
Distribuzione: Lorenzo Chiarlone
IVG.IT 1 OTTOBRE 2015- Savona. Il Letimbro, la più antica fra le testate cattoliche tuttora esistenti in Italia, da questo mese è guidata da uno dei direttori più giovani. Marco Gervino, 34 anni, savonese, giornalista professionista, è infatti il nuovo direttore del mensile diocesano che iniziò le pubblicazioni del 1892.
Già collaboratore dal 2003 e caporedattore della struttura dal 2009, Gervino subentra a don Angelo Magnano che guidava il giornale dal 2002 e che rimane comunque direttore responsabile. Don Magnano, come spiega nell’editoriale su Il Letimbro in edicola da oggi, lascia per i suoi crescenti impegni pastorali nella parrocchia di Cogoleto (dove è parroco da circa un anno).
“Dopo essermi consultato col vescovo, ho scelto di passare la mano e ho suggerito di affidare la conduzione del mensile a Marco – spiega don Angelo – monsignor Lupi ha condiviso pienamente questa scelta, che appariva a entrambi un passaggio naturale, e ha nominato il nuovo direttore. Marco ha accettato con entusiasmo chiedendo però che rimanessi perlomeno nel ruolo di responsabile e io, con piacere, ho accettato. D’altra parte a Marco mi lega un rapporto di amicizia e collaborazione che, iniziato nei primi anni duemila, si è rafforzato sempre più con la sua progressiva assunzione di responsabilità in ambito diocesano”.
Il timone editoriale passa così a Gervino: professionista dal 2009, già responsabile dell’Ufficio stampa della Diocesi di Savona-Noli dal 2011, collaboratore di Avvenire ha tra le sue esperienze quelle in tv come redattore a Sport Mediaset e collaboratore a Telenova, oltre alle collaborazioni con Sette, La Repubblica-Metropoli e Il Secolo XIX.
E UN ALTRO MARCO, MA DI COGNOME POZZO, FA PARLARE DI SE
da UOMINI LIBERI – 24 AGOSTO -Disaccordo tra Marco Pozzo e +Europa
Marco Pozzo si presenta alle elezioni nella lista RiformiAMO in appoggio a Marco Russo come rappresentante di +Europa e subito dopo il partito di Emma Bonino fa sapere che per ora non c’è niente di ufficiale sull’appoggio al Patto …. la posizione di +Europa verrà decisa e ufficializzata (da +Europa e non da altri) dopo l’incontro in programma nei prossimi giorni tra una delegazione di +Europa e il candidato sindaco Russo”.. ha dichiarato Mauro Gradi della direzione nazionale di +Europa.
da UOMINI LIBERI -29 NOVEMBRE 2020 – Nasce a Savona il comitato di “Azione” il partito di Calenda, ma Marco Pozzo viene snobbato
Visite: 1537- E’ nato in Liguria il comitato promotore di Azione, il partito fondato dall’ex ministro Carlo Calenda. Il comitato è formato da: Roberto Donno (responsabile politico regionale), Niccolò Razza (responsabile organizzativo), Fabrizio Pruzzo e Martino Schivo (enti locali), Marta Agazzani (responsabile comunicazione), Gaetano D’Elia (tesoriere), Angelo Gattorna (coordinatore di Genova), Enrico Meini (coordinatore di Imperia), Daniele Raimo (coordinatore di La Spezia), Massimiliano Carpano (coordinatore di Savona).
Proprio il nome scelto per la provincia di Savona ha suscitato tra i simpatizzanti qualche perplessità. Marco Pozzo, dopo aver aderito qualche mese fa al partito di Calenda, in questo periodo si è speso molto per promuovere Azione e sperava che i suoi 196 voti personali e i 552 della sua lista alle ultime elezioni comunali avrebbero avuto un peso all’interno del neo partito ed invece gli hanno preferito un giovane ingegnere.
Una precisazione di Marco Pozzo-
Leggo solo adesso il post a mio riguardo e preciso: I numerosi iscritti dei gruppi provinciali liguri denominati azione riformista, si sono, ormai da mesi, disimpegnati alla luce delle scelte del leader di azione: dalla mancata presentazione alle elezioni regionali e amministrative; all’autocandidatura a sindaco di Roma; e ad un modello di partito personalissimo dove ai dirigenti locali di peso si preferiscono i ragazzi di leva.
BRUNO SPAGNOLETTI ELETTORE:
IL MIGLIORE CANDIDATO E’ MANUEL MELES
(Comunicato inviato il 31 agosto, ore 12, a SavonaNews, Ivg.it, La Stampa- Savona, Il Secolo XIX – Savona e Trucioli.it)
Nota di Trucioli.it – Ad oggi, 2 settembre, nessuno l’ha ritenuto meritevole di pubblicazione e di interesse dei propri lettori.
“Come è noto (almeno dovrebbe essere noto), ho rinunciato alla Candidatura convinto dal Team.degli specialisti che mi hanno in cura in quanto l’impegno amministrativo sarebbe stato troppo oneroso, totalizzante e stressante per il mio standard di vita. Tutto ciò premesso si avvicina la scadenza elettorale e devo decidere da che parte stare! Lo devo non tanto a me, quanto ai 521 aderenti alla Associazione Laboratorio Per Savona 2021; pur essendo ovvio che gli iscritti (ci mancherebbe altro) sono pienamente liberi di fare le loro scelte e di votare Chi più gli aggrada!
Confesso che, a guardare i tre schieramenti (Centrodestra, Centrosinistra e 5 Stelle…il resto è noia e mero narcisismo), il sistema delle alleanze e la sequela dei Candidati Consiglieri, la scelta non è facile e sottende molte difficoltà. Non ho dubbi che il miglior Candidato Sindaco sia il giovane Manuel Meles per serietà, affidabilità e competenza associate ad una disponibilità all’impegno e al lavoro davvero encomiabili. Epperò ho netta la convinzione che soffrirà il destino calante del M5S e il suo declino irreversibile.
Confesso che il mio cuore mi spinge verso il Centrosinistra, ma la ragione frena e mi chiede: ma dove sono i valori del Centrosinistra nell’attuale Patto per Savona? Ed ancora, che Centrosinistra è un Patto che ha al suo interno il vecchiume più colpevole del declino della Città che dura ininterrottamente dalla fine degli anni ’90? E come sarà possibile conciliare e portare a sintesi virtuosa la tradizione demagogica e parolaia simil Bordiga con la moderna tradizione riformista?
Servirebbe un Priore e non basta un Chierico sia pur con l’appoggio di parti consistenti della Curia savonese.E il mio amico Marco Russo non è un Priore ed ha criticità evidenti proprio sulla Leadership.
Ho letto la proposta programmatica del Patto e gli approfondimenti sulle cosiddette “Idee forza attrattive” e, francamente, non ho trovato risposte plausibili e convincenti sui cambiamenti strutturali di Savona e sulle nuove drammatiche ricadute della pandemia e postpandemia in termini di nuove povertà e diseguaglianze sociali mai vissute prima degli ultimi due anni.
Ma le carenze strutturali del Patto in termini di analisi critica e di credibile proposta progettuale, diventano disarmanti su almeno 4 nodi imprescindibili che qui posso richiamare solo per titoli:
1) Savona Città Capoluogo e trainante l’Area Larga (con Vado Ligure e Cairo Montenotte)
2) Il calo ininterrotto, costante e progressivo delle dinamiche demografiche con l’invecchiamento della popolazione residente e il rischio di default dei servizi alla Citta.
Una decrescita diventata “gelo demografico” negli ultimi 10 anni per l’effetto combinato crisi economica, contrazione immigrazione e crescita emigrazione dei nostri giovani.
3) Ambiente e nuovo sviluppo nell’industria, nelle costruzioni, nel Turismo e nelle infrastrutture.
4) Last but not least, il problema dei problemi, la priorità strategica in assoluto che tutto condiziona: la necessità strategica della inversione di 360 gradi del rapporto tra la Città e il suo Porto, tra la nuova Amministrazione Comunale e l’Autorità Portuale.
Mi viene un po’ da sorridere sullo slogan “Savona che verrà” e non vorrei che fosse mutuato dalla splendida canzone di Lucio Dalla “l’anno che verrà”….Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno.
Ogni Cristo scenderá dalla croce e
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno.
Anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l’amore, ognuno come gli va.
Anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età.
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà.
Saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
Sul Centrodestra che dire? È incredibile e paradossale come il Centrodestra più debole, diviso e indistinto di sempre e gravato dalla croce della Amministrazione uscente (pessima nell’idem sentire, ma fortemente condizionata e persino paralizzata dai pesantissimi vincoli finanziari ereditati dalle precedenti Amministrazioni di Centrosinistra) rischi di vincere non per meriti propri ma per demeriti altrui; sia chiaro che se cosi sarà, la vera responsabilità sarà del Pd e dei suoi Gruppi dirigenti! (Absit iniuria verbis)
Non conosco ancora il Prof. Angelo Schirru, ex Primario di Chirurgia del San Paolo; ho letto un po’ di interviste e mi sovviene una qualche preoccupazione quando afferma che vorrebbe condurre la Città come ha già fatto con il Reparto Chirurgico: voglio sperare di aver capito male, ma di più per ora non dico. Quindi non ho ancora deciso e a tutt’oggi, ammesso che si possa, sono più orientato al voto disgiunto e alla preferenza per una donna e un uomo che abbiano le giuste competenze.